Napoli ci piace. Ma proprio tanto.
Napoli non si discute, non si giudica; non si deve provare a capirla.
A Napoli ci si deve lasciare trascinare. Napoli è un fiume in piena. Un susseguirsi di botteghe, portici, colori, venditori chiassosi, chi ti legge la mano e chi ti vende un cornetto rosso fuoco. Una statua di pulcinella, una piazza che si apre improvvisa su una Chiesa barocca, una musica neomelodica. Il profumo di un panificio, la vetrina zeppa di cibo, l’odore del pesce, l’acqua di scolo. I murales di Maradona e di San Gennaro.

Qui sono le contraddizioni di una città travolgente che ti avvinghia, ti stupisce, ti affascina, ti toglie il respiro e non ti dà tregua.

Avete presente quelle serate in cui vi viene voglia di fare una mezza follia?

Ecco, una bella sera di ottobre ci siamo detti: “ e se domani andassimo a mangiare una pizza a Napoli?”
E la nostra giornata a Napoli è nata più o meno così.

Si, lo sappiamo che poche ore non sono di certo sufficienti per visitare una città, ma per nostra fortuna eravamo già stati più volte a Napoli e quindi si trattava proprio di toglierci lo sfizio, senza obiettivi né affanni. E soprattutto senza meta!

Complici gli orari comodissimi dei voli Volotea, alle 8.20 di una splendida giornata di sole ci siamo trovati in Piazza Plebiscito per iniziare la nostra giornata.
E cosa c’è di meglio di una sfogliatella, riccia o frolla che sia, e di un buon caffè per iniziare alla grande?!

Proprio all’inizio di Via Toledo, dal lato di Piazza Plebiscito, si trovano due delle imperdibili e storiche pasticcerie napoletane: Pintauro e Rosy.

Il primo è un piccolo negozietto le cui vetrine, zeppe dei più celebri ed invitanti dolci della tradizione partenopea, si affacciano sulla via. Dentro, lo spazio è tutto occupato dal bancone, quindi si entra, si respira forte arancia e cioccolato, rum e canditi, si sceglie e si va.

Il secondo invece è sistemato all’imbocco della Galleria Umberto I ed è solo un piccolo baracchino. Dal retrobottega che a malapena si nota, escono magicamente sfogliatelle calde e babà ad ogni ora!

Scegliete la pasticceria che preferite, ma mi raccomando: a Napoli si deve iniziare con una coccola dolce!

E poi il caffè! A Napoli, si sa, è un’istituzione, un rito di rilevanza sociale. Qui si sono inventati il “caffè sospeso”, ovvero l’usanza di lasciare pagata una tazzina di caffè. Chiunque non se lo possa permettere, può comunque entrare in un bar e bere un caffè offerto da uno sconosciuto!
Perché a Napoli un caffè non si nega a nessuno!

Il Gambrinus è il locale più famoso e si trova proprio in Piazza Plebiscito. Noi di solito ci fermiamo qualche metro prima: al bar da “O Professore”. Anche qui il profumo vi accoglie ben prima dell’assaggio…

Piazza Plebiscito, dicevamo. La nostra passeggiata di qualche ora inizia dal “salotto” di Napoli.
Vi si affacciano da un lato l’imponente Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco di Paola (con il suo celebre colonnato!) dall’altro lato.
La geometria perfetta della piazza, con il semicerchio colonnato, è una felice intuizione ottocentesca, con lo scopo di “abbracciare” uno degli spazi dei maggiori punti di aggregazione cittadina.

La piazza è una delle più grandi d’Italia ed è anche il punto di partenza della famosa Via Toledo che fiancheggia da un lato la Galleria Umberto I e dall’altro i celebri Quartieri Spagnoli.

Entriamo in Galleria fin sotto la grande cupola che sovrasta il grande slargo centrale, punto di incontro dei due bracci della struttura. La galleria venne eretta alla fine dell’Ottocento, in un’opera di riqualificazione del quartiere piuttosto malfamato.
Accanto alla galleria, affacciato sulla piccola piazza Trento e Trieste, si trova il Teatro San Carlo.

