Quando pensate alla Sicilia, di sicuro vi verrà in mente il mare!
E’ ovvio: qui il mare è tra i più belli del Mondo! Favignana, la Riserva dello Zingaro, le Eolie, Portopalo di Capo Passero…dalla costa nord all’estremo sud, si va sul sicuro.

Ma le bellezze di questa terra meravigliosa non si limitano certo alle spiagge! E infatti, nei nostri ultimi post sulla Sicilia, di mare non abbiamo proprio parlato! Anzi, per essere più precisi, il mare non lo abbiamo proprio visto!

La Sicilia è terra di storia millenaria, di cultura e di tradizioni che devono essere conosciute. Qui siamo al centro del Mediterraneo e qui, nel corso della storia, sono passati tutti lasciando una loro impronta, ancora oggi ben riconoscibile.

Dopo avervi portato a Modica  e a Ragusa vi vogliamo raccontare ancora una cittadina nella Valle del Barocco: Caltagirone.

Viuzze strette, piccole botteghe, tavolini all’aperto e ombrelloni dove cercare riparo dal calore, magari con una granita alle mandorle. La Sicilia è fatta di tanta bellezza e piccoli piaceri; quelli delle più grandi soddisfazioni.

Volete quindi sapere cosa vedere a Caltagirone?

Eccovi accontentati!

La Scalinata di Santa Maria del Monte

E’ senza dubbio il punto più celebre di Caltagirone, il più visitato e fotografato.
In realtà la scalinata venne costruita nel 1606 e non aveva nulla di artistico, bensì solamente lo scopo di collegare la parte antica della città, con quella nuova che si trovava in alto.

Fu un frate che dalla fine del 1700 decise di farne un elemento artistico oggi famosissimo. L’idea era quella di “disegnare” dei motivi floreali lungo tutta la scalinata. E sapete come? Con delle lanterne.Santa Maria del Monte, Caltagirone

Più quattromila lumi che ancora oggi vengono accesi uno a uno durante la sera del 24 giugno (giorno del Patrono San Giacomo). Il frate disegnò per oltre quarant’anni temi floreali destinati alla scalinata e alcuni bozzetti sono oggi conservati nel Museo Civico cittadino.

Ma la scalinata ha un’altra particolarità. Nel 1954 si decise di rendere omaggio ad una delle forme d’artigianato tradizionali per cui è nota Caltagirone: le ceramiche.

Tutte le alzate dei 162 gradini sono state quindi decorate con le piastrelle policrome degli artigiani locali. Alcune raccontano storie di eroici cavalieri, altre raffigurano simboli artistici oppure fiori e forme geometriche. L’effetto di queste installazioni è incantevole.Santa Maria del Monte, Caltagirone

Il Duomo di San Giuliano

La Chiesa Cattedrale di Caltagirone risale al 1262, piena epoca aragonese, durante la quale la città viveva un periodo piuttosto florido.
La Chiesa era una delle più ricche quando venne distrutta dal terremoto, prima nel 1542 e poi nel 1693. Quest’ultimo evento fu devastante e distrusse molti edifici cittadini.

Nel 1816 però il Papa istituì la Diocesi di Caltagirone e la Chiesa divenne così Cattedrale, acquisendo nuovo lustro.
La Cattedrale venne riedificata con una sovrapposizione di stili e la sua bellezza fu però sacrificata a causa della costruzione, proprio a pochi metri di fronte, di altri edifici civili.

Nel secolo scorso la cupola venne completamente ricoperta di maiolica, secondo lo stile di Caltagirone.

L’ex carcere borbonico, Museo Civico

L’edificio che ospita il Museo Civico risale alle fine del 1700 e per quasi cento anni fu destinato a carcere borbonico. Nonostante nel corso degli ultimi duecento anni abbia subito pesanti modifiche alla struttura interna, ancora oggi si possono riconoscere le terribili celle sotterranee e le camere di tortura.Carcere Borbonico, Caltagirone

I tre piani sui quali si sviluppa la mostra ripercorrono la storia cittadina, attraverso ritrovamenti archeologici dall’età del bronzo fino al periodo dei greci; una pinacoteca con opere di artisti siciliani e una sezione storica con alcuni pezzi di pregio. Tra questi, un fercolo cinquecentesco, un presepe ottocentesco, ma soprattutto alcuni bozzetti preparatori delle infiorate di Santa Maria del Monte.

Museo Regionale della ceramica

Il nome Caltagirone deriva dall’arabo Kalat Al Giarun, che significa “collina dei vasi”, a testimoniare che l’attività per cui è celebre la cittadina risale a secoli fa.
Le ceramiche sono ovunque, in città. Vasi, piastrelle, decori che ricordano gli azulejos (…ma molto più colorati!) adornano ogni strada.

E naturalmente, tra le cose da vedere a Caltagirone non poteva mancare un Museo dedicato alla ceramica. Oltre a raccontare le tecniche di lavorazione e decorazione che sono state utilizzate nei secoli, il Museo ripercorre la storia della ceramica, attraverso l’esposizione di oltre 2 mila pezzi.

La ceramica decorata ha sempre fatto parte della vita quotidiana degli abitanti di Caltagirone. Infatti tra gli oggetti esposti ce ne sono di ornamentali (come acquasantiere, statue che raffigurano angeli e santi), ma soprattutto ce ne sono d’uso comune come piatti, anfore e vasi per conservare i cibi.

Tra gli elementi ad uso decorativo, il più famoso è la “testa di moro”: un vaso a forma di testa, destinato a contenere piante o fiori.
L’origine è legata ad un paio di leggende risalenti all’anno 1000, periodo di dominazione araba sulla Sicilia. Storie di sentimenti intensi e travolgenti finiti male, di amori profondi quanto improbabili e di uccisioni.

Un ragazzo arabo amava clandestinamente una giovane nobile siciliana e per questo gli amanti vennero decapitati. Le loro teste, trasformate in vasi ornamentali, esposte come monito per tutti.

Una sorta di Romeo e Giulietta in veste arabo-siciliana. Evidentemente gli amori fuori dall’ordinario piacciono poco e finiscono male, nella tradizione italica!Santa Maria del Monte, Caltagirone

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