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Andrea - Impronte Nel Mondo

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I bummuli fanno bella mostra, in file ordinate, nell’assolata Piazza Regina Margherita. Sono decorati con i colori caldi e accesi delle estati mediterranee e ospitano fiori altrettanto variopinti, anche se un tempo la loro funzione era quella di conservare acqua, olio, vino.

Dietri ai mille tavolini, con le seggiole bianche in legno, le locande aspettano i turisti che, in un caldo pomeriggio di marzo, ancora devono arrivare. E’ forse il momento migliore per visitare Marzamemi: quando le temperature e il cielo già sorridono, si può pranzare all’aperto e si gode la tranquillità del piccolo borgo marinaro che trascina le ore un po’ stancamente.

Credo di aver capito cosa amo del viaggiare. Ci sono voluti anni; Paesi, libri letti e foto scattate. Ci sono volute esperienze, onde dell’Oceano e paure. Mani e sorrisi e cibi piccanti. Ci sono voluti chilometri.

Forse c’è voluto anche sbattere contro i social network. E anche un po’ di nausea da social, con la loro spudorata finzione a volte addirittura grottesca. Anni di post, di tweet, di reels.

Gorizia non è solo una città di confine. Lei stessa è il confine. Una cittadina sospesa tra un radioso passato asburgico che l’ha fatta bella e i travagliati anni della cortina di ferro.

Qui la barriera tra l’Occidente dei sogni gloriosi e la “Yugoslavia di quelli cattivi” era una lunga cancellata guardata a vista dai militari. Giovani ragazzi dagli stessi sogni, separati da un metro e mezzo di ferro invalicabile.

Se lo ricordano bene i goriziani. E chi non lo può ricordare, ne ritrova le tracce in Piazza della Transalpina, che nel suo lato sloveno diventa Trg Evrope. Quella tanto ambita Europa dei sogni diventati oggi un po’ fragili.

Una città addobbata a festa, tra mille luci, decori e profumi di cannella e zenzero. Qui i mercatini di Natale hanno già il sapore e i suoni del Weihnachtsmarkt. Del resto il tedesco è lingua madre da sempre a Bolzano!

Il capoluogo di provincia più a nord d’Italia è una città dal delizioso centro storico raccolto intorno a poche vie dove si alternano portici e palazzi dalle tipiche architetture teutoniche. E, naturalmente, storiche birrerie riscaldate dalle stube a legna, anch’esse caratteristiche di tutto il Tirolo.

Le rocce rosse arrotondate dal vento, le piste sulla sabbia rossa, le dune morbide e sinuose, il tramonto più infuocato. Il silenzio più assoluto della notte, il cielo più stellato. La libertà e lo smarrimento, gli spazi apparentemente uguali, ma mai identici. Il deserto non è un luogo: è una sensazione, uno stato d’animo, un’introspezione. E anche un po’ di timore.

Già, forse può sembrare eccessivo ma una giornata e una notte nel deserto del Wadi Rum sono imperdibili, durante un viaggio in Giordania. Una tappa che non può mancare e che sarà un momento indimenticabile del vostro viaggio.

Vale la pena visitare Petra di notte? Il sito archeologico del sud della Giordania è una delle “Sette Meraviglie del Mondo moderno” e Patrimonio Unesco dal 1985. Ma soprattutto è uno dei luoghi più belli che vi potrà capitare di vedere al Mondo.

Oltre alle visite di giorno, è possibile anche entrare di sera dopo il tramonto per uno spettacolo chiamato Petra By Night. In questo post troverete le informazioni di servizio e qualche suggerimento per godervi al meglio lo spettacolo.