Paesi Baschi. Estremo sud ovest della Francia. Terra di contrasti dove, alla sfavillante Biarritz, meta simbolo di vacanze dorate, fa da contraltare un entroterra difficile di cittadine anonime e segnate da una crisi economica che ha lasciato il segno.
Ce lo racconta anche il panettiere di Pontonx-sur-l’Adour mentre ci offre la più buona baguette mangiata in Francia. Colpa del Governo, del Presidente che non se ne vuole andare, dell’Europa e degli immigrati (che, per la cronaca, in queste zone non si vedono) e chissà quanto si starebbe bene da soli.
Temi già sentiti più volte, cavalli di battaglia dei momenti di crisi e di scarsa credibilità politica. Ma se vi capita, fermatevi a Les Gourmandises de l’Adour ad assaggiare la baguette.
A Bayonne sventolano le bandiere basche, l’accento francese si fa più duro e sui cartelli compare una seconda lingua incomprensibile. Il basco non deriva da niente di noto al mondo, non ha un’assonanza con alcuna lingua indoeuropea, non assomiglia a niente. È basco e basta.
E l’identità, da queste parti, è una cosa seria. Lo si capisce bene a nel quartiere la petite Bayonne, dove ci sono pochi turisti e molti murales. Raccontano di proteste, di scontri e di qualche vittima, di propaganda indipendentista e di inviti alla lotta. Ci sono tanti piccoli locali, bar e centri di aggregazione legati ad Askatasuna, la formazione politica (un tempo anche militare) che sogna l’indipendenza dei Paesi Baschi franco-spagnoli.
Già, perché le charcuterie di Bayonne accanto al fois gras e canard (quell’anatra che è il piatto tipico di tutto il sud ovest francese e di cui non si butta via niente) profumano già di jamon iberico e offrono pintxos. I Paesi Baschi spagnoli, del resto, iniziano a meno di venti minuti di strada e lingua, cultura, abitudini e tradizioni non conoscono confini.
Bayonne è una città molto piacevole, il cui centro storico si trova raccolto alla confluenza di due fiumi: l’Ardour e il suo affluente Nive; l’ultimo prima di sfociare nell’Atlantico, una decina di chilometri più ad ovest.
Se cercate cosa vedere a Bayonne è probabile che l’elenco non sia lunghissimo. Infatti, oltre alla splendida Cattedrale di Sainte Marie e al Museo Basco, c’è poco altro da visitare. Eppure Bayonne è una delle mete da non perdere, in un itinerario nei Paesi Baschi francesi.
Ma andiamo con ordine.
La Cattedrale di Sainte Marie risale al XXIII secolo e la sua costruzione durò così tanto da abbracciare tutta l’evoluzione del gotico, dal fiammeggiante al neogotico. Risultato: una delle più belle ed apprezzate Chiese di Francia, celebre anche per le sue vetrate colorate, alcune ancora originali medievali.
Completa l’opera un grandissimo chiostro, anch’esso costruito tra il XIII e il XIV secolo ed è, per estensione, il più grande di Francia.
Sul retro della Cattedrale si trovano i Giardini Botanici, dove passeggiare tra fiori colorati e uno specchio d’acqua dall’effetto rigenerante, nei pomeriggi estivi. Oltre il fiume, dall’altro lato rispetto alla Cattedrale, si trova il Museo Basco e di Storia di Bayonne: un edificio storico al cui interno potrete scoprire storia, cultura e tradizioni basche.
Per il resto, il centro storico di Bayonne è un reticolato di piazzette e di strette vie con le case a graticcio e le persiane colorate. Ogni strada è un susseguirsi di tavolini e locali dove godersi l’atmosfera rilassata del centro e di botteghe artigianali di prodotti tipici: dai salumi ai formaggi, alle cioccolaterie. E proprio le cioccolaterie meritano un paio di righe di racconto.
