Elegante e raffinata. Se penso ai primi due aggettivi per definire Torino, sono questi.
Quel che è certo è il fatto che, basta passeggiare per il centro storico, per accorgersi di ciò che Torino non è.
Non è la città fredda, grigia e industriale che molti immaginano. Complice il passato (e il presente) legato all’industria automobilistica, l’immagine associata a Torino è quella di un’enorme fabbrica coperta da un cielo plumbeo… ecco, nulla di più fuori dalla realtà!Torino è un susseguirsi di portici tra una piazza e l’altra. Oltre 3 chilometri di passeggiata coperta perché il Re e soprattutto la Regina, in caso di pioggia, non potevano rischiare di bagnarsi…

E di fronte a quei portici, lungo via Roma o Via Po esplode la vitalità della città: artisti, musicisti le incantevoli “Luci d’Artista”.

Già, abbiamo scelto il periodo natalizio per visitare Torino. Giorni in cui la città si veste a festa, iniziando dal cielo. “Luci d’artista” è una manifestazione che si ripete da anni e che stupisce ogni volta di più: 24 installazioni luminose per le vie della città senza un tema preciso, ma solo con la voglia di farti stare a bocca aperta col naso all’aria.

Ci sono le costellazioni lungo via Roma, stelle, cerchi e mezzelune lungo via Po, le frasi di una fiaba lungo via Garibaldi, fino alla sequenza di Fibonacci adagiata su un fianco della Mole.

I portici, dicevamo. Ipotetico filo conduttore in giro per la città; tra una piazza e l’altra. Iniziando da Piazza San Carlo, il salotto buono di Torino, il suo più celebre punto di ritrovo. Da una lato spiccano le Chiese gemelle di San Carlo e Santa Cristina; una di fronte all’altra, costruite nello stesso periodo storico, ed entrambe in stile barocco.

I due edifici di culto hanno una storia legata alle vicende della famiglia Savoia: Santa Cristina, costruita nel 1640 (anche se terminata nel 1716) dopo la circostanza tragica della morte del piccolo figlio di Vittorio Amedeo I e Maria Cristina di Borbone; San Carlo fatta costruire nel 1619 da Carlo Emanuele I di Savoia, in onore di San Carlo Borromeo, che era solito venire in pellegrinaggio a contemplare la Sacra Sindone.

Sotto i portici di Piazza San Carlo respiriamo un po’ storia attraverso i suoi caffè…

Il Caffè Torino, il caffè San Carlo e il Neuv Caval’d brôns. Locali che hanno visto passare intellettuali, storici e statisti e che ancor oggi rappresentano una sosta fondamentale.

Sedetevi in uno dei piccoli tavolini rotondi in marmo e guardatevi intorno. Osservate le statue e gli stucchi sulle pareti, i pesanti tendaggi, gli specchi con le grandi cornici dorate. E’ l’ambientazione della storia del nostro paese, anzi: è un pezzo della storia d’Italia. Poi ordinate una cioccolata calda con un paio di baci di dama. Oppure dei marron glacè, inventati proprio qui alla fine del 500, da un cuoco della corte dei Savoia.

Anche altre delizie sono state inventate qui: i gianduiotti, la cui prima versione originale era senza latte e con solo gianduia. La cioccolata in tazza, anche questa solo con cioccolato e un po’ di acqua calda per renderla fluida oppure il bicerin: ottima bevanda per scaldarsi, fatta con cioccolata calda, caffè, panna e un goccio di liquore al gianduia. La bellezza di Torino è anche nella sua dolcezza.

Percorriamo Via Roma, fino a Piazza Castello. E’ la piazza più ricca di Storia a Torino. Palazzo Madama, il Palazzo Reale con la biblioteca, la Chiesa di San Lorenzo e, subito dietro, il Duomo con la Cappella della Sacra Sindone.Entriamo nell’atrio di Palazzo Madama per passeggiare sopra un’enorme lastra di cristallo, sospesi sulle rovine di strade lastricate romane e sui resti di qualche edificio. Sono gli unici resti romani che si possono vedere in città. Passeggiamo un paio di volte con disinvoltura sopra a qualche millennio di storia; consideriamo come dobbiamo con tutte le nostre forze resistere alla tentazione di abituarcene. E’ vero che di storia ce n’è tanta, in Italia, ma è altrettanto vero che se ci abituiamo ad esserne circondati, rischiamo di non apprezzarla come merita.

Tutto a Torino è legato e collegato alla famiglia Savoia. In ogni angolo ne ritroviamo le tracce e la città, senza dubbio, le deve molto. La Sacra Sindone, al buio di un pesante telo tra un’ostensione e l’altra, dopo tanto girovagare per l’Europa arrivò a Torino per volere dei Savoia.

