Se è vero che ogni Paese ha il proprio eroe nazionale, non c’è alcun dubbio sul fatto che per l’Albania sia Giorgio Castriota Skanderberg.
Sul castello di Kruje sventolava l’emblema della sua casata: quell’aquila nera a due teste diventata poi la bandiera dell’Albania.
Vien da sé quindi che la storia di Kruje e quella di Skanderberg siamo indissolubilmente legate.
Ma andiamo con ordine!
Il villaggio di Kruje, circa 60 mila abitanti, si trova a un’ora di curve da Tirana ed è incastrato tra le montagne che osservano l’Adriatico in lontananza. Il suo nome sembra derivi da “sorgente”, proprio per i tanti zampilli d’acqua che caratterizzavano il territorio.
La sua posizione, fin dal tempo degli Illiri che vi si insediarono, ne faceva un importante crocevia negli spostamenti tra il mare e l’entroterra e tra nord e sud dei Balcani.
E come tutti i luoghi di grande passaggio che si rispettino, cosa può essere sorto a Kruje, se non un grande mercato?
Il Pazar era il centro della cittadina. O meglio: tutta la cittadina ruotava intorno al grande bazar. Era grande, molto più grande di quello mantenuto in vita oggi, e durante l’occupazione ottomana assunse la tipicità dei mercati islamici che non ha mai più abbandonato.
Questo lo rende particolarmente affascinante, nonostante oggi si veda solo una parte molto ben restaurata nel 2015. La strada ciottolata che porta al castello è la parte più vivace e colorata della città: un susseguirsi di botteghe e negozietti che vendono un po’ di tutto.
Chincaglierie da turisti, per lo più; ma anche cimeli del periodo della dittatura, cesti in vimini, brocche in rame e lavorazioni in legno, abiti tradizionali e tappeti. In qualche bottega si può anche vedere il telaio ancora funzionante dove signore non più giovanissime intrecciano i fili e fanno prender forma ai tappeti.
Probabilmente sono le ultime generazioni a creare con le proprie mani gli oggetti della tradizione: poi industrie e made in China prenderanno il sopravvento anche qui…ma speriamo di cuore di sbagliarci!
E poi, naturalmente, ci sono tutti gli oggetti inneggianti l’eroe!
Statuette, soprammobili con l’effige di Skanderberg, bottiglie di raki e altri liquori con il grande guerriero sull’etichetta…
Tutto qui enfatizza la figura dell’eroe.
E allora, prima di entrare nel castello di famiglia, vediamo perché Giorgio Castriota, detto Skarderberg, è così importante per la storia d’Albania.
Siamo all’inizio del XV secolo quando l’Albania era divisa in principati e l’impero ottomano ne fece terra di conquista. Tra i più avversi all’occupazione turca e più agguerrito nemico dell’invasore c’era il padre di Giorgio: Giovanni Castriota, al quale l’esercito turco fece una guerra spietata. Avendo la meglio, i turchi rapirono i quattro figli di Giovanni, tra i quali Giorgio.
Alla corte del sultano, Giorgio si dimostrò da subito intelligente ed abile, nonché uno stratega militare di grande importanza per i turchi. A diciassette anni parlava perfettamente (anche) il turco e divenne generale dei terribili giannizzeri.
Fu con la nomina a generale e con la grande fiducia che il sultano riponeva in lui, che si conquistò il titolo di Iskender Beg, ovvero “il principe Alessandro”: riferimento ad Alessandro Magno e titolo conferito come omaggio al valore e all’eroismo.
La sua fama arrivò anche in Albania, dove il popolo iniziò a sperare in un suo ritorno in Patria. Emissari albanesi lo raggiunsero quindi in gran segreto, chiedendogli di tornare a combattere per la sua terra natìa.
Le preghiere ebbero effetto perché Skanderberg lasciò l’esercito turco, radunò soldati e nobili e si riprese il castello di Kruje da dove organizzò la liberazione dell’Albania.
E’ il 1443 quando Giorgio Castriota Skanderberg, riconvertitosi al cristianesimo, viene incoronato Principe d’Albania.
Per ripercorrere dall’inizio la storia del castello bisogna però tornare al V secolo, epoca della sua costruzione. Vi abitarono principi e nobili, fino quando nel XII secolo divenne un importante centro in cui si riparavano gli eserciti bizantini.
Grazie a Skanderberg, nella prima metà del 1400, diventò un vero simbolo della resistenza cristiana contro gli ottomani, al punto da far diventare la stessa città di Kruje un centro di vitale importanza per la storia d’Europa.
Oggi il castello ospita il Museo Skanderberg, esposizione celebrativa dell’eroe con grandi statue, mosaici e dipinti che ricordano le battaglie del grande condottiero. Sempre nel castello si trova un interessante Museo etnografico, mentre nella grande corte interna alle mura si possono anche vedere resti di edifici militari e religiosi.
Kruje si trova a pochi chilometri da Tirana e si può visitare in poco più di mezza giornata. Quindi la meta ideale per un’escursione di un giorno, partendo dalla capitale.
Quando visiterete l’Albania, non dimenticate di inserire anche Kruje nel vostro percorso on the road!