Il senso di competizione che anima i sudamericani è noto. Fanno a gara praticamente su tutto o quasi: talvolta in modo agguerrito, talvolta straordinariamente ironico.
E la volontà di primeggiare non ha risparmiato nessuno, nemmeno i simboli religiosi.A Cochabamba, sulla Ande boliviane, ci tengono a farci sapere che la Statua del Cristo che domina la città, è la più alta di tutto il Sudamerica. Volutamente costruita 2 metri più alta di quella del Cristo Redentor di Rio de Janeiro.

A nulla varrebbe la considerazione che quella di Rio è più famosa e il panorama è addirittura diventato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco… a nulla varrebbe perché tanto, quella boliviana, è più alta!

Pertanto evitiamo qualsiasi obiezione al nostro interlocutore e ci godiamo il panorama intorno.

Il Cristo de la Concordia è stato inaugurato nel 1994, dopo 7 anni di lavori. Ha un’altezza di 34 metri, oltre a 6 metri di basamento. Si trova in cima al Cerro San Pedro, ad un’altitudine di 2840 metri s.l.m. da dove lo sguardo è totalmente circondato dalla vette andine.

Di tutt’altro genere la salita al Cristo Redentor di Rio. Dopo il primo tratto in funicolare saliamo la scalinata verso la base della statua. Siamo sulla cima del Corcovado e la vista da qui è di una bellezza sconvolgente. Di fronte, in lontananza il Pão de Azucar e la celebre ansa di Botafogo; alla sua destra le spiagge di Copacabana e Ipanema. Proprio sotto al Cristo, sulla sinistra, la Lagoa mentre sul lato destro, in lontananza, la sagoma del Maracanà.

L’Unesco ha definito il panorama “un eccezionale paesaggio urbano che comprende gli elementi naturali che hanno formato la città e il suo sviluppo: dalla vetta della montagna del Parco Naturale di Tijuca, fino al mare. Ne fanno ugualmente parte i giardini botanici (…), il monte Corcovado e la statua del Cristo e la catena delle colline della baia di Guanabara e ancora i paesaggi delle lunga baia di Copacabana, che hanno contributo alla cultura della vita all’aperto della città. Rio de Janeiro è anche riconosciuta come una fonte di ispirazione per musicisti, paesaggisti e urbanisti”.

Il panorama da qui è uno di quelli che non ti stancheresti mai di guardare. E’ davvero un peccato sia due metri più bassa dell’altra…!

La statua fu inaugurata nel 1931 e ben presto divenne uno dei simboli della città: uno di quei simboli che chiunque, nel mondo, associa subito ad una città, ad un Paese, ad uno stile di vita.

Insomma, ad un popolo intero.

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