Per secoli la città di Chioggia è sempre stata una propaggine della grande Venezia. Un po’ ai margini della Serenissima, là a sud dove incombeva il Ducato di Ferrara. E questa condizione, più concettualmente che geograficamente, ha sempre un po’ pesato agli abitanti di Chioggia e li ha sempre un po’ contrariati.

E bisogna anche dire la verità: Venezia non ha mai fatto molto per far cambiare idea ai ciozoti. Anzi, forse li consideravano anche dei fratelli minori, dei cugini un po’ fastidiosi che stanno laggiù, ai confini della Serenissima tra i rami del Grande Fiume e il mare aperto che tanta gloria ha dato al Doge. E poco o nulla, a Chioggia. E questa rivalità, qualche segno tangibile lo ha lasciato!

Per vedere Chioggia si deve iniziare dalla Porta Santa Maria (o Porta Garibaldi) che risale al 1530 e per molti secoli è stata l’unico accesso alla città, chiusa per il resto da possenti mura.

Cosa vedere a Chioggia

La porta consentiva l’accesso a Corso del Popolo, da sempre arteria principale della città. Oggi il Corso è la via dello shopping o semplicemente del passeggio, essendo ricca di negozi, boutique e locali.

Prima di inoltrarci per il Corso dobbiamo però visitare il Duomo di Chioggia. L’edificio è molto semplice, in mattoni, come il campanile in stile romanico. L’attuale Cattedrale di Santa Maria Assunta venne costruita in dieci anni dal 1623 al 1633, dopo che l’edificio precedente venne distrutto da un incendio. Il campanile risale alla metà del 1300 come – supponiamo – la precedente Chiesa.

Riprendendo Corso del Popolo e percorrendolo fino in fondo si arriva all’affaccio sulla laguna. La grande Piazza sul mare è Piazza Vigo, dove svetta la colonna di marmo con il leone marciano. Ecco, più o meno…

Tutte le città sotto il dominio veneziano dovevano avere in bella mostra una colonna con sopra un grande leone di San Marco, simbolo di quella Venezia gloriosa ed oggi ben presente sulla bandiera della Regione Veneto.

Chioggia, ovviamente, non doveva essere da meno. Però c’è un però… il leone di Chioggia è talmente piccolo (e anche un po’ bruttarello…) da essere definito, da sempre, el Gato de Cioza.

Però non ditelo, non fatelo notare e non ridete quando vi troverete sotto al micio…ehm, al leoncino perché gli abitanti ancora potrebbero offendersi.

Cosa vedere a Chioggia

Non è ben chiaro il motivo per cui a Chioggia venne sistemato questo leoncino, anche se le ipotesi più probabili riportano ancora a quella rivalità di cui abbiamo parlato all’inizio. Forse i veneziani intendevano in questo modo denigrare la piccola Chioggia, o forse i chioggiotti stessi volevano ritenersi liberi dal dominio veneziano e, per dimostrarlo concretamente, scolpirono un leone piuttosto imbarazzante. In ogni caso, qualunque sia il motivo, date un occhio al leoncino, ma fatelo con discrezione e disinvoltura!

Se siete riusciti a fare anche una foto al gato, senza far arrabbiare nessuno, potete ora ammirare il Ponte di Vigo. È sicuramente il più famoso ponte di Chioggia e probabilmente anche il suo più celebre monumento. In questo punto, tra il Canal de la Vena e il grande bacino, è sempre stato presente un grande ponte: prima in legno, poi, dalla metà del 1600, in muratura ed infine, dal 1700, in marmo bianco decorato da balaustre e leoni veneziani.

Ora potete oltrepassare il ponte e percorrere il Canal de la Vena. Siete nel punto che più assomiglia a Venezia! Il lungo canale corre parallelo a Corso del Popolo e ai lati ha tutto quello che ci si può aspettare da Venezia: i palazzi, le Chiese, i ponti, il mercato del pesce, i portici e le osterie!

Cosa vedere a Chioggia

A tal proposito, sarà arrivata l’ora dell’aperitivo…o no?! Se così fosse, fermatevi in una delle osterie sotto ai portici e ordinate. Ricordate che non siete a Venezia, ma spritz e cicchetti li fanno anche qui!

Vi consigliamo due bacari, ottimi sia per aperitivo e cicheti, sia per una cena di pesce. Il primo è il Bacaro Le Sirene, mentre il secondo è il Bacaro La Baia Dei Porci. Sono entrambi alla fine di Corso del Popolo, poco prima di Piazza Vigo.

E se ancora non fosse ora di aperitivo, tranquilli. In Veneto, it’s always the right time for a spritz!

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