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La storia del “bisso galeto” era una delle protagoniste dei filò.
Un animale strano e pauroso con la sua coda di serpente e il corpo di un galletto, con il suo sguardo velenoso che uccide chiunque lo tocchi o semplicemente lo guardi.
Clima rigido da queste parti. Le famiglie vivevano nelle case in sasso tipiche della Valpolicella e d’inverno, in epoche in cui la televisione era un’invenzione ancora lontana, si radunavano nelle stalle, tutti sdraiati sul fieno a farsi scaldare dal fiato degli animali.

Se pensate a Verona, quali sono le prime cose che vi vengono in mente?
Lasciateci indovinare…l’Arena? Poi…Romeo e Giulietta, naturalmente!
Che altro? La Basilica di San Zeno e poi…ah, ecco: il Pandoro! Ma quello vi viene in mente solo intorno a Natale.
Qualche esperto di storia romana potrebbe pensare al Teatro Romano, a Ponte Pietra e Piazza delle Erbe; oppure se qualcuno ama la storia medievale potrebbe parlarci di Castelvecchio o delle Arche Scaligere.

Se è vero che il colore mette allegria, allora l’isoletta di Burano è uno dei posti più allegri del Mondo!
La piccola isola della laguna di Venezia, poco più di duemila abitanti, è un tripudio di vivacità dalle tinte sgargianti. Burano infatti è celebre per le sue casette basse e colorate con le più svariate tonalità.

Il motivo per cui sono state colorate le case si perde indietro nei decenni e non è del tutto chiaro: secondo alcune fonti sembra che i colori accesi servissero ai pescatori per riconoscere la propria abitazione anche dal mare, durante le giornate di nebbia fitta; secondo altri i colori erano rappresentativi di una discendenza familiare.

Molina è un piccolo paese dell’alta Valpolicella.
Case in sasso, fiori alle finestre e tetti con le tipiche pietre della Lessinia. Tutto intorno si aprono i boschi e i sentieri dei Monti Lessini, ma soprattutto tanti, tantissimi ruscelli.
Il nome stesso del paese di Molina deriva dal fatto che agli inizi del 1900 in questa stretta vallata, bene allineati lungo il torrente, fossero operativi diciannove mulini.

Non molti sanno che la più antica Maschera d’Europa di cui si hanno fonti scritte certe, è nata a Verona.
I più antichi scritti fanno risalire la festa al 1208 quando Ezzelino II da Romano, dopo la vittoria sui Guelfi, indisse una “Festa di tutto il popolo”. Altre fonti scritte parlano di una prima festa, chiamata Vendri Casolar, organizzata nel 1405 quando in segno di devozione alla Repubblica Serenissima, venne ripristinata la processione del Carroccio di San Zeno, dopo due secoli di fermo.

Da quando scriviamo sul blog è piuttosto raro per noi segnalare qualche locale nella nostra Verona. Conosciamo infatti molti gestori di diversi ristoranti e osterie e non vorremmo mai far un torto a qualcuno!
In questo caso però vogliamo fare un’eccezione, perché il locale di cui vi parliamo ci piace davvero tanto.
Si chiama Ziga e propone solo cucina vegetariana e vegana di qualità eccellente.

Quando una tradizione è sentita e coinvolgente, si diffonde, ha successo, travalica i suoi confini e diventa patrimonio di tutti. Il Mercatino di Natale di Verona è uno degli esempi più lampanti!

Si sa, i Christkindlemarkt nascono in Germania secoli fa e sono parte della tradizione dei Paesi del Nord: dalla Svezia all’Austria, passando per i più famosi – appunto – in Germania.