Il Museo Egizio nasce come collezione di antichità appartenenti ai Savoia. Appassionati di storia egizia iniziarono a collezionarne oggetti e a finanziare spedizioni archeologiche. Nel corso dei decenni, la collezione si ingrandì sempre di più, al punto da diventare un vero e proprio museo.

Oggi il Museo Egizio è il più importante e il più ricco al Mondo dopo quello de Il Cairo. Un recente nuovo allestimento rende la visita incredibilmente interessante per gli adulti (anche per chi non ha particolare dimestichezza con storia antica e musei!) e molto coinvolgente per i bambini. Le sale si susseguono in un crescendo di emozioni: dai reperti di uso quotidiano come utensili e suppellettili alle ricostruzioni delle tombe; dai sarcofagi e i corredi funerari splendidamente conservati, fino al tempio portato dall’Egitto e fedelmente ricostruito; dalle mummie fino allo straordinario allestimento chiamato “la Galleria dei Re”.

Se ne è occupato direttamente Dante Ferretti, lo scenografo tre volte premio Oscar, riconosciuto come il migliore al Mondo. Una galleria di sfingi, statue ed elementi architettonici sapientemente disposti ed illuminati, per una passeggiata nella storia che – vi garantiamo – vi lascerà senza parole.

Ma Torino non è solo arte antica; è anche il Museo del Cinema, all’interno del suo monumento più famoso: la Mole Antonelliana. Il avori di costruzione dell’edificio iniziarono alla metà dell’800 quando grazie allo Statuto Albertino, che concesse libertà di religione, la comunità ebraica comprò il terreno e diede mandato all’architetto Antonelli di costruire un tempio. I lavori però andarono molto per le lunghe e i costi lievitarono, al punto che la comunità abbandonò l’idea di completare l’opera.

L’edificio rimase incompiuto per molti anni e sopra la sua cupola vide ideare diverse soluzioni, tutte provvisorie. La Mole come la consociamo oggi è un completamento (e consolidamento) del 1950. Nel 1996 si decise di creare il Museo Nazionale del Cinema che è uno dei più visitati d’Italia.

Piccola parentesi: se decidete di visitare il Museo non commettete il nostro errore: prenotate in anticipo la visita! Sul sito del Museo è scritto che il biglietto pre-acquistato non dà diritto a saltare la fila (indicazione che ci ha fuorviato) ma in realtà, una volta sul posto, abbiamo trovato due file distinte: una per acquistare il biglietto (tempo d’attesa 3 ore!!) e una, a scorrimento molto più rapido, per chi aveva acquistato l’ingresso online (tempo d’attesa: 15 minuti!). Purtroppo non siamo riusciti ad entrare; 3 ore di fila con i bambini a dicembre non sono sostenibili…nemmeno bevendo l’ennesimo bicerin!

Qualche ora di sole ci ha invece permesso di passeggiare nel parco del Valentino.

Il grande spazio verde è popolato da tantissimi scoiattoli che non temono la presenza delle persone ma, al contrario, si avvicinano curiosi. Se allungate una mano, arrivano a mettere il naso fino su palmo e se quello che offrite loro li aggrada, non faticheranno ad allungare le zampe e prendersi l’offerta. Riuscite ad immaginare la gioia dei bambini?!?!

Nel centro del parco si trova il Borgo Medievale. Il Borgo venne in realtà costruito in stile medievale nel 1884 in occasione dell’esposizione generale italiana. Ispirato ad un villaggio feudale del 1400, ha tutto ciò che ci si può aspettare superato il piccolo ponte levatoio: le case, le fontane, gli stretti vicoli, la chiesetta e la rocca. Insomma: un’oasi fuori dal tempo che, seppure costruita in un’epoca ben diversa, vi riporta per un attimo nel medioevo.

Non è solo un fenomeno recente quindi, il fermento artistico di Torino.

Oggi le espressioni artistiche sono delle più varie: dagli artisti di strada, alle grandi esposizioni, dalle Luci d’Artista ai progetti artistici più curiosi.

Come quello in Piazza Carignani, dove un artista ha ideato il “sanpietrino mentale”: “un oggetto contundente lanciato nella mente dello spettatore contro lo schifo e la rassegnazione”. Geniale!

Chi vuole realizza un disegno (ci sono foglietti e matite colorate a disposizione) e lo lascia in uno scatolone. L’artista li fa diventare sanpietrini colorati che inserisce poi nella pavimentazione. Naturalmente i nostri bambini hanno dato il loro contributo, disegnando un bel sole giallo.

I bambini nei loro disegni ci mettono sempre un bel sole giallo…

Qualche link utile:
www.turismotorino.org
Il sito ufficiale dell’Ente del Turismo di Torino. Informazioni utili su mobilità, eventi, musei e tutto quello che vi serve per vivere al meglio la città.

www.guidatorino.com
Notizie, curiosità e suggerimenti: dai musei, ai caffè storici; dai monumenti alle trattorie.

www.museoegizio.it

 

 

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