La storia del “bisso galeto” era una delle protagoniste dei filò.
Un animale strano e pauroso con la sua coda di serpente e il corpo di un galletto, con il suo sguardo velenoso che uccide chiunque lo tocchi o semplicemente lo guardi.
Clima rigido da queste parti. Le famiglie vivevano nelle case in sasso tipiche della Valpolicella e d’inverno, in epoche in cui la televisione era un’invenzione ancora lontana, si radunavano nelle stalle, tutti sdraiati sul fieno a farsi scaldare dal fiato degli animali.

Le nonne filavano la lana raccontando storie e leggende per far addormentare i bambini o per insegnare loro i rudimenti della vita tra i vigneti. Come, ad esempio, fare attenzione ai serpenti!

Siamo a San Giorgio Ingannapoltron e di serpenti non ce ne sono più, mentre le stalle in pietra rosa sono diventate meravigliose stanze rustiche di ristoranti o camere di eleganti b&b.

San Giorgio di Valpolicella per la toponomastica ufficiale, è un piccolo Borgo dalle origini antichissime sorto sulla cima di una collina a circa 400 metri s.l.m. Quel che basta per incastrare in un’unica cartolina colline, file ordinate di vigneti, casali e cantine dove riposano le botti di Amarone. E laggiù, poco sotto l’orizzonte, la grande chiazza blu del Lago di Garda.

Un incanto per chi oggi si affaccia dalla piccola piazzetta, a due passi dalla Pieve romanica.

Ma in tempi lontani, la posizione del borgo era strategica: apparentemente così vicina per chi si trovava ai piedi della collina, ma in realtà molto difficile da raggiungere lungo le strette e ripide stradine. Tanto da “inganare el poltron”, ovvero il pigro che si illudeva di arrivarci con facilità!

I primi abitanti si insediarono qui nel Paleolitico, come hanno dimostrato i tanti resti rinvenuti sulla sommità del colle e conservati nel piccolo Museo Archeologico. All’esterno oggi è ben visibile una casa e una cisterna per la raccolta delle acque che rifornivano il vicino laboratorio metallurgico dell’età del ferro.San Giorgio di Valpolicella cosa vedere

Più tardi arrivarono gli Arusnati da nord, nel periodo della Verona romana.

L’altro gioiello del borgo è la Pieve Romanica: risale al VII secolo ed è uno dei luoghi di culto più antichi del veronese. In epoca cristiana infatti San Giorgio era importante centro amministrativo e religioso, al punto da diventare sede di un capitolo di canonici e di una scuola.San Giorgio di Valpolicella cosa vedere

Tre navate con gli absidi, i capitelli ricavati da are romane, affreschi dell’XI secolo e un ciborio longobardo sono gli elementi da ammirare all’interno. Fuori invece si trova il meraviglioso chiostro del XII secolo.San Giorgio di Valpolicella cosa vedere

Una serie di piccole colonne sostengono gli archi a tutto sesto e la copertura mentre al centro si trova l’antico pozzo in pietra rosa.San Giorgio di Valpolicella cosa vedere

Prendetevela comoda perché qui a San Giorgio di Valpolicella, come in tutti i piccoli borghi, il tempo qui è un concetto relativo. Passeggiate, sedetevi al bar in piazza e assaggiate il più famoso prodotto locale: un buon bicchiere di Amarone o di Ripasso. Poi perdete lo sguardo tra i muri in sasso delle case mentre qualcuno vi racconterà quanta paura faceva il bisso galeto

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