Se ancora non fosse chiaro, il nostro amore per il Sudamerica è totale ed incondizionato!

La nostra prima volta in America Latina fu un passaggio da San Diego a Tijuana, per respirare i colori e le atmosfere del Messico autentico e problematico, con le sue esplosioni di entusiasmo e le sue contraddizioni. Caratteristiche comuni a tutta quella zona di Mondo: “Las venas abiertas de America Latina” come le  definiva Eduardo Galeano.

Ma il Sudamerica è anche storia millenaria, siti archeologici, città coloniali e panorami da brivido. Tutti siti che l’Unesco ha, a buon diritto, inserito nell’elenco dei patrimoni dell’Umanità.

Molti di questi sono stati la meta di nostra viaggi, quindi vogliamo brevemente raccontarvi (i primi ) 5 siti Unesco tra quelli che abbiamo visitato.

Rio de Janeiro: il panorama Carioca tra le montagne e il mare. Brasile.

Se l’Unesco, per la prima volta, inserisce tra i patrimoni dell’Umanità un panorama…bè, un motivo dovrà pur esserci! Ed effettivamente ciò che si può ammirare dalla statua del Cristo sul Corcovado o dalla cima del Pao de Açucar è unico ed indimenticabile. La striscia di terra che dalle montagne scende verso il mare è a tratti dolce e sinuosa, a tratti ripida e scorbutica, ma sicuramente incantevole.

La prima volta siamo arrivati sul Corcovado, sudando la salita della lunga gradinata. Ancora non c’era l’ascensore, ma la fatica è stata decisamente ben ripagata.

Il nostro secondo appuntamento, è stato con il panorama dal Pao de Açucar: siamo saliti nel pomeriggio e abbiamo aspettato che il sole scendesse dietro le montagne.  Non era un’attesa voluta, ma eravamo talmente rapiti dal panorama che le ore passavano…

Il centro storico di Lima. Perù.

Metropoli enorme, sconfinata che – come tutte le capitali Sudamericane – alterna lussuose zone commerciali a periferie degradate; anonimi quartieri residenziali ad aree storiche di grande interesse. Proprio il centro storico della capitale venne dichiarato nel 1988 Patrimonio Unesco.

Intorno alla Plaza de Armas, la piazza principale di tutte le città peruviane, si trova la Cattedrale, il Palazzo del Governo peruviano, il Palazzo Comunale e il Palazzo Vescovile, mentre ad un isolato di distanza, il convento di San Francesco.

Fu proprio questo edificio tardo seicentesco dai tipici tratti del Barocco spagnolo, il primo ad essere posto sotto la protezione dell’Unesco. All’interno è oggi ospitato un Museo che merita una visita per la biblioteca, che ospita oltre 25 mila libri antichi, e per le catacombe dove sono sepolti quasi 30 mila persone.

Tornando sulla Plaza de Armas si torna al 1500 quando Francisco Pizzarro trasformò l’architettura della piazza costruendovi il palazzo del Governo e quello Vescovile. Allo stesso, evidentemente florido periodo, risale anche la Cattedrale, sempre nell’inconfondibile stile barocco.

Antigua Guatemala

…ovvero la città coloniale dalle tinte pastello! E’ l’antica capitale del Guatemala, svuotatasi alla fine del 1700 dopo che venne devastata da violenti terremoti.

Grazie alla saggezza, alla lungimiranza e forse un po’ di follia di alcuni suoi abitanti, non fu mai completamente abbandonata e, nel corso dei secoli, riprese vita, fino a diventare una delle più importanti testimonianze di città coloniali del Centro America.

Ad Antigua non sono molti gli esempi di architetture coloniali sopravvissute alla furia dei terremoti: i resti della Cattedrale di San Josè; la Chiesa di Nostra Signora de La Merced e l’Arco di Santa Catalina.

Per il resto, è sufficiente passeggiare nella tranquillità delle vie colorate e lasciar passare le giornate con i ritmi lenti cui non siamo più abituati ma che, probabilmente, consentono di riappropriarsi di un po’ del nostro tempo!

Le linee di Nazca, Perù.

Sono uno dei più grandi misteri dell’Umanità. E sono anche uno spettacolo da vedere!

Siamo arrivati a Nazca, in pieno deserto, dopo diverse ore di bus da Lima. La cittadina non offre praticamente nulla, ma le linee sono imperdibili per chi viaggia in Perù.

Dovete però armarvi di coraggio e salire su uno degli aeroplanini mignon che bofonchiando si staccano dalla pista del piccolo aeroporto e gironzolano sulle linee. Noi è toccata la poco confortante equilibratura dei pesi. Detta così sembra un’importante procedura tecnica, ma in realtà si tratta di “tu che sei più grosso mettiti a destra, tu spostati a sinistra….”!

Le linee dall’alto sono davvero incredibili: nonostante le enormi dimensioni, sono perfette. Rappresentano alberi, animali e forme geometriche perfettamente proporzionate. Per quale motivo vennero disegnate delle forme così grandi e visibili solo dall’alto?

Bè, viene facile fantasticare sulla presenza di astronavi aliene… forse è un po’ azzardato, ma sicuramente le dimensioni delle figure, la loro perfezione e il luogo in cui sono state disegnate sono elementi molto curiosi.

(p.s. purtroppo abbiamo perso le foto…quelle vintage, stampate dai negativi… ve le ricordate?!)

La città preispanica e il parco di Palenque, Messico.

Scendere dal pullman a Palenque dopo ore di viaggio, dà la stessa sensazione di entrare in un bagno turco. Si trova nel mezzo della foresta del Chiapas e il clima è umido…umidissimo.

Il sito archeologico dista pochi chilometri dal piccolo centro abitato e si raggiunge agevolmente con uno dei tanti collectivos a disposizione dei turisti.

Pur non essendo vastissimo, conserva alcuni tra gli esempi di architetture e bassorilievi più belli ed importanti del Sudamerica. Il centro del sito è “il Palazzo”, così chiamato perché formato da quattro edifici comunicanti attraverso cunicoli e gallerie.

Intorno i vari templi, tutti perfettamente conservati, grazie anche alla fittissima vegetazione che il ha nascosti e mantenuti intatti per secoli. La stessa vegetazione che, sembra, nasconda ancora molti altri tesori.

Si trovano il Tempio “del Sole”; “della croce”; “del conte” e soprattutto il Tempio delle Iscrizioni, che è il monumento funebre del famoso re Pacal. Costruito intorno al 675, ha una stretta scalinata interna che conduce al sarcofago, coperto da una lastra finemente decorata a bassorilievo.

Le forme e le dimensioni dei soggetti raffigurati fanno, con un po’ di immaginazione, pensare ad un astronauta e hanno reso celebre il tempio come la “tomba dell’astronauta”.

Questo era un piccolo assaggio di quanto può offrire il Sudamerica! Se volete altri luoghi (e altri siti Unesco sudamericani) da vedere, proseguite il viaggio a questo link!

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