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Il centro storico di Parma è un piccolo scrigno pieno di gioielli. Un concentrato di arte, storia e cultura che è valso alla città emiliana il titolo di Capitale italiana della Cultura per il 2020/2021.

In questo post vi proponiamo un itinerario di una giornata a Parma, alla scoperta dei monumenti, dei palazzi e delle cose più interessanti da vedere, con qualche incursione nelle famose tradizioni culinarie del territorio.

Piacenza è un po’ Emilia e un po’ Lombardia. In posizione strategica, ha sempre accolto viandanti e viaggiatori lungo la via tra Bologna e Milano. Leonardo da Vinci, che da qui passò per raggiungere il capoluogo lombardo, la definì “terra di passo” e Piacenza, nei secoli, non ha mai perso questa sua caratteristica di città aperta ed accogliente.

Modena e Reggio sono il cuore dell’Emilia. Di quella zona d’Italia di nebbia e campagna, di estro creativo e duro lavoro. In questi chilometri “di fossi e zanzare” sono nati Pavarotti, Zucchero, Ligabue, Guccini, Enzo Ferrari e i suoi gioielli da visionario, il Parmigiano Reggiano, la mortadella… Terra calda ed accogliente… avete idea di quanto più triste sarebbe il nostro Paese se non ci fosse l’Emilia?! Allora tra un piatto di cappelletti in brodo e un cestino di tigelle calde vogliamo raccontarvi cosa vedere durante una passeggiata nel centro storico di Modena.

Cesenatico, Riviera romagnola, spiagge, locali e divertimento. Questa è più o meno l’idea che tutti abbiamo di questa festaiola zona d’Italia. La riviera romagnola è da sempre sinonimo di accoglienza di allegria e di feste in spiaggia. Qui sono nati nei decenni i locali e le discoteche più celebri e frequentate del Paese. La ricettività per famiglie con bambini è magistrale; ci sono chilometri di spiagge enormi, attrezzate per tutti i gusti e in più, in Romagna, si mangia benissimo. Fine? Nemmeno per sogno!!

Siamo arrivati a Cesenatico in una tiepida giornata d’ottobre, bel lontani quindi dalla stagione turistica e dall’idea di un tuffo in mare. Allora ci siamo chiesti cosa vedere a Cesenatico in un giorno?

Il mare è sempre una grande attrazione per noi, anche d’inverno. Quindi la nostra passeggiata inizia sulla sabbia, nei pressi del Molo di Levante, dove la grande spiaggia scende verso il Grattacielo Marinella. Questa costruzione in cemento armato è un punto di riferimento imprescindibile, ma è anche un simbolo della grande crescita della città (e della Riviera romagnola) degli anni 50. Quando venne costruito nel 1958, con i suoi 118 metri era il più altro grattacielo d’Italia. Per superarlo, qualche anno dopo, ci volle nientemeno che il grattacielo Pirelli, a Milano!

Cosa vedere a Cesenatico

Siamo ad ottobre, dicevamo, ma i locali e i ristoranti sulla spiaggia sono in piena attività con i tavoli tutti occupati. Non so perché, ma vedere i locali affollati ci mette allegria, oltre che una gran voglia di un fritto di pesce! Resistiamo alla tentazione e proseguiamo a curiosare per Cesenatico.

Il molo di Levante è diviso da quello di Ponente dal grande porto-canale, simbolo della città…ma di quello vi raccontiamo tra un po’.

Lungo l’imbocco del canale si trovano molti capanni da pesca, altro celebre simbolo della riviera. Alcuni sono ancora utilizzati, mentre qualcun altro è diventato un curioso locale serale e notturno.

Poco oltre la fila dei capanni, si apre una grande piazza con una splendida vista sul porto e sul mare aperto. È la Piazza Spose dei Marinai. Qui un tempo le mogli con i figli aspettavano il rientro delle barche dei mariti, scrutando l’orizzonte per riconoscere i simboli della famiglia sulle vele. E tirare un sospiro di sollievo, in tempi in cui non si poteva comunicare e uscire al largo era ancora pericoloso.

Oggi la Piazza è una location per matrimoni, ma soprattutto vi si trova il Monumento alle Mogli dei Marinai. Una statua di una donna e due bambini che guardano in lontananza, mentre il bambino indica l’orizzonte. Forse ha visto la vela della barca di papà… un modo toccante ed efficace per ricordare e rendere omaggio al duro lavoro di chi esce per mare.

Cosa vedere a Cesenatico

Da lato opposto del canale, si trova il Faro di Cesenatico, con accanto la casetta del custode. Oggi è completamente automatizzato, ma l’idea del custode del faro è sempre romantica e un po’ malinconica! Il faro venne costruito negli ultimi anni del 1800 ed è bianco (mentre la casa del custode è gialla), alto 3 metri, posizionato a 18 metri sul livello del mare. Oggi forse i suoi due lampi ogni sei secondi hanno perso l’utilità di un tempo, ma il faro sulla riva è sempre un simbolo di speranza e di sicurezza. Per questo, secondo noi, i fari dovrebbero essere tutelati, conosciuti e valorizzati sempre di più!

