Durante le feste natalizie le nostre città diventano ancora più belle: le luminarie accendono di luce le vie del centro, grandi alberi e presepi fanno bella mostra nelle piazze e le vetrine dei negozi e dei bar vengono allestite a tema, cercando di richiamare chi è alla ricerca di un regalo o di un po’ di tepore.

Anche il Natale a Gubbio, splendida cittadina umbra dal sapore tutto medievale, viene preso sul serio, tanto da entrare nel guinness dei primati! Avete capito bene, qui ci si dà molto da fare e ora vi racconto il perché…

Ogni anno, in occasione del Natale, viene allestito un albero che, pensate, occupa un’intera collina. Più precisamente, si distende per oltre 750 metri sulle pendici del monte Ingino, partendo dalle mura della città e arrivando fino alla basilica del Patrono, Sant’Ubaldo, posta in cima alla montagna.

Il tutto copre una superficie di circa 130 mila metri quadrati che corrispondono, più o meno, a  trenta campi di calcio (questo paragone forse rende meglio l’idea… ).

I punti luminosi di colore verde che delineano la sagoma dell’albero sono circa 300 mentre il corpo centrale è disseminato di oltre 400 luci multicolore. Si passa dal rosso al blu, dal bianco al giallo e l’effetto cromatico è davvero unico e particolare.

Non può mancare, ovviamente,  la stella cometa: certo non ha la misura delle stelle comete a cui siamo normalmente abituati, dal momento che ha una  superficie di circa 1000 metri quadrati ed è disegnata da oltre 250 punti luminosi.

Ora qualche numero si rende doveroso per capire la grandezza dell’opera: pensate, vengono usati circa 7.500 metri di cavi elettrici per realizzare i collegamenti, mentre sono necessarie circa 1.300 ore di lavoro per montare tutti i punti luce, stendere i cavi e provvedere ai loro collegamenti.

Occorrono infine circa 900 ore per provvedere alla rimozione, manutenzione e rimessa in magazzino di tutto quanto, dopo la fine della festa.

Gli autori di questo che si può definire tranquillamente un vero e proprio capolavoro sono degli angeli in versione umana che, ogni anno, rendono possibile questo piccolo ma grande miracolo.

Si tratta degli “Alberalioli” che, con un grande spirito di collaborazione, mossi dal nobile sentimento dell’amore verso le tradizioni e il proprio luogo di appartenenza, portano avanti la loro brillante missione.

Questa opera venne realizzata per la prima volta nel 1981 e una realizzazione tale non poteva di certo passare inosservata, tanto che nel 1991,  l’Albero di Gubbio entrò ufficialmente nel Libro dei Guinness dei Primati come “The World’s Largest Christmas Tree“.

I giorni per poterlo ammirare sono tanti: l’Albero viene infatti acceso la sera del 7 dicembre di ogni anno e rimane illuminato almeno fino all’Epifania. L’accensione è sempre un momento molto atteso dalla cittadinanza.  Per l’occasione non manca una festa in piazza con tanto di sbandieratori, figuranti in vestiti d’epoca e musici, presieduta da personaggi ben noti.

infatti, nelle varie edizioni, tante personalità famose hanno avuto l’onore di accendere l’Albero di Natale di Gubbio: nel 2011 a spingere il tasto fu Papa Benedetto XVI, mentre Papa Francesco nel 2014.

Infine, un consiglio a chi vuole scattare una fotografia dell’intero Albero: non bisogna avvicinarsi troppo alla città, nel senso che se arrivate fino al palazzo dei Consoli in piazza vedrete poco o nulla.

Fermatevi piuttosto in periferia, nella zona del teatro romano, vicino allo stadio o, meglio ancora, lungo i tornanti della strada che porta a Perugia. Vi garantisco che da qui, scatterete una foto da fare invidia! 🙂

Ogni albero di Natale che si rispetti ha però accanto anche un presepe, e poteva forse mancare a Gubbio un presepe degno di nota? Visti i presupposti, decisamente no!Natale a Gubbio

Il presepe di San Martino, situato nell’omonimo quartiere, si snoda ogni anno dal 1997 per le caratteristiche viuzze medievali della città e vi consiglio la visita alla sera, quando la magia delle luci rende l’effetto ancora più suggestivo.

Le statue del presepe sono a grandezza naturale e camminando tra loro sembra proprio di stare in una Betlemme adornata a festa. E’ un tuffo nel passato che fa incontrare speziali, merciai, lanai, fabbri, calzolai, fornai, ceramisti intenti nei loro lavori.

Ma permette anche di curiosare all’interno di una casa per scoprire l’intimità di una scena familiare. Viene anche spontaneo immaginarsi le voci e i rumori di un tempo.

Natale a GubbioLa scoperta di angoli suggestivi, di scorci improvvisi, di scenari autentici conduce naturalmente verso la scena centrale, quella della Natività; inutile dire che tutto è riprodotto con amore e dedizione dai residenti del quartiere. Non mancano nemmeno le parole del Vangelo, appese fuori dalle porte delle case. Sono parole che inducono il passante alla riflessione e alla meditazione sui valori più autentici del Natale.

Lo spettacolo di Gubbio è questo ed è qui, sotto agli occhi di tutti coloro che hanno ancora voglia di emozionarsi, riscoprendo la bellezza delle cose semplici e dei valori spesso dimenticati.Natale a Gubbio

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