Eterea, imponderabile, sfuggente al tatto e alla comprensione. Un sogno. Un Presepe, la scenografia di un film, l’ambientazione di disperazione passata e fama contemporanea. Per questa città si sono utilizzati i più svariati paragoni. Di certo Matera ti ammalia e ti avvolge per poi lasciarti, impalpabile. Matera è un’illusione. A Matera si deve camminare a caso, ci si deve perdere tra i suoi mille saliscendi, tra i gradini scavati accanto alle case. Di giorno, ma ancor più di notte. Matera è una sorpresa continua: dove ti aspetti un vicolo trovi una piazzetta; scendi le scalette e trovi un balconcino, un affaccio sugli antichi sassi; svolti lungo un ciottolato e si apre uno scorcio sul panorama della gravina. Matera è una di quelle città per cui scrivere cosa vedere sarebbe molto riduttivo.

Matera è così: imprevedibile, disordinata e sorprendente. E come tutte le sorprese, lascia per un attimo senza parole.  Se poi si ripercorre la sua storia, c’è ancor più di che stupirsi. Fino agli anni Cinquanta del Novecento era la più povera città d’Italia: quelle grotte che oggi sono alloggi di lusso, erano le umide e malsane dimore dei pastori, ben raccontate nel “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi.

Qui si è compiuta una delle più importanti opere di riqualificazione della storia italiana, quando qualcuno decise – finalmente – di ridare dignità ad un territorio e ad un popolo. Venne così costruita la città nuova e gli abitanti lasciarono le grotte per i condomini della periferia. Ma questo comportò anni di abbandono del centro storico e di ancor più rapido degrado.

Solo negli con un Decreto del 1986 il Governo iniziò le opere di restauro dei Sassi e quindi si pensò di sfruttare quel patrimonio inespresso, ristrutturando e valorizzando un pezzo di storia controversa del sud Italia, fino a far diventare Matera la Capitale Europea della Cultura del 2019.

Vediamo allora cosa vedere a Matera in due giorni. Una premessa importante: il centro storico, i cosiddetti sassi di Matera, si possono visitare anche in una giornata, ma vi consigliamo di passarci almeno una notte perché quando la folla di turisti lascia la città, inizia la magia…

Iniziamo il nostro percorso partendo da Piazza Vittorio Veneto, una delle porte di accesso al centro storico. Qui si trova un elemento fondamentale che ha garantito per decenni la sopravvivenza degli abitanti: il Palombaro Lungo.

Ma facciamo prima un passo indietro. Tra i Sassi di Matera non c’era l’acqua corrente e le forniture erano garantite solo attraverso alcune fontane. Per il resto ci si arrangiava come possibile. Moltissime case avevano una propria cisterna che raccoglieva l’acqua piovana, ma non potabile.

Cosa vedere a Matera in due giorni

C’erano poi cinque grandi cisterne pubbliche, chiamate – appunto – Palombari. Il più grande della città è proprio il Palombaro Lungo: completamente artificiale, venne costruito intorno al XVI secolo unendo grotte naturali e cavità già in uso per altri scopi. Profondo 16 metri e lungo oltre 50, conteneva oltre 5 milioni di litri di acqua, raccolta attraverso 6 pozzi nella piazza cittadina. Abbandonato dal 1927 (quando entrò in funzione il nuovo acquedotto) venne quasi dimenticato fino a quando si decise una prima esplorazione subacquea nel 1991.

Si conosceva la cisterna, ma se ne ignoravano le dimensioni. Ne uscì uno spaccato interessantissimo di un passato ormai remoto, che oggi è diventata un’attrazione imperdibile a Matera. Percorsi e scalette in metallo consentono di esplorare il Palombaro Lungo fino sul fondo.

Riemersi dal fondo del Palombaro lungo potete notare, sulla destra, un edificio con tre archi. Oltrepassateli e affacciatevi: siete al Belvedere Guerricchio e davanti a voi avete tutto il Sasso Barisano. È il primo panorama che Matera offre ai suoi visitatori.

Cosa vedere a Matera in due giorni

Ora potete scendere lungo i vicoli ed iniziare a perdervi. Ma tranquilli, non ci riuscirete! Il campanile della Cattedrale è un punto di riferimento onnipresente. Proprio intorno alla Cattedrale si sviluppa il quartiere della Civita, nucleo originario e parte più antica di Matera.

