L’idea di esplorare i sotterranei di una città ci ha sempre incuriosito, soprattutto se la visita viene da tutti segnalata come una delle cose da non perdere!
Pistoia Sotterranea è infatti uno dei principali punti di interesse della Capitale Italiana della Cultura 2017 e durante il nostro soggiorno nella città toscana dovevamo assolutamente vederlo.La visita si tiene all’interno e nei sotterranei dell’antico Ospedale del Ceppo, i cui nome e origine si devono ad una leggenda. Nel XIII secolo una coppia di coniugi devoti si chiesero cosa potessero fare per utilizzare il loro patrimonio. La Madonna apparve loro e preannunciò la fondazione di uno Spedale, in un luogo che avrebbe indicato loro. Il luogo venne individuato quando la coppia vide un ceppo ardere senza mai consumarsi.

Nacque quindi (leggende a parte, fondato nel 1277) l’Ospedale del Ceppo, che fu l’unico ospedale della città fino a luglio del 2013; attualmente invece le guide di Pistoia Sotterranea vi condurranno, in un percorso di circa un’ora, in una visita ricca di curiosità interessanti.

Si comincia con una chicca: all’interno dell’Ospedale si trova il più piccolo teatro anatomico d’Europa che può ospitare infatti solo 15 studenti e il docente. Sebbene l’edifico sia ben più datato, l’anfiteatro anatomico risale alla fine del 1700 quando la scuola di anatomia dello Spedale decise di dotarsi appunto di una sala anatomica nella quale gli otto studenti potevano analizzare e studiare i numerosi cadaveri di persona senza nome o non reclamati da alcun familiare.

La saletta è piccolissima: al centro si trova il tavolo anatomico, ai lati si innalzano due file di banchi; su uno dei due lati si trova lo scranno dell’insegnante. Quest’ultimo, durante la lezione, rimaneva sempre seduto e non si avvicinava mai al cadavere ma faceva lezione con una lunga bacchetta di legno che utilizzava per mostrare i dettagli agli studenti.

Preparare i cadaveri e incidere chirurgicamente infatti non era un lavoro nobile e veniva lasciato pertanto agli infermieri.

Nella stanza che precede l’anfiteatro si trovano un antico trattato di anatomia, un tavolo preparatorio e alcuni curiosi attrezzi medici, tra i quali una morsa che serviva per tenere ferme le ossa e, sembra, anche il cranio in caso fosse necessaria un’ispezione.

A proposito di attrezzi medici, una curiosità: nella scuola di medicina pistoiese fu inventato il Pistoriensis Gladii, un coltellino chirurgico affilatissimo che rappresenta il precursore del moderno bisturi!

Lasciata questa saletta un po’ macabra (per lo meno per chi, come noi, non ha molta simpatia per ospedali, chirurghi & co.), ci addentriamo finalmente nei sotterranei.
O meglio: percorriamo il letto asciutto del torrente Brana che passava proprio sotto all’Ospedale del Ceppo.

Per essere ancor più precisi, l’Ospedale venne costruito sopra al torrente per uno scopo ben preciso: sul tetto del cunicolo che copriva il torrente si aprivano delle piccole botole, dalle quali venivano gettati nell’acqua ogni tipo di rifiuto ospedaliero: dai cocci delle dotazioni dei malati (caraffe, bicchieri, piatti) agli attrezzi utilizzati dai medici, fino agli avanzi di cibo. L’acqua, nell’immaginario collettivo, trascinava via tutto.

Peccato che quella stessa acqua venisse utilizzata, poche decine di metri dopo, sia per far girare un mulino con una macina, sia per lavare i panni degli abitanti di Pistoia!

Non serve che vi spieghiamo cosa successe, vero? Forse era un modo un po’ drastico ma efficace per mantenere l’ospedale bello pieno di nuovi clienti!

Naturalmente questo uso sconsiderato dell’acqua venne presto interrotto, viste le conseguenze devastanti sulla salute pubblica. Oggi rimane questo interessante percorso, il mulino con la macina e la ricostruzione di alcune scene di vita quotidiana, tra cui il lavaggio dei panni.

Il percorso nel letto del torrente prosegue oltre l’area dell’Ospedale per inoltrarsi sotto la città, incontrando le fondamenta di un antico Monastero di Suore, fino a riemergere nella Piazza San Lorenzo dove si trova la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, famosa per il fatto che all’interno di trova un letto del vecchio ospedale, ex voto di una ragazza dopo una guarigione.

L’ingresso per le visite a Pistoia Sotterranea si trova al vecchio ingresso dell’Ospedale del Ceppo, dove vi fermerete incantati ad ammirare il fregio con le ceramiche invetriate che raccontano le opere di misericordia. I lavori per la realizzazione del fregio iniziarono nel 1526 e terminarono nel 1586. Alcune di queste immagini sono attribuite ad Andrea della Robbia: le scene della vita della Madonna; i simboli delle città di Firenze e Pistoia, della famiglia Medici e dell’ospedale.

Qualche informazione di servizio:

La visita dura poco più di un’ora circa ed è ricca di spunti curiosi e adatta anche ai bambini. Il sito ipogeo è accessibile anche ai disabili ed ha anche un percorso per non vedenti.
Il biglietto intero costa 9€ e il ridotto 7€.

Si può anche usufruire del biglietto famiglia (2 adulti + 2 bambini) con il quale risparmierete qualche euro.

Gli orari d’apertura sono 10-18 e per prenotare la visita potete chiamare il numero 0573.368023. Al sito si accede infatti solo con la visita guidata che parte ai seguenti orari: 10.30 – 11.30 – 12.30 – 14.00 – 15.00 – 16.00 – 17.00

Per informazioni potete seguire Pistoia Sotterranea sulla pagina FB o il profilo twitter @PistoiaSotterranea

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