Da tanto tempo volevamo scrivere un post sulle cose da vedere a Catania. Del resto, sono tanti i motivi per cui amiamo questa città siciliana!
E’ stata la meta del primo volo dei nostri bimbi; ci siamo tornati più volte in vacanza; ci abbiamo vissuto diversi mesi per lavoro e abbiamo avuto occasione di conoscere la cordialità e l’allegria di tanti catanesi.
In tanti ci chiedevano cosa vedere a Catania, cosa fare durante una vacanza, quanti giorni vale la pena fermarsi… oltre ovviamente a molte informazioni pratiche. Però quando ami particolarmente una città, non è semplice fare ordine tra pensieri ed emozioni per dare consigli!

Basti pensare che la prima volta che siamo capitati a Catania, era un 4 febbraio, nel pieno dei caotici festeggiamenti per Sant’Agata! Lo abbiamo raccontato in “Catania e la festa di Sant’Agata“.

Bene, ora però cerchiamo di andare con ordine per raccontarvi cosa vedere a Catania, in (almeno!) un paio di giorni.

La visita della città deve iniziare al mattino presto, possibilmente con un bel cannolo seduti comodamente davanti alla Cattedrale di Sant’Agata per poi tuffarsi nel caos della Pescheria.

Già, l’antica Pescheria è il nostro primo suggerimento su cosa vedere a Catania. Andateci al mattino nel pieno delle contrattazioni, quando i banchetti sono zeppi di pesci di ogni genere e le urla dei venditori di sovrappongono, si mescolano e si alternano in uno strano caos armonico. Senza le urla, non sarebbe il mercato. Non sarebbe “a Piscaria”.

Si trova nello stesso posto dal 1800; i banchi trovarono prima spazio nel tunnel cinquecentesco sotto al Palazzo del Seminario, poi si allargarono nelle piazzette circostanti fino ad occupare l’intero isolato.
Anche le merci in vendita sono cambiate nel corso degli anni. O meglio: al pesce si sono aggiunte carni, verdure e frutta, con il risultato di aver reso ancora più colorato il mercato.

Prima di lasciare la Pescheria, fermatevi ad uno dei chioschi che vendono bibite e fatevi preparare una spremuta di arance…ma questo non serviva nemmeno dirlo, vero!?

Risalendo dal mercato verso Piazza Duomo, potrete vedere la Fontana dell’Amenano.

Il fiume Amenano scorre sotterraneo verso il mare, nel sottosuolo catanese. Sembra che un tempo le sue acque alimentassero un lago cittadino, dal quale si diramavano tre diversi torrenti che rifornivano di acqua l’intera città. Una violenta eruzione dell’Etna nel 1669 fece arrivare la lava fino in città e sommerse il fiume.
Oggi lo si può vedere in due punti, uno dei quali molto pittoresco.

Infatti, oltre alla fontana, lo si può ammirare in un suo tratta sotterraneo. La “Putìa dell’Ostello” è un bar-ristorante sotto al quale si trova una grotta lavica naturale, creata proprio da un’eruzione del vulcano.

Qui scorre un tratto dell’Amenano, accanto al quale sono stati sistemati tavolini e sedie per bere un aperitivo a lume di candela, in un contesto veramente originale. Segnatevelo, perché ne vale la pena!

Bene, ora che avete ammirato la fontana, potete dirigervi verso l’obelisco con l’elefante.
Già, un elefante: una grande statua nera in pietra lavica sistemata sopra ad un obelisco in stile egizio!

La storia del simbolo di Catania e di questa fontana è piuttosto controversa: sembra che l’elefante sia il simbolo della città fin dal 1239 e la sua nascita sia collegata ad un mito di origine greca. Poi nel corso dei secoli vennero aggiunti l’obelisco, la fontana, i gradoni…ma anche tolti e rivisti alcuni elementi, come una cancellata ed un giardinetto che circondava la fontana fino all’inizio del secolo scorso.

Oggi l’elefante è un punto di ritrovo dei catanesi in Piazza Duomo: sui gradoni troverete persone sedute a qualsiasi ora del giorno e della sera. A chiacchierare, a bere, ma anche a suonare una chitarra o ad ascoltare musica.

Di fronte all’elefante domina imponente la Cattedrale dedicata a Sant’Agata.
Si trova qui dalla metà dell’anno Mille, anche se è stata più volte ricostruita dopo i tanti terremoti cittadini e ristrutturata in base ai nuovi stili dell’epoca.
Oggi ne apprezziamo lo stile barocco, perfettamente inserito nel contesto della splendida Piazza, tutta opera successiva al terremoto del 1693.

Da Piazza Duomo potrete ora imboccare Via Etnea. La riconoscerete subito perché è lunghissima e punta dritta verso “a muntagna”. Lastricata in nera pietra lavica, venne realizzata sempre dopo l’ormai celebre terremoto del 1693: lungo la via vennero costruite sette Chiese e decine di palazzi barocchi per la nobiltà catanese.

Oggi è la strada dello shopping, dei negozi e di tanti locali frequentati a tutte le ore del giorno e della notte!

Passeggiando su Via Etnea, a pochi passi da Piazza Duomo troverete un’altra bella Piazza: quella dell’Università, dove ammirare il palazzo barocco sede dell’ateneo. Catania è sede universitaria fin dal 1444, quando iniziarono le lezioni nel Palazzo dei Chierici, accanto alla Cattedrale.

Ora possiamo concederci una deviazione da Via Etnea, soprattutto verso ora di cena o dopo cena.

Piccola precisazione: l’ora di cena varia in base alla latitudine! Qui siamo in Sicilia e se entrate in un ristorante prima delle 20.30 probabilmente troverete i camerieri che ancora stanno preparando i tavoli!

