L’isola di Santa Maria, alle Azzorre, offre due hotel, un ostello e un numero di ristoranti che si contano su due mani.
L’arrivo del traghetto nel piccolo porticciolo, due a settimana da Ponta Delgada nel pieno della stagione turistica, è un evento di grande richiamo: scendiamo sulla banchina, davanti ad una lunga fila di persone appoggiate alle transenne. Molti aspettano qualcuno, ma molti sono lì ad osservare chi arriva.
Più o meno come i pensionati con i cantieri!

Sembra ci sia poco da fare su questa strana isola: una sola strada, dodici chilometri di lunghezza, i muretti a secco dell’Irlanda, le scogliere della Bretagna, il clima caldo e umido dei tropici.
Ma anche Santa Maria sa regalare molte sorprese…

L’isola è una delle più piccole dell’arcipelago e una delle meno visitate dai turisti, eppure un tempo ha rivestito un ruolo molto importante nella storia della navigazione. Infatti, essendo la più orientale e la più vicina all’Europa, fu un approdo perfetto lungo la rotta dalle Americhe. Lo stesso Colombo, nel 1493 vi trovò rifugio; era sulla via del ritorno dal suo primo viaggio nel Nuovo Mondo e approdò nella piccola baia di Anjos. Un porticciolo riparato e la Chiesetta di Nossa Senhora dos Anjos, lo prima costruita alle Azzorre, dove Colombo volle fermarsi a pregare.
Peccato che l’isola si trovasse proprio sulla rotta delle scorribande di pirati e che Colombo fosse ancora un perfetto sconosciuto e venne scambiato per un pirata!
Così, almeno, narra la leggenda, ma quel che è certo è che Colombo si fermò davvero ad Anjos durante il suo viaggio di ritorno. Oggi, a ricordarlo, c’è una grande statua proprio di fronte a quell’antica Chiesa.

Isola Santa Maria Azzorre

Le rotte dei pirati, dicevamo: dal 1450 in poi il villaggio di Vila do Porto (oggi poco più di 5 mila anime e centro più grande dell’isola) venne più volte preso d’assalto per la sua splendida posizione riparata. Pirati francesi, inglesi e per ultimi gli arabi. I primi però furono gli spagnoli che tentarono di conquistarlo appena due settimane dopo la sua fondazione!

Questo rese necessarie la costruzione di due importanti elementi di difesa: il Forte di São Bras con i suoi nove cannoni e la piccola Chiesetta interna. Quest’ultima, secondo gli abitanti, doveva proteggere la comunità da qualsiasi assalto nemico!

Qualche decennio più tardi, poco distante dal porto, venne costruito il convento francescano (con un meraviglioso chiostro) le cui spesse mura riuscirono a frenare molti assalti nemici…
…cosa che non riuscì alla Chiesetta del forte.
Forse perché avevano ragione gli abitanti: era diventata troppo piccola per la comunità. O forse perché una notte la guardia di turno si addormentò e quattrocento pirati inglesi ebbero vita facile!

Per chi ama la storia, un altro punto interessante dell’isola è il centro abitato di Santu Espiritu, che ospita una Chiesa barocca e una casa-museo delle tradizioni contadine. Le casette (compreso il museo) sono quelle tradizionali: bianchissime e con le finestre di diversi colori, a seconda del comune di appartenenza.
Tutte hanno all’interno della cucina un forno a legna, che all’esterno diventa una lunga (e sempre bianchissima) canna fumaria.

Tutto il resto dell’isola è mare, panorami e natura. Un po’ originale, in alcuni suoi aspetti.
Dalla cima del Pico Alto, 562 metri, si nota chiaramente: un lato verde, rigoglioso e fertile, l’altro lato – anzi, l’altra metà perfetta dell’isola – secco, arido e con addirittura una parte desertica.

A Pico Alto si arriva tranquillamente in auto, ma volendo passeggiare, ci sono diversi sentieri che portano alla vetta, passando per la foresta fittissima. In ogni caso, non importa come ci arrivate, ma arrivateci! La vista a 360° sull’isola è incantevole!

Isola Santa Maria Azzorre

La Calçada do Gigante è un altro scherzo della natura. Vi si accede da un sentiero stretto, sassoso e a strapiombo sulle rocce dell’Oceano. Bisogna fare un po’ di attenzione, soprattutto con il bambini, ma quando si arriva davanti, si rimane stupiti.

Si tratta di una parete rocciosa di basalto, alta oltre 200 metri, che si tuffa nel mare; la sua particolarità è data dal fatto che ha la forma delle pieghe di un ventaglio o di una gonna plissettata.

Isola Santa Maria Azzorre

Poi, naturalmente, ci sono le spiagge.
Anjos, Maia, São Lourenço, Praia Formosa.

Ad Anjos e a Maia le onde alte sbattono sugli scogli del litorale. Sono spiagge poco adatte alla balneazione, tanto che sono state create delle piscine naturali. Le costruzioni sono artificiali, ma l’acqua che le alimenta è quella dell’Oceano. Sono entrambe zone molto ben attrezzate, con un servizio di bagnini dalle 10 alle 18 e spogliatoi con docce gratuiti e a libero accesso. Anjos non è la migliore delle spiagge, ma il panorama al tramonto è il più bello che possiate vedere a Santa Maria.

