Avete presente i Presepi della tradizione napoletana?
Quelle ambientazioni “c’era una volta”, tra case in pietra e stretti vicoli?
Ecco, entrare nel delizioso centro storico di Montalbano Elicona è proprio come fare un salto indietro nel tempo, mentre ci si arrampica verso il castello, per le viuzze strette tra le abitazioni in sasso.

A Montalbano non c’è molto da fare e i punti di interesse turistico non sono molti. Quello che si può fare è abbandonarsi senza fretta alle proprie curiosità: girare un angolo per vedere un balconcino in ferro battuto, o una vecchia insegna; entrare in un porticato o salire una scaletta in pietra per osservare un panorama da un terrazzino, fino ad arrivare al Castello costruito dai Normanni, ma ingrandito e reso prestigioso da Federico II di Svevia.

Il complesso, finemente restaurato, ospita oggi al suo interno una sala congressi, e uno spazio espositivo con armature, armi e oggetti medievali.  Si accede alla costruzione attraverso la grande corte e, costeggiando il corpo principale, si accede ad una seconda corte dove, sotto alla torre più alta, si trova l’antico serbatoio dell’acqua e dove oggi è stato ricavato uno spazio ad anfiteatro per ospitare eventi e spettacoli.

La torre che sovrasta non solo il castello, ma l’intero paese è accessibile fin quasi alla sommità, da dove si gode di uno spettacolare panorama sui monti circostanti e, in lontananza, sul mare e sulle Eolie.

Passeggiare a Montalbano è anche non sapere cosa aspettarsi dietro ogni angolo: saliscendi, scalette, balconcini o piazzette sono sempre una sorpresa. In una di queste si affaccia la più grande Chiesa del paese: il Duomo intitolato a San Nicola e Santa Maria Assunta.

Il luogo era adibito al culto fin dal IX secolo, anche se la conformazione attuale si deve alle modifiche della metà del Seicento, dopo che già Federico II di Svevia dispose alcune modifiche. La Chiesa è incastrata tra le case e le stradine del centro storico, il che le conferisce un aspetto austero e imponente.

Di tutt’altro aspetto la deliziosa Chiesa di Santa Caterina. Vicinissima al Castello, risale al 1344 ed è l’unico esemplare rimasto in Sicilia con il portale in stile gotico-catalano. L’interno, a navata unica, è piccolo e rivela una interessante stratificazione di elementi artistici di diverse epoche storiche.

Noi abbiamo apprezzato il fatto di averla scoperta seminascosta dietro un angolo, e che passa quasi inosservata, formando un tutt’uno con le antiche costruzioni che la affiancano.

Ma l’apoteosi della meraviglia nel piccolo paese di Montalbano la si raggiunge al belvedere: una piccola piazzetta, proprio sul bordo dello strapiombo, tra fichi d’india, oleandri profumati e mille fiori colorati. Lo sguardo si perde tra le montagne punteggiate di minuscoli paeselli, fino ad incrociare il blu intenso del Mediterraneo e poi, poco oltre, le sagome nitide delle isole Eolie.

Giganti che spuntano dal mare in tutta la loro possanza.  Uno di quei panorami che non stancherebbero mai. Uno di quelli da annoverare tra i più belli mai visti…

Qualche informazione di servizio:
Un suggerimento che, al contempo, è anche una riflessione.

Se potete, fareste meglio ad evitare di pranzare nel paese di Montalbano. Abbiamo aspettato di entrare in una trattoria a caso. Dopo che ci hanno fatti accomodare nell’ultimo tavolo disponibile, si sono accorti che avrebbe dovuto essere riservato. Usciamo a proviamo altri tre locali, due zeppi di gente all’inverosimile e uno senza più cibo da offrire.

Al quinto tentativo ci fanno accomodare in un locale con meno gente degli altri. Ci propongono un menù fisso, completo dall’antipasto al dolce, di prodotti tipici del territorio. Ben felici, aspettiamo fiduciosi… Dopo due ore e dieci minuti ci era stato servito solo l’antipasto e non c’era traccia delle altre portate. Così, persa la fiducia, siamo usciti senza il pranzo…

Ora, la riflessione: Montalbano Elicona è stato eletto a Borgo più bello d’Italia del 2015, acquisendo così una notorietà insperata e, forse, inaspettata fino a pochi mesi prima. Questo ha comportato un significativo afflusso di turisti che le poche strutture ricettive ancora non sanno gestire e per cui non sono ancora pronte. Noi abbiamo lasciato il paese felici per la visita, ma infastiditi per il trattamento a pranzo.

Vale la pena acquisire tale e tanta notorietà improvvisa, senza una serio piano di sviluppo delle strutture ricettive? Siamo certi che chi ha visitato Montalbano Elicona, tornerebbe? Forse uno strategico piano di marketing a medio termine, accompagnando albergatori e ristoratori in un programma di sviluppo e miglioramento, renderebbe ai turisti la visita del paese piacevole al 100% e non soltanto al 90%.

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