Da Piazza Università verso Piazza Bellini, passando dietro il Palazzo San Giuliano, si trova un intricato dedalo di viuzze zeppe di trattorie, ristoranti, bar e locali. Noi ve la consigliamo soprattutto per un drink dopo cena, magari ascoltando un po’ di musica, visto che in questa zona – tutte le sere – in qualche locale si suona dal vivo .

Piazza Bellini, dicevamo, è un’altra zona che vi consigliamo di vedere la sera, perché altrettanto vivace e animata.

Il Teatro Massimo Bellini, elemento di spicco della Piazza, risale alla fine dell’800 e venne costruito con grandi sforzi economici da parte del Comune di Catania.

Possiamo ora tornare in Piazza Università, per proseguire dal lato opposto, verso via Crociferi.

Qui si trovano una serie di Chiese e il complesso del Monastero delle Monache Benedettine. Sotto l’Arco di San Benedetto si tiene uno dei momenti più toccanti della lunga processione di Sant’Agata: il canto delle Monache.

Qui siamo ad un livello più elevato rispetto a Via Etnea e il fercolo con la Santa, per arrivare qui, deve superare una salita piuttosto impegnativa: Via Antonino di Sangiuliano, nota anche come la salita di Sangiuliano.

La tradizione vuole che il fercolo, trainato dei fedeli, debba percorrere tutta la salita senza fermarsi, come buon auspicio per tutto l’anno. La salita è difficile ed impegnativa, spesso resa scivolosa dalla cera delle grandi candele che bruciano ininterrottamente per tre giorni.

Superata la difficoltà, il fercolo devia lungo Via Crociferi per fermarsi appunto sotto l’Arco di San Benedetto. Qui d’improvviso tutto si fa silenzioso, di un silenzio quasi surreale. Le migliaia di devoti che accompagnano la processione si raccolgono in attesa, finché dal Monastero di clausura si diffonde l’armonioso canto delle Monache. Qualche minuto di misticismo autentico.

Proseguendo la passeggiata lungo via Etnea arriviamo in Piazza Stesicoro, dove si trovano i resti di un anfiteatro romano risalente al II secolo. Nel corso dei secoli ha subito danni, ed è stato utilizzato come magazzino, nascondiglio o rifugio, fino ai pesanti bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Alcuni recenti tentativi di restauro non andati a buon fine ne hanno impedito la riapertura alle visite, ma rimane comunque una delle cose da vedere a Catania, anche solo per rendervi conto delle dimensioni originali. La parte visibile è appena un decimo rispetto alla sua massima grandezza.

Siete stanchi di camminare?!

Non c’è problema! Un ultimo, piccolo sforzo lungo via Etnea vi permetterà di arrivare ai giardini di Villa Bellini, un grande parco pubblico dove sedersi e riprendere fiato dai chilometri, o dalla calura estiva.

La villa e il giardino risalgono al Settecento ed erano di proprietà di una famiglia nobile. Alla morte dell’ultimo proprietario l’intera area fu messa in vendita e passò al Comune di Catania verso la metà del secolo successivo.

Purtroppo però problemi economici, mancata manutenzione e generale trascuratezza lo hanno via via ridotto ad un semplice parco alberato, facendo sparire le piante stagionali e tutta la vegetazione che necessitava di cura e attenzioni.

In ogni caso Villa Bellini è un parco pubblico molto utilizzato per eventi e manifestazioni; probabilmente ha perso l’eleganza nobile del suo passato, ma è un area verde comunque molto sfruttata.

Non vi è venuta voglia di un cannolo?
Allora uscite da Villa Bellini, attraversate Via Etnea e proprio di fronte trovate l’antica pasticceria Savia.

Un’istituzione a Catania, la pasticceria Savia è da provare per i cannoli e le cassate…ma anche per gli arancini, se preferite la gastronomia salata!
La pasticceria si trova all’angolo con Corso Umberto I, il lungo viale che porta al lungomare.

Se avete ancora voglia di camminare potete andare ad osservare il mare, magari all’antico borgo marinaro di San Giovanni li Cuti (oggi diventato parte della città): zona di localini e ristoranti piuttosto animata e ve lo suggeriamo tra le cose da vedere a Catania.

Qualche informazione pratica

Come arrivare: naturalmente il modo più rapido per raggiungere Catania è uno dei voli che arrivano da tutta Italia all’aeroporto internazionale.
Però poi sarete a piedi!
Per muovervi per la città e soprattutto nei dintorni (un’escursione sull’Etna, ad Acireale o a Taormina, non la vogliamo fare?!) vi servirà la vostra auto.

Quindi come fare per arrivare a Catania in auto? Guidare un migliaio di chilometri (per noi che veniamo da molto a nord)?
No, c’è una soluzione migliore!

Ad esempio un collegamento navale notturno sulla tratta Napoli Catania con la nave Grimaldi.

Voi potete comodamente riposare e vi sveglierete freschi e riposati in Sicilia, risparmiando anche centinaia di chilometri!

Dove dormire: trovare un posto dove dormire in centro a Catania non sarà un problema!
La zona intorno al Duomo, se volete rimanere centralissimi e intorno alle cose da vedere a Catania, è piena di B&B deliziosi ed economici.
Basta curiosare e scegliere.
Il nostro consiglio? B&B Amenano, in uno storico palazzo a due passi da Piazza Duomo.

Dove mangiare: avete solo l’imbarazzo della scelta, soprattutto nella zona intorno alla Pescheria.
Tra i tanti, vi suggeriamo l’Osteria Antica Marina.

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