Belgrado ruvida e spigolosa.
Belgrado diretta e schietta. Poco diplomatica e parecchio esagerata.
La “città bianca” per i popoli slavi arrivati da sud e accecati dalle candide pietre che ricoprivano la fortezza.
Il castrum originario, neanche a dirlo, era romano, ma fu un passaggio piuttosto rapido, da queste parti.
Poi arrivarono i turchi, mentre l’impero austro-ungarico ne sfiorava i confini a Zemun.

Anche Belgrado avrebbe potuto essere multietnica, ma di tutto ciò che non sia rigorosamente ortodosso non c’è più traccia.

Belgrado non gode di buona fama. La sua storia contemporanea non l’ha aiutata ad acquisire simpatia e forse è ancora troppo presto per “fare pace” con il passato. Servirà un’altra generazione, forse.

Rimane però il fatto che Belgrado è una bella città, pur non essendoci nulla di artisticamente rilevante.
E’ bella per la sua vivacità, per l’entusiasmo e la voglia di festa dei belgradesi. Che sono anche molto accoglienti e ben disposti a coinvolgerti nella loro follia.
Basta non parlare di storia o di politica.
Basta una birra e un paio di rakija.

A Belgrado si vedono ancora pochissimi turisti e gli stranieri suscitano parecchia curiosità nei belgradesi.
Apprezzano molto il fatto che tu sia lì, perché se sei lì vuol dire che hai superato i pregiudizi. O per lo meno che ci stai provando. Apprezzano il fatto che tu sia lì per vedere e capire, anche se sanno…sappiamo… che non capirai.

Belgrado è zeppa di locali. Di ogni genere, per tutti i gusti.

La Skadarlija è il quartiere storico, tradizionale e un po’ bohemien. La Montmartre o la Trastevere di Belgrado. Tra piccole piazzette e strade ciottolate si trovano le kafana: locali tradizionali dove di giorno di beve caffè e si chiacchiera, mentre la sera si beve birra, si mangia cibo tipico, si suona musica, si canta, si balla e si fuma. Tanto, tantissimo. In Serbia, sappiatelo, si fuma tanto ovunque.

Una serata nella Skadarlija è un passaggio obbligato per chiunque sia a Belgrado. Qui si trovano i pochi turisti in città e tanti, tantissimi belgradesi.

La zona più centrale, moderna e fashion di Belgrado si trova lungo Knez Mihailova. Qui ci sono locali moderni dal design artistico, musica lounge, e proposte culinarie raffinate. Si incontrano giovani alla moda e uomini d’affari.

Se invece preferite i piccoli cafè tra i viali alberati e silenziosi percorrete la Kosancicevic Venac e sedetevi ad uno dei tavolini all’aperto. Vi sembrerà di essere nella Parigi degli artisti e degli scrittori: ideale per rilassarsi all’ombra, magari davanti ad un bel libro.
Questo è il più antico quartiere serbo costruito fuori dalle mura di Belgrado, anche se oggi gli edifici sono tutti d’impronta austriaca e dell’antico insediamento rimangono le piccole strade curve ed irregolari.

Avete voglia di follie? Allora il Lungo Sava è quello che fa per voi!
Qui si trovano decine di barconi ormeggiati e riadattati a discoteche e discobar, con feste e musica tutte le notti: roba da giovani…(ma molto più giovani di noi!)

Ora che vi abbiamo raccontato come e dove passare le vostre serate belgradesi, magari vi diciamo anche cosa c’è da vedere a Belgrado…che ne dite?!

Il Parco Kalemegdan e la Fortezza rappresentano la “vetrina” turistica della città.
Il grande parco è un luogo d’incontro e di relax, tra panchine, prati e chioschi ombreggiati: l’ideale per cercare riparo dalla violenta calura estiva.

Qui sorgeva l’antico castrum romano, diventato poi fortezza bizantina, le cui mura ricoperte di pietra bianca luccicavano al punto da stupire le popolazioni slave arrivate da sud. “Città bianca”, la chiamarono: nome mai abbandonato.

Nei locali della fortezza sono ospitati due Musei: quello della tortura e quello della guerra.
Quest’ultimo, discutibile come tutte le esaltazioni di forza, ha una esposizione esterna liberamente visitabile di carri armati, aerei e missili. Alcuni risalenti al conflitto del 1999.

I bastioni della fortezza si affacciano sulla Sava, proprio dove confluisce nel grande Danubio.
Da qui si gode del più bel panorama di Belgrado.