Il complesso di questi edifici, con il Palazzo Reale e la Piazza Plebiscito, completano un quadro ideale sul salotto della città.

Dall’altro lato di Via Toledo si aprono i famosi Quartieri Spagnoli. La zona fu destinata ad ospitare le truppe spagnole e divenne presto zona di malaffare, etichetta che ha sempre mantenuto nel corso dei secoli.
Oggi la zona si sta scoprendo apprezzata dai turisti, anche per la presenza di ristoranti, bancarelle, negozi artigianali e soprattutto tanto folclore napoletano!
Avere l’occasione di pranzare in una delle trattorie tipiche nei Quartieri Spagnoli è un’esperienza da non perdere!

Noi stavolta ci siamo accontentati di scattare qualche foto dagli scorci più famosi.

Proseguendo da Via Toledo (e deviando su via Maddaloni) arriviamo in Piazza del Gesù Nuovo. Un’altra piazza imperdibile del centro storico e trionfo del Barocco napoletano.

Al centro svetta una guglia candida: il settecentesco obelisco dell’Immacolata, mentre ai lati si trovano la Chiesa del Gesù Nuovo e la Basilica di Santa Chiara. Quest’ultima è una delle più grandi Basiliche cittadine ed è parte del complesso del Monastero delle clarisse.

E poi, l’incanto di via dei Tribunali: una delle zone più pittoresche di Napoli. Uno di quei quartieri dove folclore e fantasia governano la quotidianità.
Questa è anche la zona della Napoli Sotterranea (dove ancora non siamo riusciti ad andare…ma ce la faremo!) e di San Gregorio Armeno, la patria del Presepe.

Qui si trovano i maestri artigiani che da sempre animano le zone intorno alla Chiesa di San Gregorio; qui si creano le famose statuine con i personaggi dell’attualità e l’ironia che solo a Napoli…
Questa è un’altra delle zone di Napoli dove non ci stancheremmo mai di guardarci attorno!

Ma a poca distanza da qui si trova un altro gioiello (forse uno dei più belli) di Napoli: la Cappella Sansevero e la celebre statua del Cristo Velato. E’ una delle opere d’arte più sconvolgenti che possiate vedere; tanto bella da non poterci credere. La statua del Cristo fu scolpita nel 1753 da Giuseppe Sanmartino, un giovane artista napoletano. Da un blocco unico di marmo fece emergere il corpo di Cristo coperto da un sottile, lievissimo velo… di marmo!

Se passate per Napoli, non perdetevela! …e ricordatevi di prenotare in anticipo.

Se, come noi, decidete di tornare a Piazza Plebiscito fate una passeggiata lungo Via Chiaia. E’ una delle storiche strade di Napoli che da Piazza Trento e Trieste affianca i Quartieri Spagnoli; oggi è strada di negozi prestigiosi, ma anche di antiche botteghe, di negozi di libri antichi e, soprattutto, di scorci incantevoli.

Scendendo da Via Chiaia si arriva sulla Riviera di Chiaia e il lungomare Caracciolo da dove si apre la vista su Castel dell’Ovo e sul Vesuvio…

La lunga passeggiata che vi abbiamo raccontato è fattibile in una giornata, senza però entrare nelle Chiese e nei Musei e dedicando comunque un’ora al pranzo in una delle pizzerie storiche di Napoli.

A tal proposito, noi siamo tornati alla Pizzeria “Di Matteo”, in Via dei Tribunali. Si trova a poca distanza dalla storica Pizzeria Sorbillo (solitamente piuttosto affollato), ma in zona potete andare a colpo sicuro più o meno ovunque.

Se per pranzo volete invece evitare di sedervi e continuare a gironzolare per la città, tenete presente che la pizza ve la fanno anche “a portafoglio”: piegata in quattro, in versione “da passeggio”!

Un suggerimento, sempre in tema “culinario”, per un aperitivo o per sgranocchiare qualcosa di delizioso: andate in Via San Biagio dei Librai, entrate alla Taralleria Napoletana e scegliete…

Sarà un altro modo per conoscere ed apprezzare sempre più una città magica!

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