Ci sono posti che ancor prima di arrivare, già lasciano presagire quanto ti stupiranno.
Ci sono mari che, mentre li stai attraversando con una piccola barca, prima ti fanno vedere nitidamente i fondali a qualche metro di profondità e poi una voglia incontrollata di tuffarti.
Mari che, già in porto, durante l’attracco si svelano immediatamente, in tutti i loro riflessi turchesi.

L’isola di Tavolara, con le sue acque, è uno di quei luoghi. Quel masso granitico di oltre 500 metri d’altezza ha subito attirato la nostra attenzione e, soprattutto, la nostra curiosità.

Arriviamo intorno alle 9.30 del mattino agli imbarchi di Porto San Paolo, per attraversare quel piccolo tratto di mare con la prima corsa del mattino ed evitare così massa di villeggianti. Le spiagge di Tavolara sono tutte libere e per sopravvivere, pensiamo noi, è necessario accaparrarsi di buon ora una buona posizione. Per la verità scopriremo poi che nonostante l’afflusso, lo spazio c’è per tutti e le condizioni sono molto vivibili. Ci sistemiamo in fondo alla spiaggia dello Spalmatore, prima dello scollinamento verso la sottile lingua di sabbia che divide l’isola dall’ultimo sperone roccioso che guarda la Costa Sarda.
Il “benvenuto” sull’isola lascia immediatamente stupiti: inondati dai riflessi rosa e turchese…la sabbia e l’acqua.
Scopriremo solo più tardi che sulla piccola isola (o per lo meno, sulla parte visitabile, visto che l’area più grande è occupata dalla Nato) offre anche sentieri selvaggi strappati alla vegetazione mediterranea, colorata fauna marina facilmente avvicinabile e una leggenda che narra di un Re…

Lo Spalmatore, dicevamo: è la spiaggia balneabile più lunga e frequentata dell’isola. Inizia proprio sotto lo sperone roccioso, dove il piccolo molo aspetta le barche e dove ci sono gli unici tre ristoranti. Le sue poche centinaia di metri di lunghezza sono un continuo riflesso rosa. Si l’abbiamo già detto, ma le tonalità dei due colori ci hanno davvero riempito gli occhi e per noi sono rimaste l’elemento distintivo dell’isola!

Ma la nostra curiosità ci ha portato, naturalmente, ad esplorare anche i sentieri che portano verso l’interno. Per la verità, l’unico sentiero che, dalla punta estrema dell’isola si apre tra i cespugli della fitta vegetazione mediterranea. Lungo lo sterrato gli studiosi e gli operatori del Centro Studi dell’Area Marina Protetta hanno collocato interessanti cartelli illustrativi che raccontano la storia dell’isola, i primi insediamenti e interessanti notizie sulla fauna e la flora locali. Scopriamo così che a Tavolara vegetano oltre 500 specie di piante, alcune delle quali esistono solo sull’isola e sono, per questo, rarissime.

Impariamo anche che a Tavolara, oltre a numerose specie marine, vivono anche una rara lucertola blu e alcuni esemplari di capre “dai denti d’oro”, così chiamate perché i loro denti luccicavano al sole come fossero dorati. Il colore, effettivamente giallo, è dovuto alle foglie di una particolare pianta di cui si cibano.

Proseguiamo per il sentiero, leggendo con curiosità di insediamenti preistorici, di grotte con incisioni rupestri e di vita umana sull’isola, fin dagli albori della storia.

Ma ciò che ci incuriosisce maggiormente è il piccolissimo cimitero dell’isola.
Davanti all’ingresso di quello che sembra un cimitero del far west da film di Hollywood, scopriamo la curiosa storia del Regno di Tavolara.
Giuseppe Bertoleoni, scappato con la sua seconda moglie dalla Maddalena (e dalle ire della prima moglie), scelse come rifugio l’isola di Tavolara, della quale si proclamò Re, visto che ne era l’unico abitante.

Quando il Principe Carlo Alberto, cugino del Re Carlo Felice, sbarcò a Tavolara nel 1829 promise a Giuseppe di riconoscere il suo piccolo Regno. Alla morte del cugino senza eredi, Carlo Alberto divenne Re d’Italia e, sembra, inviò una lettera con la quale riconosceva formalmente il Regno di Tavolara. Naturalmente della lettera non v’è traccia e la storia si confonde e diventa leggenda… sembra però che all’inizio del 900 la Regina d’Inghilterra mandò una nave proprio nella acque di Tavolara per ritrarre la famiglia reale del più piccolo Regno del Mondo. Effettivamente sembra esistere la foto che ritrae il Re Paolo (figlio di Giuseppe) e la sua famiglia, sul ponte del cacciatorpediniere della Marina Inglese.

Storia curiosa, quella del Regno, del quale in tempi contemporanei nessuno più si interessò, fintanto che l’intera proprietà venne venduta e frammentata. Il cimitero dell’isola ospita, in curiose tombe con le corone, tutta la stirpe reale.

Torniamo sulla spiaggia e ci tuffiamo di nuovo. A poche centinaia di metri hanno attraccato decine di barche di lusso. Turismo da mordi-fuggi e fagocita la Costa Smeralda…
Poco male, basta una maschera e un boccaglio per scoprire un mondo diverso, ovattato, di vita colorata  e piante che fluttuano placide. Sembra strano ma il fatto di essere in un area marina protetta ci fa sembrare la vita dei fondali più ricca, più animata e più bella che in altre località. Forse solo suggestione, forse una inconscia constatazione.

Ci colpisce uno dei cartelli illustrativi: una cernia che nuota nel Parco Marino, produce un introito economico dieci volte più alto del valore della stessa cernia al mercato del pesce. Per vedere l’ecosistema infatti i turisti noleggiano attrezzature, dormono negli hotel, consumano…in altre parole: spendono. Concetto tanto semplice quanto ineccepibile per un’idea vincente: la tutela dell’ambiente, la promozione del turismo sostenibile ed un lavoro straordinario per raggiungere lo scopo.

E il Centro dell’Area Marina Protetta è grande artefice degli obiettivi raggiunti. Forse anche grazie a loro Tavolara è una meta che merita decisamente di essere conosciuta.
Facilmente raggiungibile dalla costa, è un’oasi di tranquillità tra onde trasparenti, sabbia color pastello e un tocco di mistero: un mix meraviglioso per una meta che soddisferà grandi e bambini.

Centro Ricerche dell’Area Marina Protetta: www.amptavolara.com

Qualche informazione utile: i traghetti per Tavolara partono da Porto San Paolo ogni mezz’ora, dalle ore 9 alle 15. Da Tavolara si torna sempre ogni mezz’ora dalle 13 alle 18.30.
Le tariffe: adulti 15€ a/r
bambini 7,5€ a/r
bambini 0 – 3 anni gratis

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