La Grecia, si sa, vanta più di tremila isole raggruppate in arcipelaghi, ognuno dei quali ha caratteri propri che li distinguono. Se le Cicladi sono ricordate per il vivace azzurro dei tetti e il Dodecaneso per paesaggi brulli arsi dal sole, le Ionie le ricorderete per le cinquanta sfumature del loro mare. Vi basterà recarvi in una qualsiasi spiaggia per capire la straziante nostalgia che il poeta Foscolo provava ogni volta pensasse alle “sue sacre sponde” di Zacinto.

La morfologia dell’isola varia a seconda della zona e le spiagge si trovano quasi esclusivamente nella parte sud-est poiché tutto il lato nord – occidentale è occupato da montagne. Prendendo come punto di riferimento Zante città, che sorge direttamente sul mare nella parte occidentale dell’isola, per poter ammirare le spiagge più belle, bisogna seguire la costa direzione sud, verso la penisola di Vassilikos. Meritano una visita e, perché no, un’intera giornata di relax, le famose Porto Azzurro e Banana Beach. Si tratta di spiagge attrezzate con lettini e ombrelloni i cui prezzi giornalieri variano dai sei ai dodici euro e, in ognuna, è presente un beach bar direttamente sulla spiaggia.

Se vi trovate in questa zona e avete una macchina vi consigliamo di andare la spiaggia di Gerakas, l’estrema punta meridionale dell’isola, situata poco dopo il villaggio di Vassilikos. Noi l’abbiamo raggiunta al tramonto, quando la sabbia scura diventa color ocra e i colori caldi del tramonto colorano d’oro le alte scogliere.

Questa spiaggia, come tutte quelle della zona sud, fa parte del Parco Marino a protezione delle tartarughe Caretta Caretta che, già da qualche anno, hanno scelto Zante come luogo in cui deporre le loro uova. Nelle spiagge del Parco, quindi, troverete apposite indicazioni per stendere i teli e alcune zone saranno inaccessibili perché luogo ad uso esclusivo delle piccole tartarughe. Per poter osservare da vicino questi deliziosi abitanti, divenuti ormai simbolo dell’isola, consigliamo di effettuare un’escursione in barca. Molte compagnie ne organizzano di ogni tipo e di varia durata. Noi abbiamo effettuato quella di quattro ore con compreso tour alle grotte di Keri e sosta all’isola disabitata di Marathonisi. È possibile imbarcarsi nel porticciolo di Agios Sostis, nei pressi di Laganas.

Altra escursione molto gettonata fra i turisti è quella alla spiaggia del relitto che si trova nella parte nord-ovest dell’isola. Si può scegliere di imbarcarsi a Zante città (come abbiamo fatto noi), seguire la costa verso nord per ammirare le blue caves, estrema punta settentrionale;  oppure si può andare in auto a Porto Vromi ed effettuare il tragitto più breve. Giunti alla spiaggia si rimane senza dubbio senza fiato per i colori del paesaggio, peccato per le orde di turisti scaricati ogni dieci minuti dalle varie imbarcazioni. La sosta è consentita al massimo per un’ora, giusto il tempo di qualche foto e un veloce bagno, il mare qui sembra davvero una piscina. Il relitto, da cui prende il nome la caletta, è una nave di contrabbando abbandonata qui in seguito ad un naufragio nel 1983. E’ in chiaro stato di deterioramento, ormai interamente arrugginita e, nonostante divieti e raccomandazioni, non mancano coloro che vi si arrampicano sopra. Questa spiaggia, la più fotografata del Mediterraneo, è raggiungibile solo via mare, ma è possibile arrivare in auto fino al villaggio di Volimes e da lì proseguire a piedi lungo il sentiero che porta sull’alta scogliera da cui si può fotografarla.

Ogni isola greca possiede una propria “capitale”, ma Zante city è diversa dalle altre. Infatti, non vanta particolare rilevanza storica (contrariamente alle città cretesi, a Kos o Rodi) e anche i suoi edifici sono moderni. Questo poiché un violento terremoto l’ha rasa al suolo nel 1953. I palazzi sono stati ricostruiti in stile veneziano (l’isola era un fondaco), ma in realtà ben poco rimane del suo autentico passato. La cittadina è un susseguirsi di ristoranti e locali, al porto fastosi yacht sono attraccati. Se ci si addentra nelle strette e caotiche vie lo scenario cambia e si scopre il vero volto della città: quello della semplicità degli abitanti che vivono dei prodotti del mare e della terra. Merita una visita la chiesa ortodossa di San Dionisio, patrono di Zante.

La bellezza di quest’isola è, dunque, innegabile. Purtroppo, il sapore della “vera Grecia” sta scomparendo. Essendo meta turistica molto amata dai turisti inglesi, tutto si sta adeguando alle loro esigenze ed abitudini. Abbiamo volutamente evitato una visita al villaggio di Laganas, gettonatissimo fra i giovani che l’hanno eletta sede di feste e sballi notturni; ma anche piccole località come Argassi o Tsilivi (dove alloggiavamo noi) faticano a conservare la loro identità greca. Questo aspetto ci ha rattristati, ma non ci ha scoraggiati. Infatti, dopo un inziale spaesamento, ci siamo dati da fare e, cercando con cura, abbiamo trovato incantevoli taverne dove trascorrere le nostre serate. Quindi, mi raccomando, non demordete!

Testo di Valentina Ghidelli, foto di Stefano Moretti

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