Prima però, scendete tra i Sassi. I due grandi anfiteatri naturali sono la cornice del vostro quadro. Nel Sasso Barisano si trovano i palazzi e le case tradizionali mentre il Sasso Caveoso è quello delle grotte, molte delle quali ancora in fase di restauro.

Tra i Sassi troverete tanti edifici religiosi da visitare, alcuni dei quali interamente scavati nella roccia. Il complesso delle Chiese rupestri dei Sassi di Matera è imperdibile. Tra le tante vi consigliamo di visitare Santa Maria de Idris e San Giovanni in Monterrone. Siamo nel Caveoso e le Chiese sono in realtà due: un unico complesso interamente ricavato all’interno di uno sperone roccioso. Santa Maria de Idris deve il suo nome alle cisterne e brocche per l’acqua che si trovavano nei dintorni. L’edificio risale al XIV secolo, mentre gli affreschi interni sono del XVII secolo. Sul retro dell’altare maggiore si apre la seconda Chiesa, ancora più antica e anch’essa affrescata: San Giovanni in Monterrone.

Nel Barisano invece spicca la Chiesa di San Pietro. Facciata in tufo, interno interamente rupestre e campanile particolarmente scenografico, soprattutto di notte.

Cosa vedere a Matera in due giorni

Tra le altre Chiese che potete visitare in centro vi segnaliamo Sant’Agostino, San Francesco e naturalmente, la Cattedrale. Rimasta chiusa per un profondo restauro durato diversi anni, la Cattedrale della “Madonna Santissima della Bruna” risale al XIII secolo e svetta nel punto più alto della città vecchia. Dalla piazza antistante la Chiesa, infatti, potete di nuovo godervi uno dei più sorprendenti panorami sui sassi.

Cosa vedere a Matera in due giorni

Che ne dite di tornare ora alla “vecchia” Matera? Facciamo allora un salto nel passato per vedere e capire come si viveva nei sassi, fino agli anni Cinquanta. Ce ne dà la possibilità una interessante visita alla “Casa grotta” di Vico Solitario, nel Sasso Caveoso. Era il 1952 quando la famiglia che la abitava si trasferì nelle nuove abitazioni. Questa casa però, a differenza di quasi tutte le altre, venne lasciata esattamente nella condizione in cui si trovava in quegli anni: stessa disposizione di stanze e oggetti, stessi mobili, accessori e suppellettili che servivano per la vita quotidiana.

I ragazzi dell’Associazione Culturale Gruppo Teatro Matera vi racconteranno dettagli e curiosità di un mondo apparentemente lontanissimo, ma che in realtà risale appena a settant’anni fa. Vedrete la piccola cucina, l’unica stanza della casa in cui si trovavano tavolo, letto, armadio e cassettiera. Vi racconteranno anche che il cassetto più basso era riempito di paglia perché lì dormiva il figlio più piccolo.

Poi vedrete l’ultima nicchia in fondo alla grotta, dove c’era la stalla per l’asino o per gli altri animali. Già, avete capito bene: all’interno della casa trovava spazio anche l’asino. Troppo prezioso da lasciare all’aperto…

La casa che visiterete aveva anche una piccola cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, mentre tra gli oggetti d’uso quotidiano vedrete il marchio per distinguere il pane della famiglia.

Sapete perché? Perché a Matera esistevano dei forni a legna comuni, a disposizione delle famiglie. Ognuno portava le proprie pagnotte da cuocere ed era quindi necessario, una volta tolto dal forno, che tutti distinguessero il proprio pane. Per questo motivo quindi il pane veniva marchiato e ogni famiglia aveva il proprio marchio: le lettere iniziali del nome, un simbolo, un motivo floreale o animale a seconda dell’estro artistico. Già, estro artistico perché questi timbri antichi, così importanti in passato, sono diventate vere collezioni artistiche, raccolte in spazi espositivi o Musei.

Uno di questi è il Museo della Civiltà Contadina ospitato a Palazzo Barberis, nel Sasso Barisano.

Oggi la vita scomoda e insalubre nelle grotte è solo un ricordo lontano. Le vecchie case sono diventate negozi di artigianato, spazi espositivi, ristoranti e alloggi, talvolta di lusso. Dormire in una grotta può essere un’esperienza da provare, quando sarete a Matera. Noi vi abbiamo raccontato la nostra nel post “Dormire in una grotta a Matera” dove troverete anche qualche consiglio utile per dormire tra i Sassi.

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