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Corfù

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.La via principale della cittadina di Corfù (o Kerkyra) si chiama Listòn.
Se vi lasciate il mare alle spalle ed entrate nel centro storico, vi troverete in un dedalo di viuzze strette tra gli alti palazzi. Piazze, gradini e campielli si alternano di continuo, lasciando spazio ai portici delle abitazioni davanti alle quali antichi pozzi ricordano come ci si procurava l’acqua.
Bastano poche decine di metri per capire che qui i segni della dominazione veneziana sono ancora tutti molto evidenti: nella struttura cittadina, nella conformazione del centro storico e nella toponomastica.

Corfù è un’isola un po’ strana. Una di quelle che difficilmente riesci ad inquadrare per bene.
E’ greca. Indubbiamente molto greca. Quella Grecia delle casette bianche, le taverne e le piccole insenature dall’acque turchese.
Ma Corfù è anche un’isola con le spiagge iper-attrezzate e affollatissime; con il traffico cittadino impazzito; con i locali chiassosi e i turisti un po’ trasgressivi.
Però è anche un’isola abbastanza grande per tutti i gusti e le esigenze. L’importante è scegliere la zona giusta dell’isola!

Sigá sigá“.
Makis lo ripete mille volte. A noi e agli altri pochi avventori.
Piano piano“…
Del resto qui a Pentati il tempo dev’essere un concetto molto particolare.
Un mucchietto di piccole case aggrappate tenacemente alla montagna, un uliveto immenso che è lì da mille anni, i tronchi che per abbracciarli devi essere almeno in tre.
Laggiù, in fondo, il mare e una vista che nemmeno le più belle cartoline….