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Alto Adige

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Siamo appena tornati da un weekend lungo in Alto Adige. Un weekend di quelli belli, in un hotel di lusso con ristorante gourmet, spa, sei tra saune e bagni turchi, due piscine di cui una esterna tra la neve con l’acqua riscaldata. Panorami spettacolari da godersi con idromassaggio caldo nella piscina a sfioro…

Una bella coccola rilassante che fa bene al corpo e allo spirito. Allora, dov’è il problema? Ah, non c’è problema! Mi chiedevo però se in Alto Adige ci fosse ancora la montagna. O, meglio, qualcuno va ancora in Alto Adige per la montagna?

Una città addobbata a festa, tra mille luci, decori e profumi di cannella e zenzero. Qui i mercatini di Natale hanno già il sapore e i suoni del Weihnachtsmarkt. Del resto il tedesco è lingua madre da sempre a Bolzano!

Il capoluogo di provincia più a nord d’Italia è una città dal delizioso centro storico raccolto intorno a poche vie dove si alternano portici e palazzi dalle tipiche architetture teutoniche. E, naturalmente, storiche birrerie riscaldate dalle stube a legna, anch’esse caratteristiche di tutto il Tirolo.

Il comprensorio sciistico di Racines-Giovo si trova a pochi chilometri da Vipiteno, in quell’ultimo lembo di Alto Adige dove la lingua madre è il tedesco. Il paese si trova a circa 1100 metri di altitudine e dalla stazione di partenza verso le piste di sci (e la pista di slittino di Racines), si sale con una cabinovia fino ai 1600 metri e poi, per gli sciatori esperti, si può proseguire fino ai 2100 metri con la seggiovia Enzian.

Oddio ma cosa avete mangiato?
Questa è una delle più classiche domande appena tornati da un viaggio in giro per il Mondo!
E se poi viaggi con i bambini la variante diventa: “ma i bambini?! Cos’hanno mangiato?
Un po’ come se i bambini, fuori dai confini nazionali senza tortellini, spaghetti e pizza proprio non sapessero come sopravvivere!
Poi spieghi che, alla peggio, esistono i panifici in tutto il mondo, gli animi si rasserenano compiacendosi della sopravvivenza dei nostri figli. E soprattutto rientra immediatamente il rischio di essere segnalati ai servizi sociali!

Immaginate un’ampia vallata, con i fianchi delle montagne ricoperte di boschi e punteggiati qua e là da piccole radure; qualche casetta in legno, quelle con i balconi fioriti di gerani rossi e lilla; qualche Chiesetta bianca con il campanile amaranto appuntito; gli steccati con le mucche e le cataste di legna a ceppi tutti uguali e perfettamente allineati. Pronti per l’inverno che, da queste parti, si fa sentire vigoroso.