Corfù è un’isola un po’ strana. Una di quelle che difficilmente riesci ad inquadrare per bene.
E’ greca. Indubbiamente molto greca. Quella Grecia delle casette bianche, le taverne e le piccole insenature dall’acque turchese.
Ma Corfù è anche un’isola con le spiagge iper-attrezzate e affollatissime; con il traffico cittadino impazzito; con i locali chiassosi e i turisti un po’ trasgressivi.
Però è anche un’isola abbastanza grande per tutti i gusti e le esigenze. L’importante è scegliere la zona giusta dell’isola!

Dopo aver letto mille post e recuperato una marea di informazioni, abbiamo optato per la parte di costa nord occidentale dell’isola, precisamente il piccolo paesello di Pentati.

Le vie di Pentati

Siamo ad appena 22 chilometri da Kerkyra, il centro più grande dell’isola, ma per arrivarci servono circa 45 minuti. Strade tortuose in salita, a tratti nei boschi piuttosto fitti: una distanza sufficiente per essere fuori dalla frenesia cittadina (e del turismo chiassoso).

Il panorama da Pentati

Pentati si trova aggrappato alla roccia, a picco sul centro di Agos Gordios. E’ un agglomerato di case bianche e vicoli ciottolati, dove la sera si possono incontrare gli anziani che chiacchierano seduti sulle sedie di paglia, bevendo un ouzo. Una dimensione un po’ fuori dal tempo e decisamente romantica. Un silenzio e una tranquillità invidiabili, ma soprattutto un panorama da cartolina.

Siamo finiti in questo paese quasi per caso: cercavamo un appartamento e abbiamo trovato una casa troppo bella per sembrare vera. Ci siamo fidati ed era vera.

Archontikos Louikis: se avete in mente un viaggio a Corfù, date un occhio a loukiscorfu.gr e poi prenotate. Non ve ne pentirete!

…e questo è ciò che vedrete dal balcone…

Dal balcone di casa!

A Pentati la sera non c’è nulla da fare, se non godersi il silenzio del bosco di ulivi che lo circonda.

Se avete voglia di interagire con qualcuno, in paese ci sono due taverne, che più greche non si può.

Noi ci siamo innamorati di Makis, nonno tuttofare. Di giorno lo trovate seduto ai tavolini con i nipoti, mentre li aiuta a fare i compiti. La sera lo trovate ai fornelli e tra i pochi tavoli della terrazza panoramica.

Un posto vero, come quando vai a trovare la nonna che si siede accanto a te e ti guarda mangiare.

Un posto di cui non puoi non innamorarti. Ne abbiamo scritto in “Taverna da Angela: dove tutto si fa sigà, sigà”.

La terrazza della Taverna da Angela

Agios Gordios è il primo centro che si può trovare scendendo dai boschi di ulivi di Pentati.

In realtà è poco più di una via che finisce sulla spiaggia sabbiosa, dove si trovano facilmente di sera un parcheggio e di giorno un ombrellone libero. Il che non è niente male, ad agosto!

La spiaggia di Agos Gordios è un chilometro o poco più di sabbia abbastanza larga e comoda. L’acqua è limpida e degrada piuttosto lentamente, cosa che la rende adatta ai bambini.

Il panorama su Agios Gordios

Sulla spiaggia i bar ristoranti mettono a disposizione lettini ed ombrelloni; com’è uso in molte parti della Grecia, l’utilizzo è gratuito ed è sufficiente consumare qualcosa al bar. Ovviamente i camerieri ogni tanto passano per chiedervi se volete ordinare e i prezzi sono leggermente più alti del normale, ma considerato che con due birre potete stare sdraiati tutto il giorno, direi che ne vale la pena!

Agios Gordios

Noi abbiamo scelto il Posidonio Beach, ottimo locale anche per un pranzo seduti comodi nella bella terrazza.

In fondo alla spiaggia sabbiosa si apre una piccola insenatura nascosta dagli scogli. Nel bel mezzo della baia si trova un relitto di una nave incagliata. A prua due occhi scuri per scrutare l’orizzonte durante la navigazione; accanto agli occhi alcune scritte in arabo.

Il relitto di Agios Gordios

Alcuni giornali locali raccontano di un naufragio risalente al gennaio del 2014. La nave proveniva forse dalla Libia e i dei naufraghi a bordo si persero immediatamente le tracce…nonostante fossero finiti su un’isola!

