Le isole galleggianti della popolazione Uros sono senza dubbio uno dei punti di maggior interesse del Titicaca Peruviano.
Forse proprio per la voglia di raggiungere il porto più in fretta possibile, appena un’ora dopo essere scesi dal treno delle Ande che ci ha portati a Puno, già sistemati nell’hostal, ci incamminiamo verso il porto.
Per trovare la strada più in fretta, chiediamo informazioni in bar e il nostro infallibile fiuto ci porta dentro al “peggiore bar di Puno”. Magari il rum era anche buono, ma prima ancora di raggiungere il bancone ci vengono incontro due uomini dai tipici tratti andini e dal tipico fiato degli ubriachi. Con fare più ridicolo che minaccioso ci chiedono cosa stiamo cercando e si offrono di accompagnarci al porto in macchina in cambio di qualche soles. Grazie del pensiero, ma il porto lo troveremo da soli!

Il lungolago di Puno è un susseguirsi di barche e barconi dove contrattare la mezz’ora di viaggio verso le isole. Come al solito evitiamo i tour organizzati e i barconi più affollati, optando per una piccola barchetta a motore, a minor impatto e, soprattutto, con la libertà di scegliere meta e tempi di visita.

La popolazione Uros, di origine pre-incaica, è una delle più antiche del Sud America e viveva in un territorio dell’attuale Bolivia. Per fuggire alle conquiste degli Inca optarono per una soluzione originale quanto efficace: scappare verso il centro dell’immenso Lago Titicaca.

Grazie alle loro abilità di navigatori e artigiani, costruirono delle vere e proprie isole su cui vivere, intrecciando le canne di totora, un vegetale che – per noi inesperti – è simile al bambù, ma molto più resistente e con caratteristiche di straordinaria galleggiabilità.

Oggi le isole sono una trentina e le tecniche di costruzione e manutenzione del terreno, spesso da due a tre metri, sono le stesse del periodo incaico. Ogni isola ospita da tre e dieci famiglie e la grandezza del terreno è proporzionata al numero di abitazioni ospitate.

Appena la nostra barca aggancia una delle isole, veniamo avvicinati da un gruppo di bambini vocianti. Saranno la nostra compagnia lungo tutta la durata della visita! Su queste isole, del resto, si vive di pesca, si tesse la lana coloratissima e si aspettano i turisti per guadagnare qualche soldo grazie alla loro presenza.La comunità è ben organizzata e sulle isole si trova tutto quanto necessario: le case, .i negozi per gli abitanti e i negozi di souvenir per i turisti,  la scuola, un posto medico e addirittura un museo di ornitologia.
Entriamo curiosi nel museo, presentatoci con grande orgoglio: è una casetta con il tetto fatto di canne e dei teli blu come pareti. Lungo i “muri” dei ripiani artigianali ospitano molte specie di uccelli imbalsamati. Tempo della visita: 3 minuti. Decisamente il più originale spazio espositivo che abbiamo mai visto!Tutto, dicevamo, è costruito in totora, tranne alcuni spazi pubblici in legno o in lamiera. Le isole sono piuttosto spesse e reggono il peso senza difficoltà. L’importante, per chi non è abituato, è non soffrire il mal di mare! Si cammina infatti su un terreno molto soffice, le isole ondeggiano e la sensazione di sprofondare nelle acque del Lago una costante…
Gli Uros hanno ideato un sistema di ancoraggio delle isole sul fondo del lago, per evitare che le correnti e i venti trasportino le isole o facciano cambiare posizione!

I bambini ci accompagnano nella loro scuola. E’ fatta di legno e ha il tetto in lamiera, materiali resistenti e preziosi, sulle isole: segno evidente che il luogo è molto importante. Allineati lungo le pareti ci sono alcune assi di legno sulle quali sono incollate le sagome del corpo umano, di alcuni animali e le cartine geografiche del Perù e del Sudamerica.

L’edificio successivo è il posto medico. Non possiamo entrare, naturalmente, quindi ci soffermiamo incuriositi sul listino prezzi appeso all’ingresso.
Una “curacion simple” costa 1,5 soles, mentre se è “complicada” costa 3 soles! Un certificato “de salud” costa tanto quanto uno “de defuncion”, mentre un parto costa 10 soles, ma con 5 soles in più potete tranquillamente partorire a domicilio!
Ah…un’autopsia costa 20 soles ed è la prestazione più cara. Da queste parti la vita è piuttosto complicata, ma morire è decisamente molto sconveniente!

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