Il comprensorio sciistico di Racines-Giovo si trova a pochi chilometri da Vipiteno, in quell’ultimo lembo di Alto Adige dove la lingua madre è il tedesco. Il paese si trova a circa 1100 metri di altitudine e dalla stazione di partenza verso le piste di sci (e la pista di slittino di Racines), si sale con una cabinovia fino ai 1600 metri e poi, per gli sciatori esperti, si può proseguire fino ai 2100 metri con la seggiovia Enzian.
Nella stazione intermedia si trovano malghe per scaldarsi e rifocillarsi e biergarten per un divertente afterski musicale…ma di questo parleremo più avanti!
Ora è il momento di lanciarsi verso valle…ma non con gli sci: con lo slittino! Dai 1660 metri, appena al lato della stazione d’arrivo della cabinovia, parte la pista di slittino di Racines, uno dei più celebri tracciati della zona. Oltre cinque chilometri di percorso si snodano tra i boschi con una pendenza inizialmente piuttosto semplice ma che – non temete! – poi regalano diversi momenti adrenalinici!
Gli ultimi tre chilometri infatti riservano diverse curve secche (con paratie in legno molto resistenti…ehm…fidatevi!), un lungo rettilineo con qualche salto, un tunnel e infine il lungo declivio finale.
Lungo il percorso della pista di slittino di Racines, sono sistemati dei cartelli che indicano le curve più secche, dove rallentare e informano sulla lunghezza del percorso. Attenzione agli ultimi 500 metri perché sono i più ripidi e con una doppia curva destra-sinistra degna dei migliori percorsi di Formula Uno!
Ma non temete…se sbagliate una curva al massimo rotolerete nella neve e vi rialzerete con una risata! E anche in questo caso, parliamo per esperienza!
La pista non è particolarmente difficile da percorrere, nemmeno per i bambini. Potete però scegliere se farli scendere da soli con uno slittino singolo o se utilizzare uno slittino doppio. In tal caso però ricordatevi: lo slittino doppio pesa di più e sarete quindi decisamente più veloci!
Dopo tre/quattro discese – ribadiamo, di 5 chilometri l’una – inizieranno a farvi male le braccia e comincerete a sbagliare le curve. Ecco, quello è il momento della malga! Nella stazione intermedia ce ne sono due: Berg Restaurant e Armins Waldhutte.
Il primo è un self service, mentre il secondo fa servizio al tavolo. Entrambi offrono piatti tipici caldi (dai wurstel al gulash, ai canederli) o freddi (taglieri di speck e formaggi), birre locali e soprattutto qualche momento di relax. Se invece cercate musica e divertimento dovete fermarvi al Berg dove all’esterno è allestito il classico locale da musica e festa continua! Ma in tal caso i bambini è meglio lasciarli fuori!
Considerato che per scendere i cinque chilometri di pista si impiega circa mezz’ora, la vostra giornata con i bambini sulla pista di slittino di Racines durerà, pranzo compreso, quattro/cinque ore. Tenetelo bene in mente, perché gli impianti di risalita chiudono alle 16.
Qualche informazione di servizio:
Per arrivare a Racines si esce dall’autostrada A22 a Vipiteno e, seguendo le indicazioni per Racines – Val di Giovo, si arriva in una decina di minuti.
Alla partenza della cabinovia c’è un modernissimo autosilo con moltissimi posti auto. Il costo è di 0.60€ l’ora.
Per salire con la cabinovia ci sono diverse combinazioni di biglietti. Qui le info.
Noi siamo rimasti solo una giornata ed eravamo indecisi tra il biglietto da 3 ore o quello da 5 salite. Abbiamo scelto le 5 risalite, in modo da poterci fermare con calma nella stazione intermedia o lungo la pista per fotografare, per pranzare e passeggiare senza l’assillo del tempo. Se state una giornata, quindi vi consigliamo il biglietto per le cinque risalite.
Lo slittino si noleggia alla stazione di partenza e costa 8€ al giorno. I minorenni devono indossare il caso obbligatorio, il cui costo è di 6€ al giorno.
Se vi avanza tempo e voglia, andate a fare una passeggiata nel centro storico di Vipiteno. Il piccolo borgo è nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia e le sue tipiche case tirolesi colorate, i suoi portici e i negozi sono tutti raccolti ai due lati della Torre delle Dodici. La torre civica Quattocentesca inviava segnali alla popolazione attraverso i rintocchi delle campane: l’ora del rientro, ma soprattutto la pausa di mezzogiorno, da cui il nome. La torre divide la città nuova da quella vecchia, dove si trova anche la Piazza principale in cui vengono allestiti i mercatini di Natale.