Vivacità. Se dovessi descrivere Aosta con una sola parola, userei questa.

La cittadina di montagna, capoluogo della Regione più piccola d’Italia, è un’esplosione di vitalità e di gioia, soprattutto nei pomeriggi estivi.

Quando verrete a trascorrere qualche giorno in Valle d’Aosta, non trascurate una visita nel capoluogo: vi stupirà!

Parcheggiate in Piazza della Repubblica o nel parcheggio Arco di Augusto e poi camminate per la via principale. Tra le due piazze, passando per la centralissima Piazza Chantoux è un susseguirsi ininterrotto di locali, di enoteche e di bistrot che già hanno il sapore di Francia.

Non dovrete far altro che scegliere uno dei tavolini, accomodarvi e rilassarvi tra un bicchiere di vino ed un tagliere di formaggi e salumi valdostani.

Forse le dimensioni contenute e più “umane” della città aiutano; sarà che questo periodo strano ci ha fatto aumentare il desiderio di socialità o forse perché erano le prime giornate calde post lockdown…ma di certo la città si lasciava godere in pieno relax.

Il risultato? Abbiamo conosciuto una Aosta vivace ed animata, molto più di quanto ci aspettassimo! E questo è il primo punto a suo favore!

Se poi consideriamo quanta storia sia passata da queste parti, possiamo con certezza dirvi che un paio di pomeriggi non basteranno per vedere tutto quanto Aosta ha da offrire.

Siete pronti per qualche pillola di storia? Allora iniziamo a raccontarvi dei romani che evidentemente si trovarono proprio bene da queste parti!

Quando raggiunsero queste montagne dovettero affrontare i Salassi, popolazione di origine celtica che abitava queste vallate impervie e complicate da percorrere, per chi arrivava da sud.

I romani però ambivano al controllo delle Alpi e dei valichi, ma i Salassi – abituati ai percorsi di alta montagna – si rivelarono un nemico più ostico del previsto.

Nel 100 a.C. infatti le legioni furono costretti a ripiegare verso sud e a fermarsi. Ma quando i romani si fermavano un attimo, che facevano?! Fondavano una città, naturalmente! E’ il caso di Eporidea, l’attuale Ivrea.

Fu solo con la grande spedizione militare voluta da Cesare Augusto, che i romani riuscirono finalmente a conquistare questa vallata di strategica importanza per completare “la via delle Gallie” verso la Francia.

Venne così fondata Augusta Praetoria, con l’impianto classico delle città romane e con il decumano (l’attuale via centrale) che rappresentava esattamente la prosecuzione di quella via verso la Gallia, che collegava Milano con il San Bernardo.

E oggi, per visitare Aosta, non si può che partire dalla sua grande area archeologica.

L’Arco di Augusto risale al 25 a.C. e fu costruito per celebrare la vittoria sui Salassi. Oggi è il “benvenuto” ad Aosta per chi arriva da ovest. Dall’arco basta proseguire qualche decina di metri lungo il decumano per incontrare la grande Porta Praetoria.

Anche questa costruzione risale alla conquista della città e ne diventò subito l’accesso principale.

Cosa vedere a Aosta

La doppia serie di archi è perfettamente conservata: l’arco centrale serviva per il passaggio dei carri, mentre dai laterali – più piccoli – passavano i pedoni. Durante la notte, grandi cancellate sbarravano la strada, mentre due torri laterali (oggi perse) garantivano la difesa.

Proprio accanto alla porta si trova anche l’Ufficio dell’Ente per il Turismo della Valle d’Aosta.
Andate a curiosare! Vi daranno un sacco di informazioni utili per il vostro soggiorno! (intanto date un occhio a lovevda.it)

Superiamo la Porta Praetoria ed entriamo quindi nel cuore della Aosta romana. Immediatamente dopo la porta si trova il grande teatro romano.

Oggi rimane visibile solo una facciata, ma il fatto che sia alta ben 22 metri lascia immaginare quanto fosse imponente l’intera costruzione.

Cosa vedere a Aosta

Questo rende bene l’idea dell’importanza che aveva Aosta per i romani. Non tutte le città infatti avevano un teatro e soprattutto non così grande! Qui invece venne costruito già pochi decenni dopo la fondazione della città.

Proseguendo lungo il decumano, si arriva all’attuale Piazza Chantoux, sul retro della quale si trova la Cattedrale e soprattutto – rimanendo in tema romanità – lo stupendo Criptoportico forense.

Cosa vedere a Aosta

Oltre 70 metri di volte a botte, possenti pilastri illuminati tenuamente da alcune finestre, una struttura a ferro di cavallo che delimitava l’area dell’antico foro. Ma a cosa serviva questo grande portico?

Alcune ipotesi raccontano di magazzini, di centro di stoccaggio delle merci o addirittura di spazi per botteghe. Molto più semplicemente possiamo pensare ad una costruzione utile per livellare il terreno in pendenza e per rinforzare la base del foro stesso.

Rimane il fatto che scendere nel criptoportico di Aosta è oggi un’esperienza de non perdere: una immersione fisica nella dimensione fuori dal tempo!

Avete ancora voglia di romanità? A pochi passi dal Criptoportico, ospitato in un prestigioso antico palazzo, potrete visitare il Museo Archeologico Regionale.

Non aspettatevi solo un Museo con dei semplici spazi espositivi. Un percorso cronologico tra plastici, ricostruzioni, installazioni multimediali, filmati e decine di reperti vi faranno rivivere, quasi da protagonisti, spezzoni della storia cittadina.

L’area archeologica romana è completata dalla Chiesa paleocristiana di San Lorenzo. Risale alla metà del V secolo ed aveva principalmente una funzione funeraria viste le tante sepolture rinvenute.

La Chiesa si trova in piazzetta Sant’Orso, proprio dove potete visitare il complesso di edifici religiosi dedicati al Santo.

La Collegiata e il Chiostro si svilupparono proprio intorno alla Basilica paleocristiana, sempre per celebrare il culto dei defunti sepolti fuori le mura cittadine.

Cosa vedere a Aosta

Fu però intorno all’XI secolo che, grazie ai Monaci Agostiniani, vennero ampliate ed abbellite le costruzioni: in stile prevalentemente barocco la Collegiata, sotto alla quale si può ammirare la Cripta originale.

Il chiostro invece venne costruito nel XII secolo ed è imperdibile per due motivi.

I quaranta straordinari capitelli raccontano le storie di Nuovo e Vecchio Testamento, la storia della Collegiata stessa e le leggende popolari.

Vi assicuriamo che hanno una bellezza magnetica: non smetterete di osservarli, stupirvi e fotografarli…

Come dite?! Ah, già: il secondo motivo! Gli scorci incantevoli sulle montagne…

Cosa vedere a Aosta

Avete visto quanta storia è passata per Aosta?! Come vi dicevamo, vale la pena fermarsi in città, osservare, conoscere…

E se dopo questo tuffo nella cultura il sole sta per scendere dietro le vette, rimanete in centro ancora un po’. Aspettate che le luci delle osterie si accendano e prendete posto.

Noi vi consigliamo Osteria dell’Oca, magari in un tavolino della sala sotterranea: del lardo di Arnad, il prosciutto di Saint Rhemy e una fonduta vi stanno aspettando…

Cosa vedere a Aosta

Se volete proseguire il viaggio ecco il nostro suggerimento per una settimana in Valle d’Aosta.

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