Il fatto che Roma sia la città più bella del Mondo, è fuori discussione.
Ci si può tornare mille volte, la si può visitare in più occasioni, si può anche arrivare a conoscerla bene, ma ciò che è sicuro è che Roma non smette mai di stupire.
Ad ogni passeggiata ci svela un angolo nascosto, una piazzetta che non avevamo ancora visto, una fontana mai notata, una terrazzina di un palazzo antico…

Roma, con i suoi colori, diventa però magica in un momento particolare della giornata: di notte.
Già dal tramonto i riflessi prima dorati, poi rossi, avvolgono i mattoni, rendendo tutto soffice, ovattato. Ma quando scende la notte, le masse dei turisti tornano negli alberghi e i romani si preparano a finire la giornata nelle loro case. E’ in quel momento che le strade, i vicoli dei quartieri storici si gonfiano delle luci tenui dei lampioni e del silenzio della notte. E Roma rimane sola, quasi indifesa, da poterla toccare, allungando una mano, nei sui angoli più segreti.

La nostra lunga passeggiata notturna inizia da Piazza Risorgimento da dove imbocchiamo Via di Porta Angelica per arrivare al colonnato di San Pietro e fermarsi davanti alla Basilica.Roma di notte

Prima del 1937, anno della creazione “forzata” di Via della Conciliazione, si percorreva la spina di borgo e ci si trovava improvvisamente circondati dalle “braccia della Chiesa”: il colonnato del Bernini. Magnificenza d’arte, architettura e sacralità voluta nascosta tra le stretta vie proprio per creare l’effetto di straordinaria sorpresa. Siamo fortunati: la luna si è sistemata, in posa per una foto, proprio accanto alla Basilica, nel silenzio della Piazza vuota.

Via della Conciliazione, la lunga fila dei palazzi, le bandiere delle Ambasciate straniere presso la Santa Sede; alla nostra sinistra spunta di tanto in tanto il Passetto: la via di fuga dei Papi, verso Castel Sant’Angelo, in caso di necessità. E alla fine della lunga strada, il Castello. Le sfumature ocra e arancio dei mattoni rischiarati dai lampioni lo rendono meno aggressivo, meno imponente, quasi a perdere la sua inespugnabilità.Roma di notte

Attraversiamo Ponte Sant’Angelo, un tratto di Lungotevere Tor di Nona e poi a destra, verso Piazza Navona.
Anche la Piazza, nel silenzio della notte assume una dimensione quasi onirica: passeggiare intorno alla fontana dei fiumi e farsi raccontare dalla Statua del Rio de la Plata, la storia della rivalità tra il Borromini e il Bernini e di come quest’ultimo convinse Innocenzo X delle sue abilità.Roma di notte

Proseguiamo per uno degli angoli più affascinanti della Roma di notte: Piazza della Rotonda e il Pantheon.
Nonostante l’ora piuttosto tarda, c’è ancora gente. Questo angolo di Roma evidentemente attrae persone a qualsiasi orario. Approfittiamo dei gradini della fontana per una pausa. Si tratta di una delle fontane dell’acquedotto dell’Aqua Virgo. E’ il sesto acquedotto costruito a Roma e il solo tuttora funzionante. Il tratto urbano di quest’acquedotto parte da Piazza del Popolo ed alimenta anche le fontane di Trevi, della Barcaccia e dei Quattro Fiumi in Piazza Navona.Roma di notte

Un rapido passaggio in Piazza di Montecitorio, e poi lungo Via del Corso fino a Piazza Venezia. Sullo sfondo i Fori Imperiali e, più in lontananza, il Colosseo. Decidiamo di passare alla destra dell’Altare della Patria, per risalire la scalinata che porta al Campidoglio. Siamo in una delle più belle zone di Roma e la notte amplia ancora di più le sensazioni. Quella di completezza, di perfezione, proprio sotto il Marco Aurelio, il più grande imperatore Romano, nel luogo della fondazione di Roma. Osservando Roma dalla sua stessa posizione si vede la Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, più in alto l’angolo dell’Altare della Patria. Sotto, Piazza San Marco, dove la Via del Teatro di Marcello inizia la sua discesa verso l’anfiteatro.

Roma di nottePrima di scendere, merita uno sguardo l’Insula Romana dell’Ara Coeli. Uno splendido esempio di architettura romana risalente al II secolo. Uno dei primi esempi di palazzi a piani: nel seminterrato le botteghe e ai piani superiori le abitazioni. Purtroppo è un edificio che, nonostante lo straordinario interesse storico, viene spesso ignorato.

Scendiamo verso il Teatro di Marcello: il candore delle arcate avvolte dalla notte, è davvero magnifico. Entriamo, girando a destra, nel ghetto ebraico. Il colore dominante è il giallo ocra dei lampioni, i riflessi dei mattoni dei palazzi antichi; l’andamento ondulato degli stretti vicoli in porfido e le piante rampicanti che fanno da cornice agli ingressi nei cortili dei palazzi. E’ indubbiamente uno dei quartieri più affascinanti e ricchi di “passato” della Capitale. Uno di quelli dove non si può non invidiare i proprietari delle meravigliose piccole terrazzine sui tetti. Con vista da cinema d’autore.

Passiamo accanto alla Sinagoga e attraversiamo Ponte Fabricio. Uno sguardo all’Isola Tiberina, la Basilica di San Bartolomeo e al Lungo Tevere che ancora ospita gli ultimi localini che ogni estate animano le notti romane e che spariscono con l’inizio delle scuole. E’ notte tarda ed è tutto chiuso e ci rassegniamo all’idea di andare a dormire

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