Siete nel sud della Spagna e improvvisamente vi viene una voglia matta di pub e di una pinta di birra? O di un apple pie? O di un fish and chips? Nessun problema: fate una deviazione rispetto al vostro itinerario andaluso e puntate verso Gibilterra!
In una batter d’occhio verrete catapultati in una nuova dimensione, poco spagnola ma decisamente english!
L’Albania è un paese che offre ambienti molto vari diversi tra loro e adatti a soddisfare qualsiasi gusto e curiosità. Vi piace il mare? Ce n’è di tre tipi!
Amate le storia e i siti archeologici? Ce ne sono due imperdibili!
Vi piacciono le atmosfere balcaniche, i bazar ottomani e i minareti? L’interno del Paese è quello che fa per voi!
Appena tornati da un viaggio in Albania, siamo stati sommersi di domande su come organizzare un viaggio nel Paese delle Aquile! Moltissime persone ci hanno chiesto se avessimo trovato difficoltà con i bambini, quali fossero i problemi da affrontare, se è un Paese sicuro…
Salisburgo è una città che si deve visitare d’inverno. Almeno, secondo noi!
Sarà che l’idea che abbiamo della piccola città austriaca è legata a Mozart, sarà che la associamo alle musiche dei violini e alle voci dei cori che cantano canzoni di Natale. Sarà che ci piace l’idea di trovare riparo dal freddo in una delle mille pasticcerie, davanti ad una fetta di Sacher. O forse le luci degli addobbi e il profumo di zenzero e vin brule…
Sarà, ma quando arriviamo, Salisburgo decide di farci un regalo inaspettato: inizia a nevicare!
E i fiocchi sempre più fitti ci fanno spuntare un sorriso ancora più convinto e tutte le nostre idee sulla città diventano concrete e reali. Salisburgo è una città che ci ispira inverno, calore e coccole.
Vi siete mai chiesti cosa prova un pipistrello, guardando il mondo a testa in giù?
Per i primi 5 minuti, vi girerà la testa, perderete ogni punto di riferimento e vi sembrerà di collassare pesantemente verso il basso. Ok, come inizio non è per niente invitante, ma vi assicuriamo che se superate il turbamento iniziale, vi divertirete moltissimo!
Una delle esperienze da non perdere per chi vuole provare qualche piatto tipico da mangiare in Bulgaria è passare una serata in una mehana.
Le mehana sono taverne tradizionali, generalmente di campagna, arredate con tavoloni di legno e sedie di paglia. Se ne trovano anche a Sofia, ma quelle di campagna sono decisamente più autentiche. Attrezzi agricoli decorano le pareti e generalmente per leggere il menù dovete avere grande dimestichezza con i caratteri cirillici. Gli avventori delle mehana infatti sono più bulgari che turisti…anzi, in alcune situazioni, come è capitato a noi nel villaggio di Melnik, turisti non ce n’erano proprio!
Entrando in Bulgaria dal confine sud, si ha subito l’impressione di un territorio verde, rigoglioso e ben curato. La nostra prima tappa dalla Grecia verso Sofia è Melnik, un piccolo villaggio tradizionale in una zona interamente coltivata a vigneti.
Il vino, da queste parti, si produce fin dai tempi degli antichi romani ed è ancora oggi una delle principali fonti di sviluppo dell’economia locale. Ce ne accorgiamo subito: nella piccola via principale del paese infatti, ogni taverna, ogni locale espone fieramente botti, attrezzi e bottiglie zeppe di vino bianco e rosso.
Per apprezzare Sofia bisogna andare oltre il primo impatto.
Già perché, diciamo la verità, arrivare a Sofia attraversando la sua periferia non è esattamente il migliore dei biglietti da visita. Un labirinto di palazzi grigi e degradati degni dei retaggi del periodo non troppo felice della storia bulgara.
Man mano però che ci si avvicina al centro, le strade si fanno luminose e ordinate, i palazzi sempre più nuovi e lindi e l’ambientazione simile ad una moderna e dinamica capitale europea. Una Sofia diversa, quindi. Una città “nuova” che, nei mille locali del centro, nei negozi e nei tantissimi ragazzi che la animano, dimostra con chiarezza la sua voglia di emergere e farsi notare.
Kalambaka dista da Salonicco circa 300 chilometri.
Una lunga striscia d’asfalto che corre noiosa in mezzo al nulla. Terra bruciata, incolta, abbandonata; qualche villaggio non troppo ben tenuto, due enormi centrali elettriche. Immagini lontane anni luce dall’idea che tutti abbiamo della Grecia.
Dopo aver ciondolato chilometri lungo le curve di Bosnia, non resistiamo alla tentazione dell’ennesimo cartello, con la scritta nera SIR. Del resto tutt’intorno alla strada ci sono montagne, prati e pascoli e qualche baracchino di legno dove all’interno i bambini aspettano pazientemente qualche cliente.