L’idea di un viaggio in Africa era nata per caso, quasi per scherzo.
Sentivo nominare la città di Canchungo, in Guinea Bissau, fin da quanto ho ricordi: la Parrocchia dove sono cresciuta aveva creato un gruppo di giovani volontari in una sorta di gemellaggio con quella città.
Ricordo che si faceva la raccolta di libri, quaderni, matite e vestiti.
E venne un’estate in cui non avevamo alcuna idea di viaggio. Entrammo in agenzia uscendo, sorpresa… con due pacchetti di due settimane in un villaggio a Boavista. Ancora non sapevamo che sarebbe iniziato così il nostro itinerario a Capo Verde!
Ok confessiamo: il villaggio turistico e le sue routines sono piuttosto lontane dalla nostra idea di viaggio e una sana perplessità accompagnò le quasi sei ore di volo…
Boavista, varcando l’uscita del villaggio, riserva piacevolissime sorprese. E’ sufficiente salire sul cassone di uno dei pick-up arroventati dal sole sulla piazza di Sal Rei, contrattare il prezzo per l’intera giornata e lasciarsi portare dove decide l’autista.
La strada che da Jerez de la Frontera scende verso Tarifa accompagna la costa ondeggiando sinuosa tra dolci saliscendi.
Forse ancora non lo sapevamo, ma Tangeri era la nostra meta.
Quando ancora diversi chilometri ci separano dalle colonne d’Ercole, dalla sommità di una collina compare sullo sfondo, oltre la sottile lama di mare, Er-Rif, la catena montuosa che segna il primo orizzonte d’Africa.
Mezz’ora di traghetto dividono Tarifa dal porto marocchino di Tangeri.
Per evitare le formalità di frontiera, scegliamo di unirci ad uno dei tanti gruppi che visitano quotidianamente la città bianca.
La storia di Cidade Velha, a Capo Verde, è una storia di caravelle, di esplorazioni e di assedi. Storia che si mescola con le leggende dei celebri pionieri dei mari.
Nel 1460 i primi coloni portoghesi sbarcarono proprio dove sfociava un grande fiume.
Ribeira Grande chiamarono l’insediamento, sorto dove potevano contare su coltivazioni e prosperità.
Di questo naufragio, proprio non se ne conosce la causa: qualcuno racconta che il comandante si fosse addormentato. Qualcuno ipotizza si fosse ubriacato; qualcuno narra di misteriosi campi elettromagnetici che farebbero impazzire le bussole e deviare le traiettorie delle navi. Un po’ di sana fantascienza, in questi casi, non guasta.
Le tartarughe marine della specie “caretta caretta” trovano sull’isola di Boavista, nell’arcipelago di Capo Verde, uno degli ambienti naturali più adatti per la deposizione delle uova.
Nel periodo tra giugno e novembre centinaia di tartarughe risalgono dal mare fin dove la sabbia diventa morbida, cercano la migliore collocazione e depongono le uova.