Il piccolo borgo di Acqualagna si trova nelle Marche, lungo la strada che da Fano entra in Umbria.
Di qui passava l’antica via Flaminia: stretta, a tratti tortuosa e con le montagne da superare. Ma i romani, si sa, difficilmente si fermavano di fronte agli ostacoli…
Oggi il Borgo di Acqualagna è famosissimo per il tartufo; qui se ne trova in abbondanza, si vende, si mette all’asta e si mostra in una delle più grandi fiere d’Italia…ma soprattutto si assaggia!

Arriviamo intorno all’ora di pranzo, quindi non possiamo che iniziare la nostra visita dalla parte più…gustosa ed invitante!

Abbiamo scelto più o meno a caso in centro ad Acqualagna e siamo entrati al Ristorante al Tartufo…scegliendo molto bene! Ottime proposte dagli antipasti ai secondi, ottima la qualità dei prodotti offerti e costi assolutamente in linea. Da provare, se passate da queste parti!

Oltrepassando Acqualagna, la strada si stringe e si incastra tra il fiume Candigliano e le montagne, scavate ed erose dal fiume stesso. Siamo nella Riserva del Furlo, istituita nel 2001 per preservare e tutelare una delle aree naturali più affascinanti della Regione Marche.

Il Museo del Territorio, proprio sulla Via Flaminia, preannuncia l’ingresso nella zona più pittoresca. Poco meno di 3 chilometri da percorrere in auto o a piedi tra i sentieri lungo il fiume, fermandosi ad ammirare (e a scattare un milione di foto!) alle acque smeraldo, alle rocce candide e al cielo azzurro.
Ovunque si giri lo sguardo c’è da rimanere incantati…

La gola termina con una diga, ma la strada ha molti punti di interesse.
Come la Grotta del Grano, ad esempio. Una delle più evidenti opere di erosione del fiume.

Si tratta di una grande nicchia naturale dove i pastori trovavano riparo fin dall’età preistorica durante i passaggi della transumanza. Il nome deriva dal fatto che nell’Ottocento, durante i lavori di sistemazione e consolidamento della strada, vennero trovate grandi quantità di grano e cereali carbonizzati e risalenti al VI secolo.

Poco oltre, in uno dei punti più stretti della gola, la strada sbatte contro la montagna. Ma i romani, dicevamo, non si fermavano facilmente…

Infatti nel 76 d.C. l’imperatore Vespasiano per oltrepassare la montagna, fece scavare una galleria lunga 38 metri, larga 5 e alta 6. L’opera, tuttora utilizzata a traffico alternato, venne chiamata “petra pertusa” o “forulum”, da cui l’attuale nome “Furlo”.

Sempre lungo la via Flaminia, prima di entrare nelle Gole del Furlo, si trovano altri due punti da non perdere: l’Abbazia di San Vincenzo e i resti di un antico Ponte Romano.

L’Abbazia risale al X secolo e oggi ne rimane una piccola Chiesa al cui interno si possono vedere dei cicli di affreschi di scuola marchigiana, risalenti al XI secolo.

Ad Acqualagna si può venire appositamente per la Fiera del tartufo, oppure per i paesaggi delle gole, oppure può capitare di passarci per caso, ma è sicuro che vale la pena fermarsi, prendersela comoda e andare in giro a curiosare!

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