Ad Anjos c’è un buon bar/ristorante, mentre a Maia c’è un’esperienza imperdibile: il Restaurante O Grota di Aida.
Aida è una signora nata a Maia, ma emigrata con i genitori a Boston, dove ha vissuto oltre 40 anni. Rimasta sola ha deciso di lasciare tutto e tornare nel paesello per ricomprarsi il vecchio bar dei suoi genitori e far rivivere l’attività di famiglia prima di emigrare. La più romantica delle scelte di vita!
Il ristorante è un misto tra una vecchia locanda e la cucina di casa sua. Il pranzo ci viene servito direttamente nelle pentole in cui è stato cucinato, mentre Aida ci racconta con entusiasmo dei genitori, della riapertura del locale alla presenza del Vescovo e del Governatore, del viaggio verso l’America a 5 anni e di un vecchio vestitino nero che le metteva tristezza…
Poi sparisce e torna dopo cinque minuti con un piatto zeppo di riso, patate, menta e pesce. Una ricetta segreta che le è valsa articoli sui giornali americani. Ci tiene che leggiamo gli articoli e che assaggiamo la zuppa (che effettivamente è proprio tanto buona!).
E poi ci racconta dell’Oceano: unica compagnia nelle giornate invernali per lei e gli altri otto abitanti!
Non che d’estate i turisti siano molti di più, ma Aida coglie ogni occasione per farci due chiacchiere, come se fossero gli amici di una vita…
Poi ci fa vedere la sua casa, ci racconta i progetti di sviluppo del locale, delle idee per attirare i turisti e poi ci saluta con un’antica abitudine di suo padre: un cioccolatino per i bambini e un bicchierino di vino dolce per noi. E poi con un calorosissimo e sincero abbraccio.
Così amichevole che si dimentica di farci pagare il conto!
(ma tranquilli: ce lo siamo ricordato noi!)

A Maia c’è anche la vista più bella dell’intera isola. Il faro che segnala il promontorio più ad est dell’arcipelago; la punta più vicina all’Europa, ovvero la prima luce che i naviganti vedono, lasciata l’Europa.
Il faro si raggiunge con una passeggiata di pochi minuti, oppure è possibile raggiungere il Miradouro Ponta do Castelo, dal quale la vista è da cartolina.

Isola Santa Maria Azzorre

Le altre due spiagge di Santa Maria sono São Lourenço e Praia Formosa.

São Lourenço ha due piccole baie con il fondale molto basso e le onde molto alte! L’acqua è fredda, ma i bambini si divertiranno a farsi travolgere dalle onde. Accanto alla piccola spiaggia (peraltro frequentata pochissimo) c’è un’altra piscina di acqua di mare: la più bella che abbiamo provato a Santa Maria.
Anche qui si trova un servizio di bagnini e una struttura pubblica con bagni e docce completamente gratuita.

Praia Formosa è la più adatta ai bambini, nonché quella che abbiamo frequentato più spesso.
Lunga striscia di sabbia, fondale basso, onde alte e acqua un po’ meno fredda che altrove e, come sempre, pochissime persone.
Soliti servizi pubblici e un paio di bar che offrono anche un servizio ristorante con menù limitato ma di buon livello.
Se invece dopo il tramonto volete cenare per bene, lasciatevi alle spalle il paese e arrivate fino al Restaurante Praia Formosa.
Pesce fresco e buon vino saranno la degna conclusione di una giornata tra le onde!

Qualche informazione pratica:

Quando si arriva al porto, si possono trovare alcuni taxi, ma c’è anche un utilissimo servizio di minibus che porta a Vila do Porto e agli hotel dell’isola. Se alloggiate all’Hotel Colombo, si accompagnerà fino davanti all’ingresso.

A proposito di alloggio, noi abbiamo dormito proprio all’Hotel Colombo. Col senno di poi avemmo probabilmente scelto diversamente, nonostante le pochissime alternative. Le stanze sono belle e grandi, la colazione abbondante e varia, ma l’edificio è mostruoso. In mezzo all’isola, una colata squadrata di cemento grigio che proprio stona con l’ambiente delicato di Santa Maria.

Museo Santu Espiritu: apre dalle ore 10 alle 17. L’ingresso costa 1€ (bambini gratis).
E’ piccolissimo e la visita non vi porterà via più di mezz’ora. Andateci, se passate da queste parti. Far sopravvivere le tradizioni e la loro conoscenza è una cosa seria, soprattutto da queste parti!

Del Restaurante O Grota già abbiamo detto. Fermatevi anche per un caffè, ma senza fretta. Prendetevi il tempo necessario per chiacchierare e per innamorarvi delle storie romantiche di una famiglia qualsiasi che parte a cercar fortuna.
Se volete anche pranzare o cenare, sappiate che si mangia bene con una cifra intorno ai 10€ a persona.

Aggiornamento 2022: sembra (ci è arrivata una segnalazione in merito) che il ristorante sia stato definitivamente chiuso. Possiamo solo sperare che non sia vero…

Se invece a pranzo volete solo fare un rapido picnic, vi suggeriamo il Parco Fontinhas: un’area attrezzata in mezzo alla foresta, proprio sotto al Pico Alto. Ci sono tavoli, area barbecue, bagni e un parco giochi per i bambini. Ovviamente tutto pubblico e tutto gratuito!

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