Al centro di Londra, sotto l’attuale palazzo del Ministero del Tesoro, si nasconde una vera e propria macchina del tempo. Basta infatti scendere pochi gradini per ritrovare, così come era, una viva testimonianza dell’ultima guerra mondiale, il Cabinet War Rooms: il vasto e austero quartier generale da cui Sir Winston Churchill condusse la guerra contro la Germania di Hitler.

E’ un labirinto di una trentina di stanze che sorprende per la sua semplicità, ma allo stesso tempo per le tante cose che ha da raccontare.

Il primo ministro Churchill e i suoi collaboratori si rifugiarono qui per cinque lunghissimi anni: dall’inizio del grande blitz del 1940 fino alla resa incondizionata del Giappone nel 1945 quando terminarono le operazioni militari.

Gli orologi al muro sono tutti fermi alle 16.58 a ricordare la prima drammatica riunione del 15 ottobre 1940 dopo che una bomba tedesca aveva centrato la residenza del primo ministro inglese a Downing Street.
Gli oggetti, le luci, le mappe e gli arredi sono come furono lasciati 70 anni fa e sembra di poter sentire ancora il rumore delle macchine da scrivere o le voci delle telefoniste che si collegavano con le truppe sparse in tutto il mondo.

Il primo ministro incontrava regolarmente all’interno del bunker i Capi delle forze armate inglesi.

I vertici di Esercito, Marina ed Aviazione coordinavano infatti tutte le operazioni militari del Regno Unito riunendosi nella Maps Room, cuore pulsante dell’intero complesso.

Tuttora ci sono le mappe appese al muro, su cui piccoli segnapunti indicano i progressi fatti dagli Alleati nella riconquista dei luoghi strategici europei. Oltre ai libri e ai documenti impilati sulle scrivanie, si possono osservare perfino i cubetti di zucchero in una busta che si dice sia appartenuta al comandante John Heagarty.

Inoltre, è ben riconoscibile la sedia da cui Churchill presenziava agli incontri: i segni lasciati sui braccioli dalle sue mani testimoniano l’intensa pressione a cui era sottoposto durante quelle riunioni. Qui Churchill fumava il suo amato sigaro, Romeo e Giulietta No.5, e beveva il suo champagne o il suo brandy preferito. In questa stanza si può ancora percepire l’odore del tabacco, il profumo della storia…

Non mancava ovviamente la Telephone Room, la stanza dove si svolgevano le conversazioni top-secret tra Churchill e il presidente americano Roosevelt, mentre nelle Churchill’s Kitchen i cuochi selezionati per la loro affidabilità preparavano i sobri pasti del primo ministro.

A fianco di questa stanza vi era anche l’ufficio personale di Churchill: era provvisto di un letto singolo, in cui egli dormì però solo tre volte durante la guerra (anche se si racconta che fece installare nel bunker la sua personale vasca da bagno). Tuttavia, fu proprio dalla scrivania in questa stanza che Churchill pronunciò quattro dei suoi famosi discorsi alla radio BBC, incluso quello dell’11 settembre 1940 in cui avvertiva la popolazione del piano di Hitler di scatenare (come poi avvenne) una guerra di logoramento contro il Regno Unito.

Oltre agli arredi originali e ai manichini che illustrano la vita da sfollati, è possibile anche visionare una serie di documenti originali come appunti, mappe, dispacci e qualsiasi altra documentazione fu prodotta nel bunker durante i mesi di assedio Nazista.

Ovviamente per l’eccezionalità dei reperti è possibile vedere il tutto in via virtuale. La cosiddetta Lifeline è un tavolo virtuale da 15 metri che permette di selezionare il documento di maggiore interesse e consultarlo. Si possono ascoltare i discorsi di Churchill alla nazione ma anche alcune conversazioni telefoniche di importanza strategica per le sorti della liberazione dell’Europa.

Vi garantisco che il Cabinet War Rooms è davvero un luogo interessante ed emozionante, si respira un’atmosfera unica e potrete imparare qualcosa di più sulla storia del XX secolo. Inoltre, se avete al vostro seguito figli in età scolastica, la visita sarà utile (ed originale!) anche per loro. Un museo da non perdere e un luogo perfetto da visitare durante una di quelle tipiche giornate di nebbia londinese.

 

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