Il cuore di Belgrado è Piazza della Repubblica, centro di raccolta di qualsiasi manifestazione popolare serba, (pro o contro qualcuno!). Sulla grande piazza si affacciano il Teatro Nazionale e il Museo Nazionale di Serbia, e da qui parte Knez Mihailova.

La lunga e moderna Knez Mihailova, di cui già abbiamo parlato sopra, è costeggiata da eleganti palazzi in stile asburgico, negozi alla moda e moderni locali.

Poco prima del Parco Kalemegdan, con una leggera deviazione a sinistra, si arriva alla Cattedrale Ortodossa.
La Chiesa non è particolarmente imponente, né artisticamente di così gran rilievo, ma indubbiamente rappresenta uno dei centri di maggior influenza e potere della Serbia.

Indubbiamente è da vedere; così come una visita la merita anche l’antica kafana che si trova proprio di fronte.

Sapere come si chiama?
Si chiama “?”
Già: punto di domanda.

E’ la più antica Kafana di Belgrado e ha una storia decisamente curiosa. Fu aperta nel 1823 e si chiamava Ecin Tomina Kafana, dal nome del suo primo titolare.

Poi cambiò proprietario e nome, chiamandosi Kod Pastira (dal pastore). Quando venne costruita di fronte la Cattedrale (già, la Cattedrale è del 1840!), cambiò nuovamente nome in Kod Saborne Crkve (Alla Cattedrale).

Questa associazione tra il sacro e il profano non piacque però alle autorità ecclesiastiche, che chiesero quindi di cambiare nuovamente il nome.

L’allora proprietario, in attesa di trovare un nome più adeguato, appese all’esterno un grande cartello con un punto di domanda. La Kafana, da allora, non cambiò mai l’insegna che diventò anche il nome ufficiale con cui è conosciuta.

Se non resistete al richiamo degli spazi verdi e magari avete voglia di fare una corsetta o una passeggiata in bici, oltrepassate la Sava verso Novi Beograd, ed entrate nel Park Prijateljstva: il Parco dell’Amicizia.
E’ il più grande spazio verde di Belgrado ed è molto sfruttato dei cittadini per le attività sportive.

In mezzo al parco si trova anche il Museo di Arte Contemporanea: una costruzione moderna che ospita delle interessanti mostre.

Proseguendo dal Parco, costeggiando il Danubio, in un venti minuti di bicicletta (o 5 minuti di bus; numero 84 lungo Bulevar Nikola Tesla) si arriva a Zemun.

Piccolo borgo di pescatori, il villaggio di Zemun ebbe una storia piuttosto travagliata, proprio per il fatto di trovarsi a pochi chilometri da Belgrado.
Fu fondato dai romani, ma qui passarono (e si fermarono!) gli Unni, gli Slavi, gli Ungheresi e i Turchi, fino all’impero Austro Ungarico e la definitiva annessione alla Yugoslavia, dopo la guerra mondiale.

Oggi non ci sono molte tracce del suo passato così vario, ma il nucleo più pittoresco di questa cittadina è davvero delizioso.
Le piccole casette basse lungo il Danubio sono tutte diventate dei bei locali dove fermarsi ad assaggiare qualche specialità di pesce.
I viali alberati, le piccole piazzette e il lungofiume meritano una passeggiata per immergersi qualche ora nella quotidianità della Serbia più rilassata.

Ma quindi Belgrado merita un viaggio?

Si, secondo noi.

Come in altre grandi città dell’Est Europa che hanno vissuto “periodi oscuri”, troverete qualche contraddizione e forse qualche rigidità potrebbe non piacervi, ma sul piatto della bilancia ci sono anche una vitalità, un entusiasmo e una voglia di emergere unici.

2 Comments

  1. L’itinerario nell’est Europa è pronto nel cassetto e Belgrado ci entra a pieno diritto: come confermate anche voi, ragazzi, ne vale la pena! ?
    Ci proveremo, a capirla, ma di sicuro i vostri consigli ci saranno utilissimi! ?

    • Andrea - Impronte Nel Mondo Reply

      Ciao ragazzi!
      Si, tutta la zona balcanica è meravigliosa. Noi ne siamo talmente innamorati, da esserci tornati più volte!
      Belgrado è una capitale moderna e vivace che deve essere inserite in un tour dei Balcani.
      …quindi se avete già un itinerario in mente, non dubitate e partite!
      E poi, naturalmente, fateci saper com’è andata!

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