Le alte mura merlate, le case in sasso e il silenzio nelle strette vie cittadine.  Sullo sfondo, dall’alto della collina, l’imponente Rocca che fu teatro dello sfortunato amore tra Paolo e Francesca. Questi gli ingredienti che fanno di Gradara uno dei Borghi medievali più affascinanti ed apprezzati del nostro Paese, tanto da meritarsi il titolo di “Borgo dei Borghi 2018”.

L’accesso principale, quello che mostra subito la miglior prospettiva sulla Rocca, è dalla Porta Firau che prese il nome del delegato pontificio all’epoca della costruzione. Un tempo era l’unico accesso ed era difeso da un fossato e da un ponte levatoio che garantiva totale inaccessibilità. Tutto il resto era protetto dalle mura. Le stesse che oggi si possono percorrere lungo il camminamento di ronda. Qualche centinaio di metri tra i merli bastano per innamorarsi di Gradara!

Da un lato lo sguardo arriva alla lunga linea blu dell’Adriatico, dall’altro sui tetti e i vicoli; segue la linea delle mura e arriva là, in fondo, sulla massiccia Rocca.
Si sale sulle mura appena oltrepassata la porta d’accesso, dall’interno dei locali dell’ente del turismo.
Il biglietto costa 2€ (1€ ridotto) e per la passeggiata (foto comprese) basteranno una ventina di minuti.
Se volete visitare anche la Rocca, potete utilizzare il biglietto cumulativo (per camminamento e Rocca) che costa 9€.

La via principale ciottolata, sale dritta (e scivolosa!) verso il castello.

La visita dura poco più di un’ora e potrete passeggiare nelle stanze delle torture e nei saloni dove trovavano riposo i soldati di guardia, al pianterreno. Al primo piano invece si trovano le stanze affrescate, gli arredi, i cortili interni che fecero da sfondo alla tragica storia di Paolo e Francesca, raccontata anche da Dante nella Divina Commedia.

Secondo la leggenda, il signore di Ravenna promise in sposa sua figlia Francesca al suo alleato Giovanni Malatesta, signore di Rimini. Giovanni però era brutterello e lo sapeva (!!) visto che al momento delle presentazioni, mandò suo fratello Paolo, nobile e soprattutto piacente cavaliere.

Peccato però che Paolo fosse già sposato, ma soprattutto che Francesca se ne innamorò davvero!
I due vissero la loro storia d’amore clandestina tra le mura del castello, finché Giovanni li scoprì e li uccise entrambi.

Tra le stanze del Castello è stata ricostruita, in maniera molto scenografica, la stanza di Francesca; mentre nella cappella si trova una grande ceramica invetriata del Della Robbia.

Come sempre accade nei piccoli borghi, è particolarmente piacevole ritrovare il gusto della semplicità:  passeggiare tra i vicoli; perdersi ad osservare qualche scorcio, sedersi su una panchina tra i fiori…

Oppure accomodarsi su una delle sedie di paglia, ad uno dei tavoli di legno dell’osteria. Si trova appena entrati dall’accesso principale, proprio davanti alla torre con l’orologio, sotto il porticato di un palazzo medievale. Offre vino rosso e piadina: cose semplici, genuine e di gran gusto. Perfetta rappresentazione di queste terre!

Write A Comment