Duecentomila anni di storia, raccontati in cinquemila metri quadri di spazi espositivi. Questo è quanto si può trovare al nuovo Museo Archeologico Nazionale di Verona. E come location ideale è stato scelto un edificio che, a sua volta, ha visto passare tanta storia cittadina. La caserma austriaca di San Tomaso è stata prima Convento dei Monaci Benedettini per poi passare agli austriaci che, durante la dominazione sulla città di Verona, ne fecero prima una caserma e poi un carcere. Qui gli austriaci imprigionarono molti dei dissidenti che combattevano contro l’impero asburgico.

Dopo decenni di abbandono, la caserma di San Tomaso – che prende il nome dalla Chiesa  adiacente – è stata oggetto di un accurato restauro interamente finanziato dal Ministero per la Cultura.

Duecentomila anni, dicevamo. La provincia di Verona, dalla Lessinia alle Valli dell’Adige e le campagne intorno, è ricchissima di siti archeologici. Tra i più famosi ci sono quelli preistorici di San Giorgio di Valpolicella o la Grotta di Fumane, fino ai siti romani che ormai non si contano più!

Il Museo Archeologico Nazionale di Verona racconta la preistoria e la protostoria. Ma solo per il momento, visto che è in progetto di arrivare all’età romana.              

Tutto ciò che è esposto e raccontato nel Museo proviene dai siti del veronese ed è esposto secondo una tematica precisa: “l’intuizione della mente umana”. La mission del Museo è quindi raccontare il pensiero simbolico fin dalla preistoria, cercando di scoprire come l’uomo racconta di sé stesso e dell’interazione con l’ambiente che lo circonda. Le novità che l’uomo intuisce per migliorare la sua vita e come le rappresenta.

E qui al museo Archeologico Nazionale di Verona si trova un pezzo straordinario: “lo sciamano”. Si tratta di una roccia sulla quale è rappresentate una figura antropomorfa con le braccia allargate e un copricapo con due grandi corna. Ricorda quindi un santone o, appunto, uno sciamano intento in qualche rito.

Ciò che rende famoso il reperto è il fatto che sia la più antica rappresentazione di figura umana del Mondo. Risale a 38 mila anni fa ed è stata ritrovata nella Grotta di Fumane grazie a scavi intrapresi in collaborazione con l’Università di Ferrara.

Fare rete è lo scopo di questo Museo. Rete tra i siti archeologici, le amministrazioni pubbliche e le Università, per valorizzare e far conoscere un Patrimonio unico al Mondo.  Come, ad esempio, il pozzo di Bovolone: un esemplare straordinario di pozzo in legno ritrovato nelle Valli della bassa veronese. Una struttura conica a protezione del bene più prezioso per la vita: l’acqua. Oggi il pozzo è esposto con degli effetti scenici di grande effetto.

Museo Archeologico Nazionale Verona

Si viaggia quindi nel tempo, dal Neolitico fino all’Età del Bronzo attraverso suppellettili, armi, oggetti d’uso quotidiano ma anche ricostruzioni di capanne di palafitte e di luoghi di sepoltura. Insomma: tutto ciò che caratterizzava la vita degli uomini preistorici.

Museo Archeologico Nazionale Verona
Museo Archeologico Nazionale Verona

Il Museo Archeologico Nazionale di Verona si ferma per il momento all’Età del Bronzo, ma l’ampliamento è previsto già per l’autunno del 2022 con il padiglione dell’Età del Ferro. Per il completamento con i reperti della Verona romana bisognerà aspettare il 2025. E anche lì, ce ne sarà molto da raccontare…

Il Museo è aperto dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 18 e si trova in Stradone San Tomaso 3, in pieno centro storico di Verona.

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