Da un po’ di tempo non mi capitava di camminare sentendo solo il rumore dei miei passi.
Calma e tranquillità, sono due piacevoli quanto rare sensazioni, provate una tarda sera, passeggiando per il Piazzo di Biella.Si è trattata di una visita fugace; a Biella per ragioni di lavoro, siamo arrivati intorno alle 21 di un buio mercoledì di novembre e subito siamo saltati sull’antica funicolare per salire sulla collina in cima alla quale si trova, appunto, la zona chiamata il Piazzo.

Si tratta dell’insediamento medievale di Biella che domina dall’alto la parte più recente, definita “Piano”.

Il Piazzo è deserto e silenzioso. Scendiamo dalla funicolare e troviamo il bigliettaio che sta amabilmente chiacchierando con un anziano signore. Approfittiamo per chiedere qualche indicazione per la cena. Chiacchieriamo un po’ e il signore si offre di accompagnarci. Facciamo un breve tratto di strada insieme, continuando le chiacchiere, fino ad arrivare in Piazza Cisterna. Pochi metri ma parecchie chiacchiere!

Il signore ci suggerisce la Trattoria Cisterna, visto che La Civetta è chiusa. Come spesso capita, facciamo amicizia con una città partendo dai piatti tipici: agnolotti fonduta e tartufo; panissa vercellese.

Decisamente un ottimo approccio!

Usciamo e passeggiamo. Piazza Cisterna è circondata da portici dove, tra insegne antiche e palazzi nobiliari, si susseguono osterie, un antico forno (oggi diventato un delizioso ristorante) e case medievali con la struttura in legno. Al lato estremo della piazza, un piccolo gioiello: la Chiesetta di San Giacomo. E’il più antico edificio medievale del Piazzo e risale al 1227. Naturalmente è chiuso (ma purtroppo, per la cronaca, lo troviamo chiuso anche il mattino successivo…) ma siamo certi meriterebbe una visita anche all’interno; nel frattempo ci accontentiamo di osservare il piccolo portico seicentesco e il bel campanile.

Attraversiamo di nuovo la piazza e ci incamminiamo a ritroso, verso piazza Cucco. Tutto intorno le luci tenui dei lampioni riflettono il rosso dei mattoni e il giallo degli intonaci. Atmosfera ovattata, nel silenzio più totale. Eppure è una solitudine che non incute timore, ma serenità e rilassatezza. Proviamo a buttare lo sguardo verso le montagne, ma il buio più totale è un ostacolo insormontabile, allora proseguiamo la passeggiata.

Accanto all’ingresso della funicolare troviamo la bella facciata della Chiesa di Sant’Anna. Costruita tra il Seicento e il Settecento era la Chiesa di una delle tante confraternite biellesi. Notiamo infatti che lungo la stessa strada, Via Avogadro,  la maggior parte degli edifici espone insegne antiche collegate a istituzioni religiose: oratori, asili, ospizi, congregazioni… segno che gli Ordini e i gruppi religiosi hanno avuto significativa importanza nella storia della città.

Proseguiamo fino alla Porta Torrazza, sotto la quale si trova il piccolissimo Oratorio di San Rocco. E’ tarda sera, ma è ancora aperto. Una rarità! Entriamo in punta di piedi, quasi per non rompere il silenzio. Il buio è attenuato solo dalla luce di qualche candela: ambiente ideale di raccoglimento e riflessione.

La Porta Torrazza, punto d’accesso al Piazzo per chi arriva dal Santuario di Oropa, risale al 1780 quando sostituì la più antica porta Medievale  in occasione della Visita di Re Vittorio Amedeo II al Santuario.

Il Piazzo finisce qui, come la nostra breve passeggiata notturna. Noi, le pietre antiche e le nostre sensazioni

Qualche informazione di servizio:

La funicolare di Biella è aperta dalle 7 a mezzanotte. Il biglietto di andata e ritorno costa 1,2€ (se tornate entro un’ora); 1,8€ se tornate entro le 24 ore. Sembra non ci siano orari di partenza o di frequenza. Nelle quattro volte in cui l’abbiamo utilizzata, ci è capitato non ci fosse nessuno; siamo saliti e dopo pochi secondi le porte si sono chiuse: un viaggio apposta per noi! Evidentemente chi comanda la funicolare ha sottocchio la situazione e appena arriva qualcuno fa iniziare il viaggio!

Il resto della città di Biella offre qualche interessante scorcio soprattutto nella zona intorno al Duomo: qualche elegante palazzo storico, qualche vecchia bottega dall’affascinante insegna scolorita, ma soprattutto i due più interessanti edifici: il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta e Santo Stefano e il Battistero. Quest’ultimo era purtroppo in fase di restauro e lo abbiamo visto solo da fuori e completamente puntellato da impalcature e sostegni. Il Duomo, realizzato su un antichissimo luogo di culto risalente al 1100, ha subito diversi ampliamenti e rifacimenti, l’ultimo dei quali alla fine dell’Ottocento.

Nei dintorni di Biella, oltre al celebre Santuario di Oropa, segnaliamo il piccolo Borgo di Candelo, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia. Nel cuore del paese si trova l’antico Ricetto: un reticolo di strade circondate da spesse mura e torri fortificate che serviva per stipare e proteggere i cibi e le bevande. In caso di attacchi nemici poteva trovarvi riparo la popolazione e resistere così a lunghi assedi.
Se passate per Biella, consigliamo di percorrere la decina di chilometri per una passeggiata nel passato.

Ne abbiamo scritto in Il Ricetto di Candelo.

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