“Bear tüth bool, vinnet bool”
“Chi fa bene, trova bene”
Antico Proverbio Cimbro

Le notti di luna piena ci suggeriscono un’idea che, per i bambini ma non solo, è un’esperienza da lasciare senza fiato: una camminata in montagna, di notte.
Raggiungiamo l’antica Bisan, oggi chiamata Erbezzo; il più occidentale dei tredici comuni di origine Cimbra della provincia di Verona.
Pochi minuti di auto sopra ad Erbezzo ed arriviamo a Malga Lessinia, una baita-ristorante, ottimo punto di partenza per piacevoli passeggiate lungo i sentieri del parco Naturale della Lessinia. Percorreremo il sentiero che porta al Rifugio Castelberto, dove ceneremo per rientrare poi sullo stesso sentiero rischiarato dalla luna piena.

Lasciata alle spalle malga Lessinia iniziamo a percorrere la strada sterrata in leggera salita, fin dai primi metri avvolta nel silenzio della natura. Intorno, i pascoli delle moltissime mucche. Il loro prodotto migliore, diventa Monte Veronese, un formaggio tipico di questa zona, dal gusto delicato molto piacevole.

A meno di dieci minuti di passeggiata, la prima sosta per una piccola lezione di storia: il Ridotto Difensivo Pidocchio. Si tratta di un complesso di trincee della Prima Guerra Mondiale, ben recuperate dal Gruppo Alpini di Verona: da queste parti infatti si trovava il fronte sul confine Austro-Ungarico. Percorriamo gli stretti cunicoli scavati nelle rocce, le scalette che conducono ai livelli più bassi del complesso, proprio dove si aprono le feritoie rivolte al fronte opposto. Ogni tanto uno slargo per creare una specie di grotta dove trovare riparo e, forse, un po’ di riposo. Le pareti sono tuttora umide e scivolose e la permanenza prolungata è tutt’altro che salubre; è solo un piccolo esempio di complesso difensivo, ma rende molto bene l’idea di quanto fosse ardua impresa, la guerra di trincea.

Torniamo sul sentiero quando notiamo poco lontano da noi una marmotta che, immersa nella vegetazione e in posizione eretta, fa da attenta vedetta. La osserviamo senza avvicinarci troppo per non disturbarla, ma appena si accorge della nostra presenza, emette il classico fischio di allarme. Notiamo solo allora anche gli altri esemplari che, correndo, vanno a nascondersi nelle loro tane. Davvero una splendida sorpresa!

Passeggiare in montagna ha un effetto particolarmente rilassante. Queste montagne, in particolare, offrono panorami di straordinaria dolcezza: un susseguirsi di onde verde intenso, coperto dalle nubi che corrono rapide per lasciare spazio ai raggi del sole e poi, altrettanto rapidamente, tornare a nascondersi.

Il sentiero risale dolcemente tra i prati, i fiori e una serie di laghetti e pozze d’acqua dove si abbeverano le mucche e trovano rifugio le rane. Un’ora circa di passeggiata e raggiungiamo la nostra meta: il Rifugio Castelberto.

Si tratta di una vecchia caserma austriaca del 1915: siamo infatti già oltre il confine dell’epoca, sul suolo che, meno di cent’anni fa, era Regno d’Austria e Ungheria. Il risultato del recupero è davvero strepitoso: il rifugio ha una sala da pranzo in legno estremamente curata. Al piano superiore una bella camerata con 14 posti letto. All’esterno la zona con i lunghi tavoloni di legno è delimitata dalle pietre della Lessinia. Scopriremo, a sole già tramontato, che servono solo ad evitare che le mucche si avvicinino troppo alla casa!!

Rifugio Castelberto

Percorriamo le poche decine di metri che separano il rifugio, dallo strapiombo sulla Valdadige. Ancora qualche trincea della Grande Guerra, ancora un prato fiorito. Giù in basso…parecchio in basso, il fiume Adige scende per la vallata sinuoso. Di fronte svettano i 2000 metri del monte Pasubio e gli oltre 2200 del monte Carega. Mentre osserviamo in silenzio, sotto di noi, al limitare del bosco, proprio dove inizia la radura escono tre camosci. Una rapida passeggiata, giusto per mostrarsi in tutta la loro possanza e poi sparire di nuovo tra gli alberi del bosco.

Si fa l’ora della cena e ad essere sinceri, non vediamo l’ora di provare le specialità della zona. Il Rifugio offre una cucina di ottimo livello, con proposte interessanti e curiose, valorizzando i prodotti e le tradizioni del territorio.
Proviamo una deliziosa crema alle ortiche con formaggio caprino fresco, degli gnocchi alle verdure e Monte Veronese, il gulash e una selezione di formaggi locali, il tutto accompagnato da un’ottima birra Cimbra. Si insomma…come sempre, non ci siamo fatti mancare nulla!!

E intanto è tramontato il sole ed è drasticamente scesa la temperatura: i 1800 metri di altitudine si fanno sentire. Intorno solo le mucche sdraiate. Nessun rumore, ma soprattutto nessuna luce, tranne una enorme e luminosissima luna piena. Vicina, talmente vicina e talmente grande che sembra venirci incontro.
Talmente luminosa da proiettare le nostre ombre sul sentiero. E’ una strana sensazione: un ritorno alla natura primordiale, nel silenzio interrotto solo dai verso di qualche animale.
Per i bambini, un’esperienza magica…

Qualche informazione pratica:
Il sentiero che da Malga Lessinia porta al Rifugio Castelberto è facilmente percorribile a piedi. La passeggiata dura più o meno tre quarti d’ora. Si tratta di una strada sterrata che si può percorrere anche spingendo un passeggino.

Il Rifugio Castelberto merita di essere visitato, sia per la struttura della costruzione, sia per le proposte della cucina. Per un pasto completo si spendono intorno ai 30€, ma tra le proposte si possono scegliere anche panini o semplici spuntini come taglieri di salumi e formaggi.
Anche l’idea di trascorrere una notte in un rifugio e svegliarsi con il panorama dei monti è allettante…la camerata è in legno, ordinata e molto pulita. Il costo per una notte è di 18€ per persona.

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