Poco dopo la scoperta dell’America, i mastri cioccolatieri ebrei vennero cacciati dalla cattolicissima Spagna e si rifugiarono proprio a Bayonne. Qui si facevano arrivare le materie prime dal Nuovo Mondo e lo lavoravano con grande maestria e vendendolo con successo. Troppo, evidentemente, visto che anche qui si iniziò ad impedire loro di lavorare, adducendo pretesti assurdi come l’immoralità del cioccolato o il mantenimento della “purezza” della città di Bayonne (e anche qui, ai giorni nostri, non si inventa nulla di nuovo…).
Avete presente la storia raccontata nel film Chocolate? Ecco, molto probabile che l’ispirazione sia stata tratta proprio dalle vicende delle cioccolaterie di Bayonne. Comunque molti resistettero e ancora oggi la lavorazione del cioccolato è una delle tradizioni della città.
Quindi, cosa fare a Bayonne in una giornata? Rilassatevi, godetevi le vie animate e gioiose, sedetevi ad uno dei locali lungo il fiume, magari nella zona del mercato coperto, assaggiate i pintxos (quelle che in Spagna chiamo tapas e a Venezia cicheti!) e gli altri prodotti locali e prendetevela comoda!
Prima di lasciare la città, passate per la Petite Bayonne. Andate a vedere il trinquet Saint André, a due passi dall’omonima Chiesa. Risale al XVII secolo ed è il campo di petanque più antico di Francia, dove ancora si pratica il jeu du paumes a mani nude…che qui ovviamente si chiama pelota basca!
Biarritz dista da Bayonne meno di dieci chilometri ed è la destinazione balneare per eccellenza, in un itinerario nei Paesi Baschi francesi.
È la destinazione più famosa, un borgo dal nome che evoca belle epoque, dolce vita e fasti passati che ben si palesano nelle palazzine retrò del lungomare, nelle tende a righe Anni Settanta de la Grande Plage. Questa è la sensazione che lascia Biarritz, insieme ad un velo di rammarico per i palazzi squadrati che un po’ troppo brutalmente hanno affiancato le palazzine liberty.
La Grande Plage è il centro del turismo balneare di Biarritz, a due passi dal centro, spiaggia attrezzata e molto ben vigilata. Qui infatti bisogna tenere presente che le onde sono alte anche a riva e le correnti non scherzano. I cartelli spiegano per bene quali zone evitare, quali parti della spiaggia sono vigilate e in quali è opportuno evitare di scendere in acqua.
La costa di Biarritz è fatta di insenature e scogli, piccole spiagge di sabbia e tante onde!
A destra de la grand plage, in lontananza, si trova il faro, raggiungibile con una passeggiata di un quarto d’ora. A sinistra, proseguendo lungo il mare per una ventina di minuti a piedi, si raggiunge il porto Vecchio e la Rocher de la Vierge: uno scoglio che si protende verso il mare per qualche decina di metri e collegato alla terraferma da una lunga passerella. Qui si trova una piccola grotta con una statua della Vergine, alla quale gli abitanti di Biarritz sono devoti fin dal XV secolo.
Anche il centro di Biarritz merita una passeggiata, magari verso il mercato coperto, dove vale la pena fermarsi per pranzo ad uno dei tanti banchi che propongono pesce, formaggi e altre specialità locali.
Ma la costa è fatta anche di tanti altri piccoli villaggi molto interessanti. Il nostro itinerario nei Paesi Baschi francesi prosegue quindi a Saint Jean de Luz.
Case basse e candide, persiane rosse, vicoli stretti e botteghe. Un frammento di Spagna ben incastrato in terra basca. Anche qui c’è una bella spiaggia per sdraiarsi al sole e fare un bagno tra onde un po’ meno imponenti. E in più ci sono anche un paio di cose interessanti da vedere.
La Chiesa di San Giovanni Battista, ad esempio, ha ospitato un evento importantissimo per la storia di Francia. Qui infatti si tenne il matrimonio di Luigi XIV con Maria Teresa d’Austria, infanta di Spagna. Fu ovviamente un matrimonio di comodo, organizzato per porre fare alla lunga guerra franco spagnola.
Ma la costa atlantica è anche beach bar sulla sabbia, tramonti dorati e tavoli dove cenare ammirando il sole che muore nell’Oceano.
Quale modo migliore per concludere un itinerario nei Paesi Baschi francesi?