Pochi luoghi al Mondo fanno percepire forte e potente la magia della Natura.
Uno di questi è il deserto. E la misura di questa forza, in particolare, ce la danno le oasi. Là dove scorre un rivolo di acqua sotterraneo invisibile e quasi insignificante, in mezzo a chilometri di sabbia spunta dal nulla una chiazza verde.
Erba, grano, palme da datteri, albicocchi, mandorli. E roseti.
Marrakech è una di quelle mete che affascinano già per il nome.
Una città mitica che evoca caravanserragli dove trovavano conforto i commercianti in arrivo dal Sahara.
La pista più famosa arrivava da Timbuktu, in Mali. Attraversava il grande mare di sabbia, entrava in Marocco a Zagora e poi risaliva verso Ouarzazate, lungo la Valle delle Mille Kasbah, fino ad arrivare alla grande città di Marrakech.
A Zagora, dove iniziano le dune, un cartello indica ancora l’inizio della pista con un (poco invitante, per la verità!) “Timbuktu: 52 giorni di cammello”.
Se volete scoprire le atmosfere del Sud del Marocco, ne abbiamo parlato in “L’Oasi di Skoura e la Valle delle Rose” mentre a questo link vi raccontiamo come organizzare un tour “fai da te” in Marocco.
Lo ksar è una cittadella fortificata tipica del Marocco meridionale.
Ha alte mura, torrette di avvistamento e portoni d’accesso. Dentro ci sono le case, i magazzini e tutto quello che serve a far funzionare una piccolo paese. Il periodo degli ksar è il Seicento.
Quindi, che c’è di strano?
Appena rientrati dal nostro viaggio in Marocco, con ancora bene in mente i profumi delle spezie e i suoni del deserto, proviamo a rispondere alle tante domande che ci sono state rivolte e riepiloghiamo in un post alcuni consigli, sperando possano essere utili a chi intende partire per un viaggio in Marocco con i bambini.
Tra meno di un mese partiremo per il Marocco!
E questa è già una splendida notizia, considerate la nostra sempre presente voglia di partire che fa spesso a pugni con i mille incastri cui siamo costretti, tra scuola dei ragazzi, lavoro, impegni ed attività varie!
Ma finalmente quasi ci siamo!
Quest’anno abbiamo deciso di sfruttare il ponte di Pasqua per una meta non troppo lontana da casa, ma già dallo spiccato fascino esotico.
…e allora abbiamo iniziato a studiare mete, percorsi, tempi di percorrenza…e poi case e strutture che ci ospitassero, districandoci tra le mille offerte di riad e casbah…
Abbiamo quindi pensato di sintetizzare tutto in un post, dove raccontiamo come nasce il nostro prossimo viaggio e come lo abbiamo organizzato, sperando che possa essere utile a chi, come noi, sta pensando di partire per il Marocco con i bambini.
Ma la seconda notizia che vogliamo darvi è che questo post non lo leggerete sul nostro blog… e sapete perché?
Perché da qualche settimana abbiamo iniziato a collaborare con Non Solo Turisti, il più grande blog di viaggi italiano!
Perciò la prima splendida notizia che riguarda questo viaggio in Marocco, è che il post lo potete leggere qui:
“Come organizzare un viaggio fai da te in Marocco”
Da marzo infatti, oltre che sul nostro blog, ci troverete anche su Non Solo Turisti!
Buona lettura, quindi…!
La strada che da Jerez de la Frontera scende verso Tarifa accompagna la costa ondeggiando sinuosa tra dolci saliscendi.
Forse ancora non lo sapevamo, ma Tangeri era la nostra meta.
Quando ancora diversi chilometri ci separano dalle colonne d’Ercole, dalla sommità di una collina compare sullo sfondo, oltre la sottile lama di mare, Er-Rif, la catena montuosa che segna il primo orizzonte d’Africa.
Mezz’ora di traghetto dividono Tarifa dal porto marocchino di Tangeri.
Per evitare le formalità di frontiera, scegliamo di unirci ad uno dei tanti gruppi che visitano quotidianamente la città bianca.