Quando abbiamo raccontato il nostro itinerario di una settimana in Valle d’Aosta, non abbiamo avuto alcun dubbio nel suggerire anche una visita a Introd.
Da qualche giorno, il borgo è stato inserito nell’elenco delle “bandiere arancioni” del Touring Club italiano e questo dimostra quanto fosse azzeccata la nostra scelta!
Vale allora ancor più la pena raccontarvi cosa fare e cosa vedere a Introd. Ma prima di tutto, lo sapete cosa sono le “bandiere arancioni”?
E’ un riconoscimento conferito ai piccoli borghi che si distinguono per l’eccellenza della loro offerta turista e la qualità dell’ospitalità proposta. La qualità dell’offerta deve comportare “la valorizzazione delle risorse locali, dell’artigianato e le produzioni tipiche e il rafforzamento dell’identità terrritoriale”. E ad Introd tutte queste caratteristiche sono ben evidenti!
Sapete da cosa deriva il nome Introd?
Da “entre eaux” cioè “tra le acque”. Il Paese infatti si trova alla confluenza di due fiumi: la Dora e il torrente Savara.
Siamo alla fine della Valsavarenche, proprio dove inizia il Parco Naturale del Gran Paradiso e da dove partono sentieri e passeggiate per tutti i gusti.
Noi però siamo arrivati qui per visitare il Parc Animalier, primo dei nostri suggerimenti su cosa vedere a Introd.
Contrariamente a quanto si possa pensare (e a quanto anche noi temevamo), il Parc Animalier non è uno zoo. E meno male, perché non amiamo vedere gli animali costretti in gabbie senza libertà di movimento.
Qui invece gli spazi sono enormi e gli animali si muovono in totale libertà.
Anzi, per essere più precisi, il Parc Animalier è pensato e strutturato per gli animali, e sono i sentieri dei visitatori che attraversano gli spazi destinati agli animali!
Ci sono camosci, stambecchi, cervi e caprioli. Poi le marmotte, le volpi e gli scoiattoli.
Tutti si dividono un’intera area boscosa e, a vedere come saltellano tra gli alberi, sembra se la passino proprio bene!
Ci sono anche alcune voliere che ospitano i rapaci: gufi, civette, barbagianni e in un grande spazio recintato, vola anche un esemplare di aquila reale.
La visita al parco, passeggiando con calma e fermandosi ad osservare gli animali, dura tra le due e le tre ore.
Tutte le informazioni sul sito www.parc-animalier-introd.it
Se usciti dal Parco è ora di pranzo (o di spuntino) vi suggeriamo di provare la Maison Argentier.
E’ un delizioso locale a gestione familiare, dove vengono proposti piatti semplici della tradizione valdostana, come i salumi e i formaggi locali. Ma soprattutto è fortemente legato alla storia e alla tradizione della Valle d’Aosta.
Il signor Argentier, che nacque a Aosta nel 1845, fu un brillante professore di agricoltura laureato a Lione, ma tornato in Valle per valorizzare il suo territorio d’origine.
Argentier insegnò a produrre un formaggio molto semplice, che non richiedeva attrezzature, né investimenti e che permetteva di lavorare anche piccole quantità di latte. Un formaggio a “produzione familiare”.
Da pochi anni alla Maison Argentier si è recuperata la procedura ottecentesca di produzione di quel formaggio, se ne è creato un rigido disciplinare e si è registrato il marchio Formaggio Argentier.
Volete provarlo? Allora dovete venire qui ad assaggiarlo, perché è commercializzato solo alla Maison Argentier!
Info su http://maisonargentier.it/it/
Dopo esservi rifocillati con i gusti valdostani, ricordate che nell’elenco di cosa vedere a Introd c’è anche il castello!
La Valle d’Aosta è una regione che dà grande soddisfazione agli amanti dei castelli e il Castello di Introd è piuttosto originale. Di sicuro per forma e struttura è diverso da tutti gli altri.
L’origine della costruzione risale al 1100 quando ad Introd sorgeva “un mastio a pianta quadrata”, ma nel corso dei secoli subì molti rifacimenti, sia per volontà dei proprietari, sia per eventi calamitosi che costrinsero a ricostruzioni quasi totali.
Nei sui primi duecento anni, il castello divenne da quadrato a poligonale, fino a diventare quasi rotondo. Questa è la sua unicità rispetto agli altri castelli della Valle d’Aosta.
Nella seconda metà del 1800 due disastrosi incendi distrussero quasi completamente gli interni, quindi tutto quello che si può visitare oggi risale ai restauri di inizio Novecento.
Una sala interessante è quella emozionale realizzata dalla Fondation Gran Paradis e racconta, con filmati ed animazioni, la storia della Bolla Papale (esposta in originale) con cui nel 1453 Papa Niccolò V autorizzava il matrimonio tra Pierre Sarriod d’Introd e Catherine de Challand.
Di fronte al Castello si trova un edificio molto interessante: un granaio tutto costruito in legno e risalente al 1400.
Le due porte sono tuttora chiuse con serrature in ferro battuto originali.
Fermatevi e osservate i decori…
Se avete ancora tempo a disposizione, ad Introd si possono ancora visitare le antiche latterie, la Maison Brule: una casa rurale di fine 1600, e il Museo Jean Paul II.
Quest’ultimo è dedicato alla figura e al Pontificato di Giovanni Paolo II che aveva scelto proprio Introd come località delle sue vacanze estive.