Bene, possiamo ora risalire il porto canale, approfondendo un po’ di storia. Il canale di Cesenatico risale all’inizio del 1300, quando il Comune di Cesena decise di intraprendere i lavori di scavo per far affluire le acque del mare verso l’interno e creare così un porto sicuro per le imbarcazioni.

Fu solo nel 1502 che Cesare Borgia, conquistati i territori della Romagna, decise di rinnovare, ingrandire e rendere ancor più fruibile il porto canale. Per farlo, chiamò nientemeno che Leonardo da Vinci. Il genio toscano fece due disegni: una planimetria del canale e un disegno dall’alto del canale e del borgo.

I disegni sono oggi conservati a Parigi e non c’è dubbio che siano opera di Leonardo. Qualche dubbio invece rimane circa il fatto che il canale sia effettivamente stato modificato seguendo il progetto di Leonardo. Le fonti sul tema sono piuttosto discordanti! Poco male: per la città di Cesenatico il semplice passaggio di Leonardo fu motivo di grande orgoglio e soprattutto fu sufficiente per definire il porto canale “leonardiano”!

Cosa vedere a Cesenatico

Entrambi i lati del canale, soprattutto nella sua parte più interna, sono un susseguirsi di case variopinte, negozi e localini, ristoranti e tavolini colorati. Qui la sera è un piacere perdersi tra un aperitivo e un piatto di pesce, o un drink dopo cena.

Lungo il canale si trova anche il più importante museo a Cesenatico: il Museo della Marineria.

L’idea di uno spazio espositivo che racconti le tradizioni delle località marine dell’Adriatico nasce alla fine degli Anni 70 e si concretizza in questo curioso Museo all’inizio degli Anni 80. Sapete perché il Museo della Marineria di Cesenatico è uno delle più originali esposizioni dedicate al mare? Tra un po’ ve lo raccontiamo…

All’interno del Museo si è ricreato un antico arsenale, nel quale si trovano barche, attrezzi e un’intera bottega ottocentesca. Il percorso mostra antichi strumenti, vele e diversi reperti che raccontano la storia della navigazione nell’alto Adriatico. Ma cos’è che rende unico il Museo della Marineria di Cesenatico? Una sezione galleggiante!

Cosa vedere a Cesenatico

Il Museo, infatti, si trova affacciato sull’ultimo tratto del Canale Leonardesco. Questa parte di canale è stata chiusa alla navigazione e destinata ad ospitare dieci antiche barche di proprietà del Museo. Trabaccoli, bragozzi, lance… Le imbarcazioni sono una sorta di libera esposizione permanente. Si possono ammirare e se ne può leggere la storia sui pannelli esplicativi. Un paio di queste antiche barche vengono anche utilizzate per uscite dimostrative in mare. Insomma, un Museo curioso e sorprendente adatto a bambini e genitori!

Dopo aver fatto il pieno di barche e di storia, sedetevi in uno dei locali lungo il Porto Canale e assaggiate qualche specialità locale (e se non vi vengono idee, potete sfogliare il nostro post su cosa mangiare in Emilia Romagna!)

. L’Adriatico è pescosissimo e quindi tra un fritto o qualche tipo di pasta, potete sbizzarrirvi. Se invece volete rimanere sul classico di successo, ecco il simbolo di tutta la Romagna: una bella piadina crudo, squacquerone e rucola! Quale modo migliore per chiudere la visita a Cesenatico?!

Chiunque gironzoli su e giù per il nostro Paese, non può rinunciare al cibo tipico.
Noi italiani sappiamo da sempre quanto sia importante il rito del cibo. Gli stranieri lo capiscono in fretta.
L’immagine dell’Italia è ancora quella dell’osteria con i tavoli in legno e le tovaglie a quadretti, dal sapore un po’ antico, magari con una nonna dalle forme abbondanti e il grembiule colorato, dietro i fornelli.
Forse in questa descrizione c’è qualche luogo comune di troppo, ma dai, diciamo la verità, quanto ci piace un’immagine così?

Conoscete la storia di Moroello?
E’ il fantasma che si aggira nel Castello, vittima di un amore sfortunato.
Se vi aggirate di notte per le stanze dell’antico maniero, potrete incontrarlo vestito ancora della sua armatura. Pensate che è stato addirittura fotografato!

Oggi Tiziana ci racconta il castello di Bardi, in Provincia di Parma. Meta ideale per un weekend (anche) con i bambini!

A Ferrara, ovunque si guardi, si vede una bicicletta!
Se scattate una foto a caso di una via del centro storico, del Duomo o di una piazza, potete essere certi che nella foto finirà dentro qualcuno a cavallo di una bici.
Il traffico cittadino, le strade, gli incroci sono tutti pensati per dare priorità alla circolazione delle biciclette; non a caso quanto arrivate a Ferrara vi accoglie un bel cartello che dice “Ferrara, città della bicicletta”.

Fin dalla sua apertura nel novembre 2017, ci ha subito incuriositi.
Sarà che il buon cibo è una delle grandi soddisfazioni irrinunciabili, sarà che ci piaceva l’idea di mettere insieme il meglio della produzione agroalimentare italiana…sarà forse anche che – come sempre in Italiia – questo progetto aveva suscitato qualche polemica, ma una giornata a FICO per toglierci la curiosità volevamo proprio farla.