La Grande Montagna è sempre lì. Si fa vedere da ogni angolo, anche in lontananza.
Salire sul Monte Bianco è una tentazione irresistibile.
L’uomo da sempre ha desiderato andare su. In cima, per guardare oltre, per guardare giù, per vedersi più vicino al cielo.
E’ un richiamo irresistibile quello della montagna: superare i propri limiti, andare oltre le proprie possibilità.
Portare fin lassù una corda d’acciaio e costruirci una funivia. Una follia. Era il 1941, la prima volta.

La grande opera venne completata nel 1947: si poteva salire sul Monte Bianco!

Guardare il Mondo dall’alto di una montagna ha sempre qualcosa di mistico, di spirituale. Una sensazione difficile da raccontare: quella distesa di ghiaccio e vette increspate è ipnotica.

Salire sul Monte Bianco. Chiunque sia in Valle d’Aosta per la prima volta, non può rinunciare.
Non deve.

La storia della Funivia del Monte Bianco è fatta di pochi ma significativi momenti.
Nei primi anni 50 il CAI costruisce il Rifugio Torino, punto di riferimento quasi mitico per chi intraprende la scalata a piedi. Ci vogliono 5 ore dalla stazione intermedia.
Nel 1957 un nuovo troncone unisce Punta Hellbronner, sul versante italiano, con l’Aguille du Midi, sul lato francese.

Solo molti anni più tardi, nel 2011, un nuovo visionario progetto: la Skyway.
Ci sono voluti quattro anni di lavori, prima ai quasi 2200 metri del Pavillon e poi nelle condizioni estreme dei 3500 metri di Punta Hellbronner.

Nel “Hangar 2173”, all’interno del Pavillon, vengono proiettate immagini e filmati del cantiere, che meglio di tutto raccontano la storia di questa impresa. Impressionante l’impresa che l’uomo è riuscito a portare a termine.

Il risultato è spettacolare.

The Valley, The Mountain; The Sky. Così hanno chiamato le tre costruzioni iper moderne: acciaio e cristallo, dalla partenza ai 1300 metri s.l.m. di Courmayeur, fino ai 3456 di Punta Hellbronner: “il gradino più basso del cielo”.

Da valle si sale su una nuovissima cabina girevole che permette, con una rotazione di 360 gradi, di ammirare tutto il panorama. Una partenza ogni 15 minuti, 6 minuti di ascesa fino alla stazione intermedia.

Da lì parte il secondo tratto: 8 minuti per 1300 metri di dislivello.

I dati tecnici sono impressionanti: 4 chilometri di distanza appesi ad una fune. 6 centimetri e mezzo di diametro d’acciaio che sorreggono quasi 15 mila chili di peso.
Come sia possibile non lo sappiamo, ma meglio non farsi domande e ammirare il panorama!

A Punta Hellbronner è consentito rimanere solo un’ora e mezza.
Poi bisogna scendere perché lo spazio non è poi così tanto. Il punto più alto è l’Osservatorio 360° che è anche la costruzione più alta d’Italia.

Da qui si possono ammirare tutte le vette della Valle d’Aosta: tutte le vette più alte d’Europa.
Siamo fortunati perché c’è poca gente e quindi si riesce anche ad apprezzare il silenzio delle montagne.

Il Monte Bianco da un lato, il Dente del Gigante dall’altro; in lontananza l’Aguille du Midi in territorio francese. In fondo al quadro, il Monte Rosa e le altre cime.

Sotto di noi la mer de glace. Il ghiacciaio perenne, che unisce l’Italia con la Francia, è punteggiato da qualche temerario della montagna e dalla forma piccola e scura di una tenda.
Qualcuno, su questa distesa gelida, ha passato la notte.
Salire sul Monte Bianco
Dal retro della stazione, una piccola scala d’acciaio porta fin sul ghiacciaio.
Poi un cancello e cartelli molto espliciti invitano a fermarsi per il pericolo di crepacci.
Ci fermiamo, naturalmente, ma già alla fine dei gradini si è circondati dalla neve e dal silenzio. Bellissima sensazione.

All’interno della stazione si trova anche una piccola libreria e un bistrot dove (con prenotazione) si può pranzare.

Nella stazione di mezzo invece si può stare quanto si vuole. L’orario di discesa, a differenza della salita, non va prenotato. Si deve solo tener presente che l’ultima discesa è alle 17.30; poi si torna a piedi!

All’interno si trova un bar ristorante, un negozio, una piccola cantina dove – pensate un po’ – si produce vino in quota e un paio di spazi espositivi che raccontano la storia della funivia e delle scalate alla grande montagna.

All’esterno un bel parco giochi per bambini, con anche una piccola palestra di roccia. Accanto c’è un piccolo giardino botanico con raggruppate circa 900 specie di piante alpine.

Ma soprattutto, dalla stazione, partono una serie di sentieri che vi permettono di camminare e passare la giornata tra natura e silenzio della montagna.

E anche da qui, vi garantiamo, faticherete a venir via…

Qualche informazione pratica:

Alla partenza della Skyway si arriva comodamente in autostrada, uscendo proprio all’ultima uscita prima del tunnel del Monte Bianco.
Di fronte alla partenza si trovano moltissimi parcheggi e non avrete problemi a trovare posto.

Per salire sul Monte Bianco dovete prenotare il biglietto di andata, scegliendo giorno e ora di salita.
Alla partenza vi verrà consegnato un coupon con l’orario massimo di discesa da Punta Hellbronner.

Non serve che stampiate i biglietti: con la mail di prenotazione vi arriveranno dei QR Code. Potete quindi appoggiare il cellulare al lettore e risparmiare carta!

Tutte le informazioni su prenotazioni e tariffe su www.montebianco.com

Prima di partire, considerate che state per salire a 3500 metri di altitudine e che l’escursione termica è notevole. In cima troverete (a luglio ed agosto) una temperatura intorno ai 3 gradi.
Questo significa che almeno un maglione di lana ve lo dovete portare!
E mettetevi delle scarpe chiuse, perché vedere persone sul Monte Bianco con le infradito, è un po’ strano!
…e soprattutto pericoloso.

Per quanto riguarda il cibo, nella stazione “The Mountain” troverete un bar ristorante che offre panini e qualche piatto caldo a prezzi assolutamente ragionevoli.

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