La storia di Cidade Velha, a Capo Verde, è una storia di caravelle, di esplorazioni e di assedi. Storia che si mescola con le leggende dei celebri pionieri dei mari.
Nel 1460 i primi coloni portoghesi sbarcarono proprio dove sfociava un grande fiume.
Ribeira Grande chiamarono l’insediamento, sorto dove potevano contare su coltivazioni e prosperità.La ricchezza arrivò però solo nel 1466 e solo a seguito dello sfruttamento del lavoro degli schiavi. La storia delle navigazioni, a quell’epoca, era anche storia di schiavitù e deportazioni.
Ribeira Grande divenne, nel corso degli anni, un centro commerciale ed un porto mercantile di vitale importanza per l’intero arcipelago e per il Portogallo.
La scoperta dell’America e la rotta della tratta degli schiavi rese infatti la città sempre più ricca, sebbene a scapito delle popolazioni locali sfruttate e sottomesse.
La ricchezza però era molto rischiosa: la città divenne infatti obiettivo delle scorribande dei pirati che più volte la attaccarono dal mare. Tra le incursioni più famose ci fu quella del 1584 ad opera del corsaro Francis Drake.
Proprio in conseguenza di quest’ultimo attacco si decise la costruzione della Fortaleza Real de Sao Filipe, proprio sulla collina che divide il canyon verdissimo con la sua fitta vegetazione e il mare dal blu intenso.
Di questa imponente fortezza rimane oggi solo il muro perimetrale e i bastioni con diversi fusti di cannone. Vale comunque la pena visitarla. Passeggiando tra le spesse mura si rivive – senza bisogno di troppa immaginazione – l’atmosfera dei pirati.
Soprattutto però la vista dalla collina verso il mare è di una bellezza indescrivibile.
Gli schiavi, dicevamo. Ribeira Grande venne designata come sede della Diocesi di Capo Verde, allo scopo di reclutare preti per evangelizzare gli schiavi prima della deportazione verso le Americhe.
La prima Chiesa di Capo Verde, Nossa Senhora do Rosario, venne costruita nel 1495 ed è ancora ben conservata, mentre tra il 15° il 16° secolo venne eretta una grande Cattedrale: la prima di tutta l’Africa. Oggi purtroppo ne rimangono pochi resti in rovina.
Anche il “fiume grande” oggi è secco e il suo letto è diventata una delle sassose strade della città. Il passato florido della città è andato tutto perduto: anche il nome!
Il fatto di averla rinominata “città vecchia” lascia intendere che vi siano poche possibilità di recuperare la memoria storica.
Percorriamo Rua Banana, una delle prime strade dell’insediamento coloniale, dove si sta deliziosamente restaurando una lunga serie di casette tra i grossi banani.
Poco distante è conservato intatto e in ottimo stato il Pelourinho.
Era la gogna alla quale si legavano e poi vendevano gli schiavi, prima del viaggio verso le Americhe.
Una copia perfetta si trova a Salvador de Bahia, punto di approdo finale. Forse non è così strano che gli abitanti dell’isola non desiderino ricordare un periodo per loro molto “buio”.
Oggi Cidade Velha a Capo Verde, così come l’intera isola di Santiago, è poco frequentata dai turisti.
Forse perché ancora non se ne conoscono i panorami dal verde intenso, le spiagge tranquille e il mare limpido.
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