Il relitto di Agios Gordios

Tornando alla via principale di Agos Gordios, se cercate un locale per la colazione o semplicemente una merenda pomeridiana, fermatevi al Kalimera. E’ un delizioso bar caffè in stile… tra il greco e il provenzale. Si, insomma: decisamente originale! Le torte meritano almeno un paio di soste.

Muovendosi da Pentati, ma rimanendo sempre lungo la stessa costa, si trovano alcune delle più belle località dell’isola.

Una di queste è Palaiokastritsa, celebre per il suo Monastero oltre che per le sue spiagge.

Dista da Pentati circa 45 minuti d’auto e conviene arrivare al mattino, se non altro per scegliere il vostro posto preferito tra le tre insenature .

Prima però salite al Monastero! Potete scegliere se affrontare la salita in auto oppure a piedi. Noi abbiamo scelto la seconda, se non altro per fermarci a contemplare panorami sul blu dell’acqua che altrimenti ci saremmo distrattamente persi.

Il Monastero risale al 1552 e più che per le sue caratteristiche storico artistiche, merita una visita per l’atmosfera e gli scorci sul mare. Nonostante si trovi a picco su una delle più belle spiagge di Corfù, non è per nulla affollato.

Nel grande cortile centrale, i muri gialli fanno da sfondo a fitti bouganville dai colori accesi, mentre altri piccoli cortili si affacciano davanti alle porte delle stanze dei Monaci.

Un piccolo cartello ci fa strada verso la Chiesa. Tra icone e candele che bruciano, si respira tutta la spiritualità ortodossa…

Passeggiamo sotto le basse volti a botte di un lungo corridoio. Alcune grandi stanze ospitano antichi frantoi in pietra. Da queste parti l’olio è una risorsa da secoli ed è prodotto sempre nello stesso modo. Così come marmellate, liquori e saponette alle olive.

Corfù è curiosamente famosa perché cresce un piccolo e profumato mandarino cinese.

Il kumquat arrivò sull’isola greca nel 1924 quando un botanico (e soprattutto viaggiatore!) lo portò a casa da un viaggio in Cina. Lo piantò sui suoi terreni e scoprì che cresceva rigoglioso. Oggi se ne ricavano marmellate e liquori, per di più destinati al consumo interno.

Dopo un paio d’ore al Monastero, il richiamo di quel blu è irresistibile!

Ognuna delle tre calette in cui si divide Paleokastrizta sono spettacolari. Scogli, acqua blu e pesci fino a riva saranno l’accompagnamento di una giornata in pieno relax.

Se vi piace l’idea potete noleggiare dei pedalò (10€/h) oppure delle piccole barche a motore (90€/g). Con queste ultime potete anche azzardare di spostarvi di qualche chilometro, fino a piccole insenature raggiungibili solo via mare.

Tra le varie spiagge della zona nord ovest di Corfù leggerete di Glyfada come una delle imperdibili.

Bè, perdetevela pure! Forse saremo stati sfortunati, forse il periodo non è dei migliori ma ci è sembrato un posto infernale.

Traffico di auto, fumi di scarico, parcheggi selvaggi e montagne di immondizia lasciata al sole sono il benvenuto. Poi, in spiaggia è anche peggio. Ombrelloni sovrapposti l’uno all’altro, lettini appiccicati, gente sdraiata ovunque…si, insomma…lasciate pure perdere.

Glyfada: spazio vitale?

Noi abbiamo resistito meno di un quarto d’ora…

Glyfada: sovraffollamento!

Se invece cercate un piccolo gioiellino, quasi completamente ignorato dai turisti, vi consigliamo la spiaggetta di Paramonas. E’ un tratto di litorale sassoso, circondato dal una natura più selvaggia, dove gli ulivi arrivano quasi a sfiorare le onde. Ci si arriva arrampicandosi prima a Pentati, oltrepassando le case e scendendo (circa 4 km) fin dove la strada finisce. Più avanti non si può andare…

A Paramonas arriva pochissima gente, nonostante l’acqua cristallina meriti un tuffo e una nuotata in tranquillità.

Ah…portatevi l’attrezzatura da spiaggia, perchè intorno non c’è niente!

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